Platone

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Testo

Platone
Nasce nel 428 a.C. e muore a 81 anni nel 347 a.C.
Vive nel periodo della guerra del Peloponneso. Da giovane fu atleta, a 20 anni comincia a frequentare Socrate, quando venne messo a morte (399 a.C.) ha 29 anni e vive la morte di Socrate come un trauma personale, quindi decide di occuparsi di filosofia.
Atene ha messo a morte Socrate (il migliore degli ateniesi), Atene è ingiusta e Platone si chiede di chi è la colpa: -dei sofisti perché predicano il relativismo
-della democrazia
Platone elabora un modello di stato (solo in teoria) da contrapporre a quello democratico ed espone questo modello di stato perfetto nel suo più lungo dialogo: POLITEIA (10 libri). Nel suo modello di stato al governo ci sono i migliori, i filosofi perché conoscono i valori assoluti = SOFOCRAZIA. Secondo Platone lo stato si deve fondare su valori assoluti (universali e necessari), deve anche dimostrare che i valori assoluti sono davvero assoluti.
Platone non si limita ad elaborare la teoria dello stato perfetto ma vuole anche metterla in atto. Si illude di poter realizzare le sue idee in Sicilia (Siracusa). Platone aveva rapporti di amicizia con Dione figlio del tiranno di Siracusa Dionigi. Compie 2 viaggi a in Sicilia, fallisce in tutti e 2: nel 1° viene venduto come schiavo e nel 2° naufraga.
Tornato ad Atene decide di fondare una scuola: ACCADEMIA.
Platone vs Socrate
Platone rimane fedele a Socrate?: scrive (34 dialoghi), mette per iscritto dialoghi socratici (rimane fedele ma tradisce Socrate), fonda una scuola perché si possono possedere i valori assoluti.
Socrate: dialoga, non insegna perché la verità deve essere ricercata ma non può essere posseduta.
Per Platone il filosofo deve: -conoscere la verità assoluta
-insegnare
-governare in uno stato con le verità assolute
La filosofia è ricerca della verità con il logos (ragione); Platone utilizza nei suoi dialoghi il mito.
Perché scrive miti? -per farsi capire meglio
-alcune questioni sono così complesse che il logos non riesce a spiegarle. Il mito cerca di far capire ciò che la ragione non può dimostrare.
La teoria delle idee
Platone è il filosofo delle idee, cosa sono le idee (eida)? Secondo Platone sono i modelli perfetti che esistono fuori dalla mente; in un mondo non materiale e che non sono fabbricate dalla mente.
Per Platone esistono 2 livelli di realtà: -al di qua= realtà sensibile, cose (percepite con i sensi)
-al di la= iperuranio (oltre il cielo), un altro mondo che non è sensibile e materiale; idee (realtà delle idee, extramentali)
L’iperuranio è un altro livello di realtà che possiamo conoscere con il logos, l’iperuranio è trascendente (= su un altro livello dell’essere) rispetto al nostro mondo.
La filosofia Platonica è una filosofia dualistica (ha 2 mondi e 2 livelli di realtà infinitamente distanti tra loro)
Essere di Parmenide vs idee di Platone
L’essere è uno ed eterno, le idee sono molteplici ed eterne. Ci sono tante idee una diversa dall’altra. Ogni idea è principio di unità delle cose. Esprime ciò che una cosa deve avere per essere quella cosa (=essenza)
Parmenide: l’essere è uno ed è eterno, le cose sono illusioni
Platone: sono reali entrambi i mondi ma in maniera diversa; le idee e le cose sono legate da un rapporto di somiglianza (mimesi)
Come Platone giunge alla conclusione che esistono le idee?
A differenza dei sofisti, per Platone esistono 2 tipi di conoscenza, di sapere: DOXA ed EPISTME; la doxa o opinione è data dai sensi e cambia continuamente. È la verità relativa. L’episteme o scienza è data dal logos ed è immutabile. È la verità assoluta.
Dualismo ontologico= 2 livelli di realtà
Dualismo gnoseologico= 2 livelli di conoscenza: doxa:essendo le cose mutevoli la doxa è mutevole. Episteme:essendo le idee immutabili l’episteme è assoluto.
Questi 2 dualismi si corrispondono perché Platone concepisce la mente come uno specchio passivo, 2 livelli di realtà: cose e idee. La mente specchio riflette la doxa, le cose MA riflette l’episteme, le idee.
