Antartide

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Antartide

Le esplorazioni

Tra le regioni del nostro pianeta i poli hanno sempre stimolato la curiosità dell’uomo e il suo senso di avventura. Gli esploratori di tutte le epoche hanno sempre desiderato conquistare questi luoghi lontani ed inospitali.
Già gli antichi Greci sospettavano l’esistenza dell’Antartide, ma questa terra rimase sconosciuta per secoli e secoli, nonostante gli sforzi e i tentativi degli esploratori.
I primi a sbarcare in Antartide furono i cacciatori di foche intorno al 1820, ma il primato della scoperta non è stato ben determinato, perché i cacciatori si spostavano continuamente alla ricerca di nuovi territori di caccia. A partire dal 1838, l’Antartide cessò definitivamente di essere un mito.

Il continente

Comprende l'intera regione che copre l'estremo australe del globo, includendo il continente antartico, tutte le isole e l’Oceano Australe circostante.
A sud di questo limite il sole non tramonta in estate e non sorge d'inverno, almeno per un giorno, rispettivamente durante il solstizio d'estate e quello d'inverno.
Man mano che la latitudine aumenta, il periodo di luce o di oscurità permanente diventa sempre più lungo, fino al Polo Sud dove in estate il sole brilla nel cielo per sei mesi (giorno polare) e rimane al di sotto dell'orizzonte durante il resto dell'anno (notte polare).
Il termine Antartide deriva dalla parola greca Arktos, orso.
Fa riferimento all'Orsa Minore, la costellazione che contiene la stella polare, che ha dato origine alla denominazione Artico per l'estremo boreale.
Per controbilanciare le masse continentali dell'emisfero settentrionale e dell'Artico, i filosofi dell'antica Grecia supposero l'esistenza di un continente australe che battezzarono Antarktikos, ossia opposto all'Artico. Per molti secoli, questa terra sconosciuta, la Terra Australis Incognita, è appartenuta al regno delle leggende e dei miti.
Nascosta sotto una fitta coltre di ghiacci eterni, il continente si trova intorno al Polo Sud ed è isolato dagli altri continenti dall’Oceano Australe, le cui acque si congelano in inverno rendendolo impenetrabile.
Dalle terre sepolte dal ghiaccio emerge a volte la cima di qualche montagna nei pressi della costa.
L’Antartide presenta l’ambiente più inospitale della terra: è il continente più freddo, ventoso, secco e remoto (temperature, venti, precipitazioni).
Rispetto all’estremo opposto, il Polo Nord, è più gelido di circa 30°C: è praticamente un deserto bianco, ma con varie specie vegetali ed animali che si sono adattate alle sue condizioni estreme.
Alghe, funghi, licheni e muschi crescono tra le rocce.
Gli animali che abitano la terraferma durante tutto l’anno hanno generalmente dimensioni ridotte e si vedono solo al microscopio.
Le foche e i pinguini sono ospiti solo per una parte dell’anno, cioè nel momento della riproduzione e della crescita dei loro piccoli.
Anche gli uomini vi abitano per periodi limitati.

Il Pack

Il termine pack viene utilizzato per indicare il ghiaccio marino.
Grandi lastre di ghiaccio si congelano tra loro o, più spesso, si accavallano una sull’altra formando il pack, che può avere spessore fino a 30 m, del quale, come accade per gli iceberg, la maggior parte rimane sommersa sott’acqua.
Il pack si muove a causa delle correnti marine e dei venti: si sposta di solito da est verso ovest presso la costa e nel senso opposto più a settentrione.

Gli iceberg

I grandi iceberg provengono dalla calotta di ghiaccio continentale che si proietta nel mare.
Violente tempeste e le maree causano la rottura di numerosi iceberg, che spesso possono galleggiare alla deriva sull’oceano per parecchi anni prima di frantumarsi e sciogliersi del tutto.
Spinti verso settentrione e occidente dai venti e dalle correnti oceaniche, possono coprire una distanza di
8 Km al giorno.
Veri e propri giganti sono gli iceberg tabulari che provengono dalle piattaforme di ghiaccio.
Il più grande blocco di ghiaccio mai visto copriva una superficie di 31.000 Kmq.
A volte molti iceberg si incagliano vicino alla costa dove possono rimanervi per parecchi anni integrandosi al paesaggio locale.
Poiché gli iceberg sono fatti di acqua dolce, in passato si è valutata la possibilità di trainarli a nord verso le regioni desertiche per utilizzarli come riserva d’acqua.
In genere un iceberg ha una vita di circa 4 anni.
Con il passare del tempo questi giganti si spezzano e si rovesciano, assumendo spesso un contorno più liscio. Quando i blocchi di ghiaccio misurano tra i 2 e 5 m, vengono detti lastre di ghiaccio, mentre i frammenti ancor più piccoli prendono il nome di ghiaccio corroso.

