Il positivismo e Comte

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Testo

IL POSITIVISMO E COMTE

Il positivismo è un movimento culturale nato in Francia nella prima metà dell’800, caratterizzato dall’esaltazione della scienza. “positivo” è tutto ciò che è reale, sperimentale (in opposizione a tutto ciò che è astratto o metafisico) è tutto ciò che è utile, pratico, efficace. Pur riunendo filosofi che si diversificano fra loro riguardo i temi e la loro formazione, tale corrente risulta caratterizzata per tutti i positivisti da un esaltazione della scienza che si concretizza nei seguenti punti:
• Convinzione che l’unica conoscenza possibile è quella raggiungibile attraverso il metodo scientifico, con conseguenza svalutazione della metafisica (il motto dei positivisti era “keine metaphisik mehr”, ovvero niente più metafisica) che fa ricorso a cause non riconducibili al metodo scientifico.
• Coincidenza della filosofia con la totalità del sapere positivo: la filosofia diventa uno studio delle generalità scientifiche.
• L’estensione a tutti i campi (compreso quello dei comportamenti umani) del sapere scientifico: ad es. la scienza più importante per Comte era proprio la sociologia.
• Il progresso della scienza diventa la base del progresso umano e di una riorganizzazione sociale
Il successo di tale filosofia, che in mezzo secolo troverà ampia diffusione in tutta Europa, è dovuto innanzitutto alla situazione sociale del continente caratterizzata (per la maggior parte dell’Europa) dalla pace e dall’espansionismo coloniale, a un repentino sviluppo del capitalismo industriale, a numerose scoperte scientifiche compiute in quest’epoca, e infine a una più larga diffusione della cultura letteraria e scientifica: proprio in questi anni nascono ad es. le prime edizioni “economiche” e “popolari” dei vari libri. In questo clima si diffuse una larga fiducia nel metodo scientifico e una conseguente esaltazione della figura dello scienziato, la cui più emblematica figura del tempo era l’evoluzionista Chrles Darwin.

COMTE

Auguste Comte nasce a Montpellier nel 1798. la sua vita fu tormentata e difficile: aspirò invano ad una cattedra di matematica, e dovette quindi accontentarsi del mestiere di ripetizioni di tale materia, vivendo grazie ai sussidi degli amici. La sua opera più importante fu corso di filosofia positiva scritto tra il 1830 ed il 1842. Negli ultimi anni della sua produzione venne accentuandosi l’orientamento religioso del suo pensiero; tuttavia il suo scopo è quello di portare a termine lo sviluppo della civiltà occidentale attraverso la conoscenza scientifica.

Il punto di partenza della sua filosofia è la legge dei tre stadi; secondo questa legge ciascuna branca della conoscenza umana passa necessariamente attraverso tre stadi teorici: quello teologico (fittizio), quello metafisico (astratto) e quello positivo (scientifico). Nello stadio teologico, che rappresenta il punto di partenza necessario dell’intelligenza umana, lo spirito umano si dirige verso conoscenze assolute, spiegando i vari fenomeni come dipendenti da agenti paranormali il cui intervento spiegava le apparenti anomalie dell’universo; nello stadio metafisico, che non è altro che una modificazione del primo e rappresenta un momento di transizione, gli agenti soprannaturali sono sostituiti da forze astratte (si pensi alle essenze) inerenti ai diversi enti del mondo, in grado di generare da sole la totalità dei fenomeni naturali; da questo stadio transitorio si passa finalmente allo stadio positivo, in cui lo spirito rinuncia ad una conoscenza assoluta o alla conoscenza delle cause intime dei fenomeni, conscio dell’impossibilità di raggiungerla, e si limita allo studio, attraverso ragionamento e osservazione, delle leggi che regolano i fenomeni, per prevederne la comparsa.
Sebbene varie branche della conoscenza siano state penetrate dallo spirito positivo, una parte di essa non lo è ancora: ad esempio la fisica sociale (sociologia); questa mancanza comporta una compresenza delle tre filosofie (teologica, metafisica e positiva) con la conseguente anarchia intellettuale che porta ad una crisi politica e morale. Comte proponeva quindi di costruire il sistema di filosofia positiva, a cui doveva aderire la specie umana, stabilendo il preciso compito di ciascuna scienza e l’ordine complessivo di tutte le scienze. Tale classificazione andava fatta in base alla semplicità e alla generalità della scienza (che in questo contesto sono sinonimi): in ordine decrescente di generalità, e quindi crescente di complessità; in questo modo si finiva per avere l’ordine con cui queste scienze erano entrate a far parte dello stadio positivo: 1)ASTRONOMIA 2)FISICA 3)CHIMICA 4)BIOLOGIA 5)SOCIOLOGIA. Venivano dunque escluse la matematica, la logica e la psicologia; la prima perché, lungi dal non essere considerata una scienza, stava alla base di tutte le altre scienze, tanto che potremmo riscrivere l’ordine con cui le scienze sono entrate a far parte dello stadio positivo, in questo modo: 1)MATEMATICA 2)ASTRONOMIA 3)FISICA 4)CHIMICA 5)BIOLOGIA 6)SOCIOLOGIA. La logica viene esclusa perché non sussiste in astratto, ma si identifica nel metodo concreto di ogni branca di conoscenza. Infine la psicologia non viene considerata, poiché non è una scienza, in quanto l’osservazione dall’interno dei fatti non è possibile: l’individuo non si può scindere in due in cui uno ragioni e l’altro guardi ragionare. Inoltre, gli unici due aspetti scientifici della psicologia (che sono lo studio fisiologico del cervello, e lo studio dei comportamenti sociali) sono gia riconducibili rispettivamente a biologia e sociologia.