Quali sono le idee? Quali idee esistono?
3 gruppi di idee ordinati gerarchicamente perché l’iperuranio è un mondo perfettamente ordinato secondo un principio gerarchico.
Piramide alla cui base stanno le idee che corrispondono alle cose (idea di tavolo, di cavallo, di uomo), più in alto le idee logico-matematiche (dalla tradizione pitagorica), più sopra ancora le idee valori (giustizia, coraggio)da Socrate. Alla sommità della piramide c’è l’idea di tutte le idee, il valore di tutti i valori, l’idea del bene= Dio
Quali rapporti hanno le idee con le cose?
Le cose sono le copie delle idee e le idee sono il modello delle cose
Platone usa 4 termini per esprimere i rapporti idee-cose:
1. MIMESI: imitazione (le cose= copie delle idee, idee= modello delle cose)
2. METESSI: partecipazione (le cose partecipano all’idea)
3. PARUSIA: presenza (nelle cose è presente l’idea)
4. KOINOMIA: comunanza (la cosa ha qualcosa in comune con l’idea)
Ci sono 2 mondi: cose e idee, sono radicalmente diversi e sono in comunicazione.
Com’è possibile che le cose siano in comunicazione con le idee? Platone racconta un mito: il mito del Demiurgo che è un artigiano.
In origine, prima che esistesse il mondo e le cose, esistevano le idee e la materia. le idee stavano nell’iperuranio dove c’era ordine perfetto, la materia stava in chora che è eterna dove c’era caos puro.
Tra le idee e la materia c’è un essere di mezzo (metaxù), il Demiurgo che da una parte contempla le idee e da una parte il caos-materia. il Demiurgo prende a modello le idee e modella la materia, trasferisce le idee nella materia e fa nascere le cose.
Demiurgo Platonico vs Dio Cristiano
Il Demiurgo non è Dio perché è inferiore alle idee, non è perfettissimo. Demiurgo si limita ad ordinare (opera su una materia eterna e la mette in ordine). Il Dio cristiano invece è un essere perfettissimo ed è creatore (fa essere dal nulla).
Come noi conosciamo le idee? Come è possibile che le idee, che sono nell’iperuranio, si riflettono nella mia mente? Riprendendo la teoria Orfico-Pitagorica dell’anima secondo la quale l’anima prima di cadere nel corpo stava nell’iperuranio e contemplava le idee. Quando l’anima cade nel corpo “dimentica” di aver contemplato/conosciuto le idee ma, purificandosi l’anima può ricordare le idee.
La teoria della reminiscenza
Reminiscenza= ricordo: ricordare le idee già contemplate dall’anima prima di cadere nel corpo. La reminiscenza è una forma di innatismo perché la concezione delle idee è innata nell’anima (non è stata acquistata).Platone nel MENONE fa un esempio di reminiscenza: l’esempio dello schiavo illetterato; da solo egli, guidato soltanto dalle domande di Socrate riesce a dimostrare un teorema di geometria: il teorema del quadrato doppio nel quale deve costruire un quadrato di area doppia di quello dato.

La teoria della reminiscenza afferma, come la maieutica che la verità è già innata in noi ma Platone, al contrario di Socrate, spiega da dove viene la verità. 2 forme di innatismo.
Io “ricordo” l’idea di sedia; quale ruolo gioca nel ricordare l’idea la conoscenza sensibile della cosa (il fatto che io vedo la sedia)? Sollecita in me il ricordo di sedia; non tiro fuori l’idea di sedia dalla sedia ma la visione di essa mi aiuta.
L’immortalità dell’anima
1. Platone prende il concetto di anima da Pitagora (dalla tradizione orfica) affermando che: -è di origine divina
-l’anima cade nel corpo
-l’anima ha un ciclo di reincarnazione
-l’anima torna presso il divino ed è immortale
2. Platone dimostra l’immortalità dell’anima nel FEDONE: Socrate convince i suoi discepoli che la morte è un bene.
Per dimostrarlo costruisce 4 argomenti:
1) Teoria della reminiscenza
2) Teoria dei contrari
3) Teoria della somiglianza
4) Teoria della vitalità
1. teoria della reminiscenza (=ricordo) conoscere= ricordare le idee che l’anima ha già contemplato prima di cadere nel corpo
2. argomento dei contrari. Dati 2 contrari l’uno si genera dall’altro
il caldo nasce dal freddo, la vita (dell’anima) nasce dalla morte (del corpo)
3. argomento della somiglianza. L’anima non è un’idea ma assomiglia alle idee, ha dei caratteri in comune con le idee. L’idea è semplice, l’anima è semplice e ciò che è semplice non può morire. Morte= dissoluzione di un composto nei suoi elementi semplici.
