Tsunami

Materie:Tema
Categoria:Filosofia

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Testo

La natura è “cattiva”? Io credo che la natura in se non sia cattiva, ma piuttosto ribelle alla continua violenza umana. Per cui la catastrofe dello “Tsunami” è la manifestazione di questa ribellione… esso non è la diretta causa dell’attività umana ma l’“inizio” di un lentissimo processo di autodistruzione della Terra in parte riconducibile all’uomo.
Il maremoto ha purtroppo ucciso molta gente innocente, alla gran parte della quale poteva essere salvata la vita[...] com’è possibile che con la tecnologia moderna nessuno sapeva dell’esistenza della grande onda? Circa un’ora lo Tsunami ha impiegato ad infrangersi sulla prima terraferma e nessun personaggio dello spettacolo, di cui si ha la certezza che era in vacanza in quella zona, ha “partecipato” alla strage o era nelle vicinanze. Qualcosa non torna…
In ogni modo, nonostante la tecnologia, forse, con un metodo molto più astratto, il maremoto poteva essere previsto o comunque qualcosa di simile attraverso la filosofia antica, quella dei presocratici.
In primo luogo, è doveroso citare Talete. Egli è colui che introduce l’archè, ciò significa che il mondo è molteplice ed ogni cosa è collegata, vi è perciò un principio, un inizio. Per Talete l’acqua è il principio di tutte le cose. E’ ovvio che l’acqua è vitale per ogni essere vivente, ma probabilmente egli venne influenzato dai miti greci; in essi, non per altro la creazione della terra è attribuita all’acqua.
Riflettendo sul pensiero filosofico di Talete, allora, il disastro del maremoto è avvenuto perché in principio tutto era acqua, ed ora l’acqua si sta riappropriando di ciò che le appartiene.
Anassimandro fu il primo ha disegnare una cartina completa della Grecia ed introdusse l’orologio solare. Per cui, ciò che per l’uomo non era visibile, ora diventava misurabile. Infatti Anassimandro riconduce al principio di ogni cosa un’entità non visibile, da cui tutte le cose visibili nascono.
Questo concetto viene chiamato àpeiron, da cui, prima di tutto, nascono i contrari; perciò per Anassimandro ogni cosa scaturita da àpeiron ha un limite. Forse, allora, lo Tsunami si è generato perché l’uomo è arrivato al limite… al limite a cui la terra non reggeva più la violenza umana, dando inizio alla fine.
Per Anassimene l’archè era l’aria, riconducibile alla respirazione dei viventi. Se Anassimene avesse ragione, la terra si sta veramente autodistruggendo, fino ad esplodere per ritornare al principio: solo aria.
Colui, che secondo me, attraverso le sue idee, può meglio spiegare il fenomeno del maremoto è Empedocle. Egli sosteneva che vi è un sottilissimo ma importante equilibrio fra i quattro elementi: acqua, aria, terra, fuoco. Tutto è riconducibile alle varie associazioni di questi, inseriti in un perfetto schema romboidale. Rilevante sono i sentimenti di amore e di odio: se prevale il primo gli elementi si avvicinano, se prevale il secondo essi si allontanano. Se questo fosse vero, ed a mio avviso è l’ipotesi filosofica più plausibile, l’equilibrio fra acqua, aria, terra e fuoco si sta lentamente logorando portando alla distruzione della Terra. Bisogna comunque ricordare che sul nostro pianeta non prevale di certo il sentimento d’amore, ma quello dell’odio, generato dalle numerose guerre nate negli ultimi dieci anni, ma soprattutto dalla smania di potere e di ricchezza che caratterizza il nostro secolo; ciò ne comporta l’allontanamento dei quattro elementi.
Forse la filosofia può in parte spiegare lo Tsunami, oltre a spiegazioni di tipo scientifico; ma credo che in ogni caso essa dovrebbe essere usata anche in ogni aspetto della nostra vita, non certo per prevedere il futuro, ma piuttosto per vedere ciò che ci succede e viviamo in una prospettiva diversa dall’imposizione odierna della nostra società.

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