Il Marocco

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Categoria:Geografia

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Il Marocco
A cura di: Marta Polenzani
Struttura della ricerca:
1. Cartine
2. Nozioni generali
3. Geografia
4. Economia
5. Culturae e Popolazione
6. Storia
7. Immagini

Stato dell'Africa nordoccidentale, confina a E con l'Algeria e a S con il Sahara Occidentale; è bagnato a O dall'Atlantico e a N dal Mediterraneo; 458.730 km² (escluso il Sahara Occidentale); 26.073.593 ab. Cap. Rabat. Città principali: Casablanca, Marrakech, Fez, Tangeri. Moneta: dirhaMarocco
• Geografia
Nel rilievo marocchino si possono distinguere quattro catene principali: lungo la costa del Mediterraneo, alta e poco frastagliata, si eleva il Rif. Più a sud la catena del Medio Atlante tra il Rif e l'Alto Atlante. L'Alto Atlante è un'importante catena, lunga oltre 750 km, le cui principali cime superano i 2.000 m d'alt. L'Antiatlante, infine, è formato da terreni antichi, che costituiscono grandi rilievi di tipo appalachiano. A ovest del Medio Atlante si stende la Maseta marocchina: è una massa ondulata da piegamenti a grande raggio di curvatura, che forma altipiani suborizzontali, accidentati soltanto da piccole creste rocciose e da valli fortemente incassate. Lungo la costa atlantica, da Tangeri alla foce del Draa, si estende una serie di pianure più o meno vaste: questa regione atlantica è la più importante per l'economia del paese. Alle falde sudorientali dell'Alto Atlante e dell'Antiatlante si stendono ampi pendii ciottolosi. Verso sud, iniziano le regioni sahariane, con i grandi altipiani calcarei dell'hamada del Draa. Il Marocco orientale è arido. Nel Marocco atlantico, esclusa la zona meridionale della Meseta, si registrano complessivamente oltre 400 mm annui di precipitazioni.
• Economia
Nonostante gli sforzi fatti e alcune notevoli realizzazioni, lo sviluppo continua a essere insufficiente e il livello di vita della maggior parte della popolazione rimane basso; disoccupazione e sottoccupazione affliggono una forte percentuale della popolazione attiva, tanto più che la massiccia emigrazione verso i paesi europei degli anni Cinquanta e Sessanta ha subito negli anni successivi una brusca contrazione. L'agricoltura è una delle principali attività economiche: impiega poco meno del 35% della popolazione attiva e contribuisce per oltre il 20% alla formazione del prodotto interno lordo. Il Marocco è uno dei maggiori esportatori mondiale di agrumi, dopo Spagna e Israele, con una produzione che supera complessivamente il milione di t. La pesca è in continuo sviluppo, grazie anche alla pescosità delle acque fredde delle coste meridionali. I principali porti pescherecci sono Mohammedia, Casablanca, El-Hoceima e, soprattutto, Safi e Agadir. I settori minerario ed energetico occupano un posto notevole nell'economia, ma il paese è poverissimo di petrolio e gas naturale, povero di carbone e la sua produzione di elettricità di origine idrica è limitata dal clima. L'industria si sviluppa a un ritmo sostenuto, ma non senza difficoltà a causa dell'esiguità degli investimenti privati e della ristrettezza del mercato interno. A partire dagli anni Sessanta una voce di notevole importanza nell'economia marocchina è rappresentata dal turismo, per il cui sviluppo il Marocco può contare sul suo clima, le spiagge, gli splendidi paesaggi e le grandi città tradizionali.
• Cultura e popolazione
La base etnica della popolazione marocchina è costituita dai Berberi, ai quali, a partire dal medioevo, si sono aggiunti (e mescolati) a più riprese immigranti arabi; i dialetti berberi sono ancora parlati (come unica lingua) da circa un quarto della popolazione, principalmente nelle zone montuose. La religione praticata dalla quasi totalità dei marocchini è l'islamismo di confessione sunnita malikita. Il Marocco è una monarchia costituzionale.
