La verità esiste?

Materie:Tema
Categoria:Filosofia

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La verità esiste?

La filosofia si è sempre posta il problema di capire cosa sia il vero per distinguerlo dal falso. Ci sono sempre state tesi contrapposte fra i vari filosofi: c’è chi dice che la verità non esiste, chi invece dice che esiste, chi ammette che esistono tante verità, chi invece afferma che ne esiste una sola. Soffermiamoci sulle ultime due affermazioni, che appartengono a due grandi filosofi greci: la prima è di Gorgia da Lentini mentre la seconda è di Socrate. Queste tesi rappresentano le basi del pensiero di questi due filosofi, di cui si discute ancora oggi perché molto attuali. Tutti e due sembrano convincere chi li legge, ma secondo me Socrate è quello che “dice la verità”.
A differenza di Gorgia, che afferma che la verità si mischia alla persuasione (perché qualunque cosa può essere inculcata nella testa delle persone mediante l’uso della retorica), Socrate, come detto prima, sostiene che esiste una sola verità. Pur non disconoscendo l’importanza della retorica, egli afferma che la verità emerge dal dialogo ,come sintesi di più idee. Se infatti è vero che si possono avere idee diverse perché tante sono le teste, è altrettanto certo che se c’è dialogo tra queste menti ed ognuno sostiene le proprie tesi, alla fine si arriverà alla cosiddetta “omologhia”, il consenso. È inutile ascoltare una sola persona che parla alla folla senza che nessuno intervenga. È naturale che quella persona, se l’oratore è maestro di retorica e sa parlare in modo convincente, alla fine riuscirà a persuadere chi lo ascolta.
Al contrario del pensiero di Socrate, penso che quello di Gorgia sia un pensiero antidemocratico. È proprio lui ad affermare che è il potere a creare la verità, nel senso che esiste un’etica manovrata dal potere e che d’autorità può essere imposto un falso, presentandolo come vero.
Se volessimo attualizzare tali teorie, potremmo a mio parere pensare alla televisione, definita la “grande maestra” di retorica del nuovo millennio perché trasmette solo ciò che vuole farci vedere e perché riesce a persuaderci anche di cose false o non giuste. Ma ribatte Socrate che per raggiungere la verità non servono mediatori perché essa si impone attraverso la sua stessa evidenza. E se pure c’è qualcuno che vuole imporre una verità non vera, questa bugia verrà smascherata con l’uso della ragione. Facciamo un esempio pratico. Un bambino piccolo, che non è capace ancora di capire cosa è giusto e cosa no, fa tutto quello che gli dice la madre. Quando diventa adulto inizia a ragionare da solo, magari non rigettando a priori gli insegnamenti della madre, ma, se è sapiente, confrontandoli con le idee di altre persone, giungendo così ad una sintesi che lo convinca.
Per concludere credo che , ancora oggi il messaggio che ci viene dal pensiero di Socrate sia il più giusto , oltre che eticamente corretto, specie per un giovane che si affaccia alla vita , con la voglia di imparare non solo dagli insegnamenti , spesso ‘cattedratici’, di genitori e maestri, ma anche dal confronto di esperienze ed opinioni con gli altri,

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