FILOSOFIA ROMANTICA: FICHTE, SCHELLING, HEGEL

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Testo

GIUDIZI DI KANT:
In molti giudizi che esprimo, esprimo qualcosa che riguarda la quantità.
I giudizi sono singolari (questo banco è bianco), particolari (i banchi della quinta sono bianchi) e universali (tutti i banchi hanno quattro gambe).
Nel mio intelletto ci sono le categorie che mi portano a fare questi tipi di giudizi, Kant per indicare giudizi universali usa la categoria unità, per quelli particolari usa pluralità e per i singolari usa totalità.
Secondo Kant l’appercezione trascendentale o l’io penso mettono in azione il giudizio e quindi usano le categorie, appercezione significa consapevolezza del giudizio.
Per Kant l’io penso fa parte dell’intelletto mentre per Cartesio è sostanza.
Per Kant la dialettica studia la ragione e l’analitica l’intelletto, nella ragione ci sono tre idee:mondo, dio, anima esse sono nella natura dell’uomo e ci portano a pensare a qualcosa che non potremo mai dimostrare con certezza.
ROMANTICISMO:
Nel 18° sec. In Inghilterra il termine romanticismo viene accostato al medioevo, Herder lo utilizza in Germania come sinonimo di medioevale, arcaico, in Germania si formano dei circoli romantici con filosofi di grande fama.
Romanticismo nasce come reazione all’illuminismo e al Kantismo perché i romantici vogliono far accettare la fede religiosa come mezzo conoscitivo e riprendere la metafisica, vogliono riportare l’infinito nella conoscenza e non nei sentimenti.
Il romanticismo va quindi a colpire la razionalità dell’illuminismo che considera la ragione come unica essenza dell’uomo e unica facoltà conoscitiva, mentre per i romantici c’erano altre capacità conoscitive come intuizione mistica, la fede, un’intuizione diretta che funzione immediatamente, senza mediazioni.
Il sentimento per i romantici è un mezzo di conoscenza della realtà anche superiore alla ragione, quindi c’è irrazionalismo.
Hamman E’ chiamato “il mago del nord”, perché considera la fede come esperienza misteriosa, mistica, per lui il mondo della ragione è formato da contrasti e tutti i contrasti coincidono in Dio e gli illuministi hanno messo la ragione al posto di Dio.
Herder è un panteista, considera Dio come natura stessa, natura e spirito sono uniti.
Anche JACOBI difende la metafisica e la teologia contro illuminismo.
FICHTE:
Con lo “statalismo socialistico” passa da una concezione liberale dove si considera lo stato come istituzione garante dei diritti dei cittadini fondato sulla razionalità, a una concezione dove lo stato diviene superiore, i cittadini sono subordinati ad esso che diventa autartico.
Fichte afferma che i cittadini tedeschi hanno quell’energia spirituale che lo pongono al di sopra degli altri popoli europei e nel caso ci fosse un fallimento nel rinnovamento da parte dei tedesche,ci sarebbe un fallimento di tutta l’umanità.
La grande concezione di civiltà nasce dalla lingua tedesca, lui la definisce ursprache cioè lingua originaria; a differenza delle lingue neolatine, il tedesco ha mantenuto la sua purezza, ha mantenuto quell’unità fra lingua letterata e lingua parlata dal popolo.
La lingua ariana sta a indicare l’uomo nobile, aristocratico, colui che ha sottomesso l’india e altri popoli.
Fichte parla dei tedeschi come urvolk cioè unico popolo ad aver mantenuto la patria, intesa non solo geograficamente ma anche come luogo dove si incontrano natura, spirito, cultura.
SCHELLING:
Vuole proporre un terzo modello di natura alternativo agli altri due che erano meccanicistica scientifica e finalistica teologica.
Per lui il modello meccanicistico è riduttivo perché i meccanicisti definirebbero la natura come causa meccanica e quindi eliminano la qualità della natura, ciò che non è misurabile è in conoscibile e quindi incomprensibile alla scienza.
Bisogna cogliere il fenomeno della natura, il modello meccanicistico poi non tiene conto degli essere viventi.
Per schelling il secondo modello. Quello finalistico, fa venir meno l’autonomia e l’autocreatività della natura, lui è immanentista e pensa che la natura sia autocreata.
TEMA DELL’ASSOLUTO:
L’assoluto o infinito è un tema principale del romanticismo, esso non ha limiti e spesso viene identificato con la natura, Herder, panteista, lo fa coincidere con la natura e gli da natura divina.