L'apice della religiosità musulmana è il RAMADAN, il mese sacro, che celebra la Rivelazione del Corano al profeta Maometto; il Ramadan è consacrato interamente al digiuno (dall'alba al tramonto vige il divieto di mangiare, di bere, di fumare e di avere rapporti sessuali), si svolge da una luna nuova fino a quella successiva, e comprende quali festeggiamenti principali:
La CHAABANA, che precede il primo giorno del digiuno ed apre tutte le feste; si saluta la luna nuova con scoppi di petardi e canti gioiosi (questa festa è particolarmente suggestiva a Fès);
La NOTTE DEL DESTINO, il 27° del Ramadan; è, seconda la tradizione, quello durante il quale ebbe luogo la Rivelazione del Corano; corrisponde anche al giorno di iniziazione simbolica al digiuno dei bambini, festeggiati, al calar del sole, con dolci, latte e datteri;
Il MOULOUD, 12°giorno del terzo mese, anniversario della nascita di Maometto particolarmente festeggiato a Salè;
L'AID ES-SEGHIR (Piccola Festa), chiamata anche AID ES-FITR (Festa della Rottura del Digiuno), che segna la fine del mese del Ramadan ed il ritorno alla vita normale; è d'uso in questo giorno particolare far visita ad amici e parenti per uno scambio di auguri e per ottenere il reciproco perdono di eventuali colpe; in tale occasione, per riguardo agli ospiti, tutte le case saranno imbiancate.
Altra importante festa religiosa, particolarmente bella nella zona dei Tafilalt è l'AID EL-KEBIR, la festa del sacrificio di Abramo: il Corano riporta, a questo proposito, come anche la Bibbia, la storia del sacrificio chiesto da Dio ad Abramo, di immolare il figlio prediletto Isacco, a prova di fedeltà; e in ricordo del gesto dell'Angelo, che fermò all'ultimo momento Abramo, dandogli un agnello da sacrificare in luogo del figlio, ed usò il rito del sacrificio di un animale. Segna l'inizio del pellegrinaggio alla Mecca.
Particolarmente suggestiva a Marrakech è l'ACHOURA, la festa dei bambini, che è l'equivalente del nostro Natale e del Santa Klaus dei paesi nordici. In questa festa si commemora l'uccisione di Houssein, nipote del Profeta, figlio della venerata Lalla Fatima; l'usanza di offrire ai bambini giocattoli, dolci e nuovi vestiti sembra derivi dal desiderio dei genitori di alleviare loro l'immenso dolore per la morte del nipotino di Maometto.
Infine, si ricorda che, un pò ovunque nel Paese, a scadenze fisse, si celebrano i MOUSSEM, pellegrinaggi ai sepolcri dei Santi, oltre 650 durante l'anno, con massima concentrazione in estate. Accanto a questi, di origine marcatamente religiosa, se ne celebrano altri quali la Festa delle Rose a Dadès, delle Ciliege a Sefrou, del cavallo a Tissa, ed altri ancora che ampliano e diversificano questo bisogno spirituale di culto. Altrettanto il moussem presenta delle differenze fra aree urbane e rurali: più legato ad una solennità religiosa nel primo caso, diviene occasione.
• Storia
La presenza dell'uomo in Marocco risale ad epoche preistoriche, come dimostrano i reperti raccolti nei diversi scavi eseguiti in tutto il Marocco.