4. argomento della vitalità. Ogni cosa partecipa all’idea: l’anima partecipa all’idea di vita (=soffio vitale). Una cosa non può partecipare allo stesso tempo a 2 idee contrarie.
L’anima partecipando all’idea di vita non può partecipare all’idea di morte.
Ogni uomo ha un’anima che svolge 3 diverse funzioni. Platone parla di 3 anime, 3 parti dell’anima: l’ anima concupiscibile è nel basso ventre e genitali, svolge le funzioni primarie della vita (mangiare e procreare)= cavallo nero.
L’anima irascibile è posizionata nel cuore. L’ira è la passione positiva con cui si difendono le cose che ci sono care= cavallo bianco.
L’anima razionale è nella testa, è rappresentata con il logos= auriga.
Per Platone l’anima razionale deve dominare le altre, deve tenere a freno l’anima concupiscibile.
La tripartizione dell’anima Platone la esprime nel mito della biga alata contenuta nel Fedro. L’anima viene paragonata a una biga con le ali. Sulla biga c’è un cavallo nero, brutto e ozioso; un cavallo bianco, bello e nobile ed un auriga.
Platone racconta che nell’iperuranio tutte le anime (bighe) volano sopra le idee ma non tutte le bighe sono perfettamente bilanciate. Alle 3 funzioni dell’anima corrispondono nello stato perfetto di Platone 3 classi sociali. Anima concupiscibile= lavoratori; anima irascibile= guerrieri; anima razionale= filosofi.
Il destino dell’anima_IL MITO DI ER. Contenuto nel X libro di Politeia
Er è un soldato morto in battaglia, la sua anima torna nell’iperuranio per 12 giorni e poi torna a vivere in un altro corpo. Er dopo la morte sceglie il destino per la vita successiva, la scelta del destino è condizionata da ciò che una persona ha fatto nella vita precedente.
L’EROS è un’energia positiva ascensionale che trascina l’anima verso l’alto (verso le idee e verso Dio). La funzione di Eros è narrata nel Fedro e nel Simposio (=banchetto). L’uomo può tendere alle idee (elevarsi dal mondo materiale e diveniente al mondo immateriale ed eterno) con 2 mezzi: il logos ed Eros. È attraverso Eros che l’anima si purifica dal corpo e diventa degna di arrivare al divino. Il processo ascensionale è un processo per gradi. -prima ci si innamora dei corpi belli; -poi l’anima, dall’amore per i corpi belli si eleva alle anime belle; -infine, dall’amore per le anime belle ci si innamora della bellezza stessa.
Eros (=amore per la bellezza) è tensione; qual è il fine vero cui Eros (la bellezza) tende? Eros tende all’idea di bellezza, al bello in sé per sé; la bellezza è l’aspetto visibile del bene, è il bene che si rende visibile.
IL SIMPOSIO: un nobile ateniese (Agatone) ha vinto un concorso di tragedie. La sera della vittoria invita a casa sua degli amici per un banchetto. 6 amici: Pausania, Erissimaco, Fedro, Aristofane e Socrate. Dopo cena i commensali decidono di gareggiare tra loro su un tema: ognuno deve recitare un discorso in onore di Eros.
Discorso di Socrate: Socrate racconta il mito della nascita di Eros: Eros è figlio di Penia (dea della povertà) e di Poros (dio dell’espediente).
Nell’olimpo c’e una festa e Penia non viene invitata, riesce ugualmente ad andare e vede Poros ubriaco e si innamora. Così si accoppiano e nasce eros. Amore è figlio di povertà (nasce dalla povertà, dalla mancanza. Eros è un desiderio perché c’e una mancanza.) l’amore è un desiderio di bellezza; Eros non è bello, non ha la bellezza. Eros è un filosofo [colui che non ha la sofia(=sapienza) e la ricerca] attraverso Eros l’uomo diventa filosofo (ricerca il bene, il bello).
Aristofane racconta il mito degli uomini palla: nel principio gli uomini erano esseri doppi divisi in 3 tipologie:
M M F F M F
L’essere composto da 2 parti maschili è rappresentato dal sole, quello da 2 parti femminili dalla terra e quello metà maschile e metà femminile dalla luna.