Le aurore australi

In passato, questi affascinanti fenomeni luminosi potevano essere osservati soltanto nell’oscurità della lunga notte polare, ma oggi possono essere studiati dai geofisici (coloro che studiano la fisica della terra) durante tutto l’anno.
Le aurore sono causate dal vento solare (particelle cariche di elettricità emesse dal sole).

La traversata

Le traversate sono lunghe escursioni nel centro del continente antartico o attraverso l’intera calotta polare. In passato si utilizzavano slitte trainate da cani; recentemente i cani sono stati sostituiti da mezzi più potenti come trattori formati da varie slitte.

Geologia e paleontologia

L’Antartide è situata sotto una calotta di ghiaccio ed è quindi costituita da un basamento roccioso.
Soprattutto nelle rare zone libere dai ghiacci, i geologi raccolgono e studiano le rocce per la composizione e la struttura del continente, le sue origini e la sua storia.
Grazie alla presenza di numerose rocce sedimentarie, i paleontologi ricercano fossili e tracce di antiche forme di vita. Le piante e gli animali che si sono conservati nelle rocce possono fornire ai ricercatori importanti informazioni sulle temperature e sul clima, che erano presenti nelle ere passate quando questi organismi erano ancora vivi.

La fauna
I pinguini

I pinguini sono uccelli non volatori che abitano esclusivamente nell’emisfero australe.
Il piumaggio dei pinguini antartici è di colore bianco e nero, perché questo permette loro di mimetizzarsi perfettamente nell’ambiente marino.
I maschi sono più grandi e il loro becco è leggermente più grosso. Si nutrono di crostacei, pesci e calamari. Nidificano in grandi colonie situata in luoghi protetti sulla terraferma o sul mare ghiacciato vicino alla costa e i piccoli diventano indipendenti quando la disponibilità alimentare raggiunge il suo apice. I pinguini sono perfettamente adatti a vivere al freddo. La loro temperatura corporea è piuttosto elevata. La pelle è protetta da un fitto strato di piumino, che a sua volta è coperto da penne piuttosto rigide, lunghe 3 cm, che formano una superficie estrema praticamente impermeabile al vento e all’acqua.
In questa maniera, tra la pelle e le penne rimane intrappolata l’aria che funge da isolante. Inoltre la pelle è piuttosto spessa e ricopre uno strato di grasso.
Per disperde il calore, si sdraiano sulla neve, si pongono in posizione eretta, aprono le ali e respirano ansimando con il becco aperto o semplicemente drizzano le penne.
I pinguini sono anche eccellenti tuffatori, capaci di catturare la loro preda inabissandosi a volte a 250 m di profondità. A questo scopo, le zampe si trovano all’estremità del corpo che ha forma di siluro e, a differenza di altri uccelli, le ossa contengono midollo osseo, aumentando così il loro peso e quindi riducendo la spinta di galleggiamento.
Le ali, modificate in natatoie, permettono loro di muoversi nel mare dove si può dire letteralmente che volino. Per respirare balzano fuori dall’acqua e vi si rituffano come i delfini.
Sulla terraferma, invece, sono piuttosto goffi: camminano ondeggiando o a piccoli salti.
Sulla neve preferiscono, invece, scivolare sull’addome spingendosi con le zampe e le ali.
Gli albaltri, originariamente, vivevano in climi tropicali, che alcune specie continuano tuttora a preferire.

Le foche

Le foche sono animali strettamente imparentati con animali come gli orsi e le lontre.
I loro antenati, che vivevano nell’emisfero settentrionale, si spostarono dall’habitat terrestre a quello marino. In passato, quindi, le foche hanno attraversato l’equatore e hanno colonizzato il continente antartico. Allora il clima era molto più temperato rispetto a oggi e, quando iniziò a scendere la temperatura e a formarsi la calotta di ghiaccio, le foche rimasero, adattandosi alla temperatura popolare.
Le specie come l’elefante marino, che non erano particolarmente adattate al freddo, dovettero restare nelle zone meno rigide più a settentrione.
Le foche, per adattarsi al freddo gelido, a differenza delle balene, hanno trasformato in pinne sia gli arti inferiori che quelli posteriori. Le aperture nasali, simili a una fessura, si sono chiuse automaticamente grazie a pareti elastiche e si aprono solo per respirare.
La protezione e la caccia delle foche sono, oggi, controllate da un accordo specifico, la Convenzione per la Protezione delle Foche Antartiche.

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