LA SOCIOLOGIA

La scienza alla quale tutte le altre sono subordinate è la sociologia; compito della sociologia è quello di dare una nuova organizzazione sociale, più salda rispetto a quella che riposava nello stadio teologico. Bisogna quindi studiare i comportamenti sociali come sottoposti a leggi naturali, che ne rendano possibile la previsione.
Tale scienza è divisa da Comte in statica sociale e dinamica sociale, legate ai concetti di ordine e di progresso. la statica sociale studia le relazioni fra le varie parti del sistema sociale: ad es. c’è un rapporto tra un regime ed una società, che fa si che quando cambiassimo società, tale regime non sarebbe più adatto. La dinamica sociale studia invece lo sviluppo continuo e graduale dell’umanità. Ciascuno degli stadi sociali è il risultato necessario di quello precedente, ed è il motore indispensabile del successivo, secondo un principio di graduale perfezionamento. Ciò non implica che un epoca passata sia più importante della presente, poiché la storia è sempre in ogni epoca compiuta, altrimenti sarebbe incomprensibile.

La dottrina della scienza e la sociocrazia

La dottrina della scienza è la parte dell’opera di Comte che ha avuto più vasta e duratura risonanza nella filosofia e maggiore efficacia nello sviluppo stesso della scienza. Per Comte il compito della scienza è quello di stabilire il dominio dell’uomo sulla natura: lo studio della natura è destinato a fornire la vera base razionale dell’azione dell’uomo su quest’ultima poiché solo la conoscenza delle leggi dei fenomeni ci consente di prevederne l’avvenire e modificarli a nostro vantaggio. Lo scopo dell’indagine scientifica è quindi la formulazione delle leggi: legge s previsione azione dell’uomo sulla natura. Alla formulazione della legge si arriva mediante l’osservazione.
L’opera di Comte risulta esplicitamente diretta a favorire l’avvento di una nuova società chiamata sociocrazia, cioè un regime fondato sulla sociologia di cui il capostipite doveva essere ovviamente uno scienziato.

La divinizzazione della storia e la religione della scienza

Il sistema di politica positiva è diretto esplicitamente a trasformare la filosofia positiva in una religione positiva, esso tende cioè a fondare un’unità dogmatica, culturale e pratica dell’umanità infranta dalla decadenza del regime teocratico, non è perciò soltanto l’unità di una dottrina ma anche quella di un culto, di una morale, di un costume.
Il concetto di umanità deve prendere il posto di quello di Dio, l’umanità (il Grande Essere) è l’insieme degli esseri passati futuri e presenti che concorrono a perfezionare l’ordine universale. Non è quindi solamente un concetto biologico ma anche storico. Comte mette in luce la saggezza del Grande Essere che ha saputo gradualmente svilupparsi nelle sue età primitive fino a giungere all’età positiva che annuncia la sua piena maturità. La morale del positivismo è l’altruismo: l’uomo possiede istinti simpatici che l’educazione positivista può sviluppare fino a renderli predominanti su quelli egoistici.

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