Gli uomini palla sono affetti dall’ übris (il peccato originale) ser il quale non riconoscono i propri limiti, non riconoscono gli dei e si credono più importanti di loro. Per ogni peccato c’e una punizione. Zeus decide con gli altri dei di tagliare gli uomini a metà facendo comparire 3 tipologie sessuali: eterosessuali F/M e M/F; omosessuali femminili F/F; omosessuali maschili M/M. l’omosessualità maschile è la forma più elevata di rapporto sessuale.
In conclusione: Eros è il desiderio, la ricerca dall’unità perduta, è quella forza che unendo gli esseri ricostruisce l’uno originario. L’uomo non è autosufficiente, non basta a se stesso, non è completo; porta una mancanza, Eros è la forza che consente all’uomo di completarsi.
La teoria politica di Platone
Platone, scontento della democrazia ateniese, costruisce un modello di stato ideale (sofocratico), è la più grande utopia della storia.
Politeia (la Repubblica) 10 libri. Il 1° è scritto nella giovinezza (sulla giustizia), gli altri 9 sono scritti nella maturità. Nel mito della biga alata il cavallo nero è legato all’anima concupiscibile, ai lavoratori. La loro dote è la temperanza. Il cavallo bianco è legato all’anima irascibile, ai guerrieri. La loro virtù è il coraggio. L’auriga è legato all’anima razionale, ai filosofi e la loro virtù è la sofia, la saggezza. L’anima è lo stato sono fatti allo stesso modo, sono tripartiti. Alle 3 funzioni dell’anima corrispondono le 3 classi sociali dello stato. Platone ad ogni classe sociale attribuisce una virtù specifica. C’e una virtù che accomuna tette e 3 le classi sociali: la GIUSTIZIA (=l’accordo dell’individuo con la comunità): è quella virtù che permette ad ognuno di stare al proprio posto e di svolger la propria funzione specifica per il bene di tutti. Stato in cui ogni individuo collabora e contribuisce al bene collettivo svolgendo una specifica funzione.
Il mito dei metalli attribuisce ad ogni classe sociale un metallo. Gli uomini di bronzo sono lavoratori, gli uomini di ferro i guerrieri e gli uomini d’oro i filosofi. La collocazione nelle classi sociali è ereditaria.
Qual è il compito dell’anima razionale(guida)? L’uomo non deve lasciarsi sopraffare dagli istinti (concupiscibile), deve invece dominare gli istinti attraverso la ragione. La ragione crea equilibrio, nessuna forza e nessun istinto domina l’uomo.
Lo stato platonico è tripartito anche se dualistico: lavoratori (base sociale) ed élite (guerrieri e filosofi).
Non è uno ststo egualitario (=quelli che sono nello stesso stato non hanno gli stessi diritti) ma è uno stato gerarchico (c’è la base e il vertice) e oligarchico (pochi individui che dirigono). I lavoratori e l’ élite vivono in modo diverso. Guerrieri e filosofi non possono possedere beni (comunismo platonico), tutti i beni devono essere rigorosamente in comune e devono vivere al completo servizio dello stato. Platone nega anche la famiglia a guerrieri e filosofi, è lo stato che decide quando e con chi si devono accoppiare per il miglioramento della stirpe (eugenetica). I figli dei guerrieri e dei filosofi non possono conoscere i loro genitori biologici, vengono allevati dallo stato in un asilo nido dello stato. Poi vivono per tutta la vita in un grande casermone.
I lavoratori invece posseggono i loro beni: lavorano per il loro interesse, per il loro guadagno ma guadagnando bene fanno il bene dello stato.
Nello stato platonico la cosa fondamentale è l’educazione che è permanente.
Che tipo di educazione lo stato impartisce ai futuri guerrieri e filosofi? Quali discipline vengono insegnate?
1) ginnastica: corpo sano e resistente. Disciplina preliminare.
2) Matematica: aritmetica, geometria, astronomia, musica
3) Filosofia:conoscenza delle idee valori (bene)
Nelle discipline manca l’arte. Perché?
1. platone ha dell’arte una concezione mimetica. Arte=imitazione delle cose, cose=imitazione delle idee. Arte=imitazione dell’imitazione (allontana dalle idee)
2. l’arte è pericolosa perché fa leva sulle passioni, smuove le passioni e va contro il logos.
L’arte è qualcosa di negativo e pericoloso. Negativo in sé e pericoloso per lo stato.
