Esperienza di Millikan

Materie:Riassunto
Categoria:Chimica
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Testo

La carica dell’elettrone: l’esperienza di Millikan

L’americano R. A. Millikan nel 1909 misurò per primo la carica di un elettrone attraverso l’esperimento denominato “goccia d’olio”.
Da un atomizzatore si diffondevano minutissime goccioline d’olio nella parte superiore del suo apparecchio; quando una gocciolina passava attraverso un foro nella camera sottostante, adsorbiva gli elettroni che si producevano per irraggiamento dell’aria con raggi X. Veniva creato un campo elettrico con due piastre metalliche cariche l’una positivamente (nella parte superiore della camera) e l’altra negativamente (nella parte inferiore) cosicché le gocce d’olio con maggiore numero di elettroni adsorbiti erano attratte dal polo positivo, le altre con meno elettroni adsorbiti lo erano più lentamente, infine le gocce che rimanevano a metà tra le due piastre adsorbivano una quantità di elettroni per cui la forza attrattiva verso la piastra positiva era eguagliata dalla forza di gravità verso il basso. Inoltre regolando la forza elettrica sulle piastre, la caduta di una goccia caricata negativamente poteva essere rallentata o anche arrestata.
Poiché era nota la misura del potenziale elettrico applicato, stabilita la massa della goccia d’olio (osservando la sua velocità di caduta in assenza del campo elettrico) e considerando la distanza delle gocce dalle piastre, Millikan potè calcolare la quantità di carica di una goccia. Inoltre egli trovò che sebbene tale quantità di carica non era sempre la stessa, essa era sempre un multiplo di –1,6 · 10-19 coulomb, valore che Millikan pensò fosse la carica di un singolo elettrone dato che la goccia poteva adsorbire più di un elettrone.
Misurata la carica dell’elettrone, che è uguale per ogni elemento, la sua massa fu calcolata dal valore del rapporto e/m già stabilito precedentemente da Thomson: ogni elettrone ha una massa di 9,11 · 10-28 grammi.

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