alcolismo in Siberia

Materie:Tema
Categoria:Geografia

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Alcolismo in Siberia

Dalla visione del filmato sulla spedizione di Overland in Siberia e in Iacuzia, sono emersi alcuni aspetti di questi luoghi ai confini del mondo che ignoravo, probabilmente perché queste località sono state quasi inserite nel “pozzo del dimenticatoio” da noi Occidentali.
Gli argomenti da trattare sarebbero numerosi: dai vari problemi dell’inquinamento alle condizioni di abbandono di basi ancora attive in termini di nuclearità, ma mi soffermo a parlare di una sola, ma davvero di grande importanza, fra queste tematiche: l’alcolismo.
Il territorio della Russia Asiatica è formato da circa 13 milioni di km², attraversato da 8 fusi orari, ma tutta la popolazione equivale sommariamente alla metà degli abitanti dell’Italia.
In un paese in cui si registrano le temperature meno elevate del pianeta, che possono arrivare anche a 40 gradi sotto lo 0, la natura prende il sopravvento sull’uomo e regna imperterrita in questa distesa infinita di gelo. E cosa fanno i pochi uomini che riescono a sopravvivere ad un clima così ostile? Si rinchiudono nella loro alienazione e frustrazione comprando coi pochi risparmi grandi quantità di superalcolici per bere e cercare di dimenticare il resto.
I centri abitati, costituiti spesso soltanto da una decina di case, distano grandissime distanze l’uno dall’altro, per questo sono completamente autosufficienti e autonomi e il principale punto di incontro rimane l’unico negozio, fornito dell’ indispensabile e di Vodka.
L’abuso di questa bevanda in Russia ha una lunga storia alle spalle perché già ai tempi di Stalin il fenomeno era molto diffuso. Allora questo aspetto veniva anche sfruttato dal governo che, approfittando del monopolio, con questo tipo di commercio traeva fino alla metà del bilancio dello Stato. Esiste certamente una lunga storia di alcolismo in Russia che risale a un periodo sorprendentemente remoto.Una frase che era ricorrente dell’epoca asseriva: “Bere è la gioia del popolo russo”. Ma il ruolo della vodka nella vita è troppo spesso associato a fenomeni che hanno ben poco di gioioso. Il consumo eccessivo di superalcolici riflette infatti una demoralizzazione senza speranza.
Dopo la seconda guerra mondiale, tutto ciò si era quintuplicato e 1 persona su 7 poteva essere considerata alcolizzata. Mentre l’uso di alcolici iniziava già fra i banchi di scola, parallelamente le conseguenze erano sempre più gravose e aumentavano sempre più le nascite di bambini con handicap fisici e mentali. Quando, nel 1986, Gorbaciov tentò di frenare il problema, ci fu un visibile miglioramento globale della salute, ma la Russia, avendo diminuito le entrate fiscali provenienti dall’alcool, piombò in una povertà ancora più acuta. Il flagello dell’alcolismo, però, non fu completamente represso ed è tutt’ora molto diffuso ormai tristemente radicato nello stile di vita della gente, benché attualmente lo Stato lo sfavorisca alzando i prezzi sempre più. Non bisogna inoltre dimenticare che l’essere perennemente in stato di ubriachezza non solo provoca illimitati problemi di salute, ma gli alcolisti oltre che fare del male a loro stessi lo fanno soprattutto agli altri. L’alcolismo, infatti, è un concime fertile per coltivare violenza.
Esso rimane purtroppo però l’unico passatempo, l’unico svago e appiglio a cui si approdano queste persone. Rappresenta per circa la metà della popolazione siberiana il modo con cui affrontare, o meglio evitare, la cruda realtà. Unico modo per sfuggire alla malinconia di questa terra così gelida e solitaria in cui l’ambiente è più forte dell’uomo.

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