L’uomo alla sua nascita esce dalla vita armonica, primordiale, e quindi la sua vita attuale è un viaggio verso il ritorno all’assoluto.
Per i romantici la civiltà è collegata al vero spirito e la civilizzazione è degenerazione della civiltà.
Il wanderer è figura tipica del romanticismo, è un viaggiatore, un vagabondo, anche novalis lo usa come protagonista in un suo romanzo.
Titanismo= utilizzo di vie e di modi diversi da quelli dela normalità per raggiungere l’assoluto, la conoscenza dell’assoluto non è mai razionale, si può arrivare ad esso anche tramite l’arte, per esempio la poesia e la musica che secondo Schopenhauer rende fenomeno il noumero.
Il compito dell’amore è far uscire dal limiti l’individuo e farlo entrare in relazione con qualcos’altro, può portare all’unità, alla fusione delle anime e dei corpi; la vita umana è un continuo sforzo dell’uomo per riottenere l’assoluto.
La politica romantica viene portata avanti maggiormente da Muller; Fichte è un altro autore influenzato da Napoleone e questa influenza mette in luce alcune tendenze romantiche: idea di educazione libera, libertà di stampa, contrattualistica cioè lo stato si base su un contratto con le diverse parti sociali , prevede il ripetto dei diritti.
Lo stato era visto come strumento che si erano date le comunità per vedere rispettati i propri diritti.
HEGEL:
Secondo Hegel la razionalità ha una concretezza che è la realtà, quindi la realtà ha una struttura razionale; Hegel sostiene il monismo cioè realtà fatta con una sola sostanza che per lui è lo spirito, l’idea, l’uomo può conoscere la realtà per quello che è perché essa è razionale.
Lui considera la ragione come quell’ambito dove lo spirito ha la sua consapevolezza e può conoscere l’insieme della realtà.
I metafisici dicono che così si possono conoscere solo oggetti definiti; Hegel integra l’universo spirituale con quello naturale che hanno punto di contatto nella razionalità,
secondo lui l’infinito va riferito al finito:
FINITO: INFINITO:
-molteplicità -unità (unica sostanza)
-transeunto
-apparente
-presente (porta a una visione soggettiva, -eterno
finito rappresenta la realtà e produce visione -oggettività (conoscenza della reltà per
soggettiva) quello che è)
Nell’idea si racchiude il nucleo della realtà che si manifesta col finito.
La filosofia è legata al tempo in cui viene prodotta e deve seguire lo sviluppo storico perché è in continuo mutamento.
La filosofia non può pensare di modificare il processo storico e pensare a come dovrà essere la realtà, ma può conoscere avvenimenti già successi.
Per Hegel la filosofia della natura del romanticismo è inaccettabile, per lui Dio, l’assoluto va cercato nello spirito e non nella natura, lo spirito è quando l’idea raggiunge il suo fine, è ciò a cui tende ogni cultura, ogni religione, ogni arte, lo spirito è l’assoluto.
1)spirito soggettivo (antropologia, fenomenologia, psicologia)
2)spirito oggettivo (diritto, moralità, eticità)
3)spirito assoluto (arte, filosofia, religione)
Lo spirito soggettivo è quando la filosofia va a indagare sullo spirito individuale, antropologia studia spirito come anima cioè principio vitale degli uomini.
La fenomenologia è quella che si divide in coscienza, autocoscienza e ragione; la psicologia è quella che studia le manifestazioni dello spirito che sono condivise da ogni uomo come l’attività pratica.
Lo spirito oggettivo si manifesta nella vita sociale, cioè regole che organizzano la vita sociale, regole per tutti che sono astratte, la moralità è il momento in cui si manifesta il concetto del dovere, l’individuo deve avere comportamento del tutto accettato, secondo Hegel eticità è il bene che si manifesta concretamente, e ha tre forme: famiglia, società civile e stato, il rapporto uomo-donna assume valore spirituale, il bene collettivo si realizza nello stato.
Per Hegel lo stato ha un valore importante e lo chiama “la sostanza etica consapevole di se”.
Lo stato viene prima da un punto di vista ideale, assiologico, assiologico vuol dire dal punto di vista dei valori, addirittura dice che lo stato è “ingresso di Dio nel mondo”.
HEGEL E L’IDEALISMO:
Idealismo è una filosofia che pensa che la realtà, l’essere sia l’idea, sostanza ideale, idea è sinonimo di assoluto, tutto ciò che esiste è spirito idea.