Nel 7° libro di Politeia: il mito della caverna. Platone affronta il tema dell’educazione.
Teoria della linea; si può rappresentare la conoscenza come una linea divisa in 2 segmenti (=2 livelli di conoscenza) doxa ed episteme: doxa episteme
2 fasi nella doxa: 1. immaginazione, 2. credenza
2 fasi nell’episteme: 3. dianoìa, 4. noesis
1) Immaginazione:fase più elementare della conoscenza
2) Credenza: conosco la cosa in sé per sé
3) Dianoìa: conoscenza delle idee matematiche
4) Noesis: conoscenza delle idee-valori (=filosofia)
Questa teoria della conoscenza Platone la esprime con il mito della caverna (allegoria)
Caverna sotterranea a forma di semicerchio
Degli uomini fin dalla prima infanzia vengono imprigionati e possono vedere soltanto il muro della caverna. In fondo ad essa c’è una strada con un muricciolo e dall’altra parte un fuoco. Sulla stada passano degli uomini con delle statue sulle spalle.
1. gli uomini credono che le ombre proiettate sulla parete siano la realtà, un prigionieri riesce a liberarsi e a voltarsi indietro.
2. riesce a guardare direttamente le cose e capisce che le ombre non sono la vera realtà.
3. esce dalla caverna, all’inizio non vede niente perché accecato dalla luce, vede le cose riflesse nell’acqua.
4. quando si è abituato alla luce guarda le cose stesse e osa infine fissare lo sguardo sul sole.
1 e 2 = conoscenza sensibile. Doxa:immaginazione e credenza (dentro la caverna, mondo sensibile)
3 e 4 = conoscenza delle idee. Episteme:dianoìa e noesis (fuori dalla caverna, iperuranio)
Dopo aver visto il sole può decidere se la filosofia è contemplazione solitaria ed egoistica della verità o se il filosofo ha un compito educativo. Sceglie la seconda (compito educativo) quindi torna indietro a liberare i compagni che non credono a tutto quello che lui dice e dietro le sue insistenze lo metterebbero a morte (come Socrate).
Dialoghi platonici: 3 periodi. 1. giovinezza; 2. maturità; 3. vecchiaia
Nella vecchiaia Platone recupera la filosofia pitagorica ed è più vicino a Pitagora che a Socrate. Gli interessi fondamentali si spostano dalle idee-valori alle idee matematiche. Per Platone la filosofia non è più uno studio dell’uomo ma lo studio del cosmo, torna a porsi il problema dell’archè.
Timeo: dialogo cosmologico. 2 problemi: 1. archè= da dove è nato il cosmo (risolto con il mito del Demiurgo); 2. come è fatto il cosmo (soluzione pitagorica): il demiurgo ha modellato la materia prendendo a modello le idee matematico-geometriche. Il cosmo ha una struttura matematica.
Per Platone la matematica è un’invenzione o una scoperta? Una scoperta perché le strutture matematiche esistono già e che studia la matematica le scopre.
Nell’ultimo periodo Platone si confronta con Parmenide in un dialogo chiamato Parmenide nel quale Socrate dialoga con Parmenide (impossibile cronologicamente). Affronta il problema dell’uno e del molteplice.
Parmenide: essere (=uno) vs non essere. L’essere esclude la molteplicità
Platone afferma che le idee sono molteplici. Introduce la molteplicità non solo nelle cose ma anche nell’essere vero ed eterno (=idee). Platone deve giustificare la molteplicità delle idee, deve rispondere all’obiezione di Parmenide.
Ragionamento di Platone in risposta a Parmenide: quando si parla di non essere questo termine si può intendere in 2 modi diversi. Non essere assoluto e non essere relativo. Il primo, l’assoluto, è quello di Parmenide perché è e non può non essere.
Il non essere relativo è come il diverso (il tavolo non è sedia; il tavolo è essere in quanto tavolo ma è non essere solo relativamente alla sedia, non è sedia). Il non essere relativo permette la molteplicità.
Parmenide: ogni idea è essere ma ogni idea non è un'altra idea. La filosofia di Parmenide è sbagliata perché identifica l’essere con l’uno.
Platone dice di aver commesso un parricidio (uccidere il padre) perché ha smontato l’idea di Parmenide che era come suo padre. L’essere si può dire in 2 modi:identico (il cavallo è cavallo)
diverso (il cavallo non è asino)

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