Fichte e Schelling sono idealisti.
Hegel nasce nel 1770 e come Fichte è sostenitore della rivoluzione francese e di Napoleone.
La filosofia di Hegel diventerà importantissima, viene insegnata nelle università, ogni insegnamento verrà posto in prospettiva storica perché la filosofia de Hegel da importanza alla storia.
Distingue religione popolare e religione positiva, la religione popolare non riposnde ai bisogni individuali, è pubblica e si manifesta nei culti comunitari, nasce con i costumi di un popolo.
Quella positiva vuole una chiesa istituzionalizzata e un apparato dottrinario fatto di dogmi.
Per lui la religione greca è politica nel senso che il popolo partecipa al sentire, a un valore comune.
Il cristianesimo per Hegel era la religione del dovere, un modo di comportarsi ma successivamente gli insegnamenti di Gesù sono stati traviati ed è diventata positiva.
Mentre la religione cristiana mostra unità tra Dio e uomo, quella ebraica divide creature da Dio.
Hegel inizia ad elaborare il sistema che è un pensiero su diversi temi:
rapporto tra monismo e panteismo, monismo sta a indicare l’essere ridotto ad un'unica sostanza, panteismo vuol dire che il mondo è manifestazione di Dio steso, l’infinito coincide per Hegel con la realtà esistente.
Mentre nel monismo di Spinosa la sostanza non muta, in Hegel si evolve.
Il finito è manifestazione dell’infinito e tutti gli enti ritorneranno all’infinito.
Il sistema è strutturato secondo la dialettica cioè quella parte della filosofia che studia le leggi di sviluppo dell’idea, quindi lo studio della dialettica è lo studio della realtà stessa.
Secondo Hegel l’assoluto, l’idea si sviluppa in tre momenti:
1)idea in se e per se (tesi)
2)idea fuori di se (antitesi)
3)idea che ritorna in se (sintesi)
1)è la struttura logica della realtà, l’idea che ancora non si concretizza
2)è l’idea che si rende concreta, si realizza con la natura.
3)l’idea torna ad essere consapevole di se stessa nello spirito.
La sintesi mette il finito nell’infinito.
Il conflitto tra tesi e antitesi prima o poi verrà risolto nella sintesi;
Hegel nella “fenomenologia dello spirito” parla di come si manifesta lo spirito, afferma che lo spirito segue lo sviluppo umano che passa da una coscienza naturale; la coscienza è quando l’uomo conosce quello che c’è al di fuori di lui, poi l’oggetto conosciuto diventa certezza sensibile che però ha limite perché è conoscenza di “questo oggetto”; ogni oggetto quindi viene sostituito da altri e allora si fa un passo ulteriore: la percezione cioè quel momento in cui lo spirito distingue l’uno dalla molteplicità.
Sempre nella coscienza interviene l’intelletto che cerca di confrontare la cosa conosciuta tramite la percezione con le altre, confronto che possa portare alla legge.
Il soggetto è considerato da un punto di vista morale e sociale, se la coscienza si sviluppa su basi cognitive, l’autocoscienza si sviluppa in un contesto morale e sociale, per diventare cosciente di te stesso devi confrontarti con gli altri.
Per Hegel nel rapporto servo-padrone, il servo, grazie al suo lavoro, giungerà alla coscienza della sua indipendenza, per i marxisti il lavoro è emancipazione, si ottiene indipendenza.
Hegel intende indipendenza a livello di coscienza mentre Marx a livello sociale.
Hegel ribadisce la distanza tra noi e Dio e questo porta all’infelicità, nella ragione l’uomo e la sua autocoscienza iniziano a capire che la distanza dall’assoluto viene abolita.
Tre momenti: ragione osservativa, attiva e spirito oggettivo.
Osservativa è quando la natura non è più vista separata da Dio, nella natura la coscienza umana è ben inserita.
Attiva è quando si rende conto che bisogna realizzare l’unione tra coscienza e mondo;
nello spirito oggettivo gli individui si uniscono al mondo grazie alle istituzioni, allo stato.
Nello spirito assoluto l’idea torna ad essere in se, è consapevole di se stessa, l’arte ha il compito di manifestare l’idea in forma sensibile, vi è intuizione immediata, per lui l’arte romantica è impossibile perché cerca di esprimere lo spirito con mezzi inadeguati, cioè con l’arte stessa.

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