Già nel V secolo i Fenici ed i Cartaginesi furono i primi a fondare insediamenti costieri. Nel II sec. a.C. esisteva già il regno indigeno di Mauretania, estendendosi dall'Atlantico al fiume Moulouya, che sopravvisse fino all'annessione all’ Impero Romano dopo la caduta di Cartagine nel 146 a.C seguita dalla morte dell'ultimo re, Tolomeo (40 d.C.) . A Volubilis si trovano le tracce più importanti dell'occupazione romana che è durata cinque secoli. La rapida conversione dei Berberi marocchini alla religione musulmana costituì un elemento propulsore della conquista araba della Spagna e fu un berbero convertito all'Islam, Tariq ibn Ziyad, l'artefice della vittoriosa avanzata araba fino a Toledo (711). Nell'XI sec. gli Zanaga del deserto si spinsero alla conquista del Maghreb, occupando in principio le oasi (1053-1054) e il Sud marocchino (1056-1059). Il loro capo Yusuf I ibn Tashfin, fondatore di Marrakech (1062), dopo aver conquistato Fez (1069) e Ceuta (1083) estese successivamente il suo potere su parte dell'Algeria e della Spagna, creando l'impero almoravide nell'orbita del califfato abbaside di Bagdad. 'Abd al-Mu'min (1130-1163), che assunse il titolo di califfo, intraprese una lunga guerriglia che portò alla distruzione degli Almoravidi (presa di Fez 1146) e di Marrakech. Al califfo Ya'qub al-Mansur, che ebbe come ministro il filosofo Averroè, si devono le moschee della casbah a Marrakech e quella incompiuta di Hasan a Rabat. Il MAROCCO berbero raggiunse così l'apogeo. Ma all'età dell'oro dello Stato berbero subentrò un lungo periodo di decadenza. Le lotte di successione favorirono l'intervento in MAROCCO di re Ferdinando III di Castiglia, che aiutò 'Abd Allah al-Maymun a impadronirsi di Marrakech (1230), alcuni Zenata provenienti dall'Est, i Marindi, mentre conquistarono il Nord (1214-1244). Alla decadenza del Marocco concorse, dall'inizio del XV sec., la penetrazione europea nella regione. Primi furono i Portoghesi, che occuparono numerosi porti marocchini. Gli Spagnoli invece presero Melilla (1496) e il Peñon de Vélez. Di fronte a tali conquiste europee si determinò in seno agli Arabo-Berberi del Marocco un forte movimento xenofobo. Durante il regno di Muhammad ibn 'Abd Allah (1757-1790) furono stipulati trattati commerciali con le potenze d'Europa e fu fondata Mogador (Essaouira) come punto di concentramento del commercio con l'Europa (1765). La crisi economica, per lo più dovuta ai privilegi concessi agli Europei, si aggravò in seguito alla pesante indennità che il Marocco dovette pagare alla Spagna a partire dal 1860 per ottenere la restituzione di Tetuán (1862). La crisi diede origine alla rivolta di Bu Hamara, pretendente al trono, la prima di una lunga serie di movimenti tesi a espellere gli stranieri dal paese. L'anarchia che ne seguì non fece che agevolare il dominio della Francia sul Marocco. Dopo l'«incidente d'Agadir» (1911), concluso con l'accordo franco-tedesco che riconosceva la preponderanza francese in Marocco (4 novembre 1911), la Francia ebbe le mani libere e poté così assegnare una zona nord (Rif) e una zona sud (Ifni, Tarfaya) alla Spagna (27 novembre 1912), dopo aver imposto a Mulay 'Abd al-Hafiz il protettorato (convenzione di Fez, 30 marzo 1912). Le promesse di autonomia fatte da Franco al Marocco spagnolo rafforzarono dopo il 1937 l'opposizione nella zona francese. Il 3 marzo 1956, dietro l'incalzare degli avvenimenti la Francia riconobbe al Marocco la piena indipendenza. Il 7 aprile il governo di Madrid rinunciò in favore del nuovo Stato ai territori sottoposti a protettorato spagnolo, salvo i presidi di Ifni e della zona sahariana. Il 1° agosto 1970 re Hasan II promulgò una nuova costituzione e abrogò lo stato d'emergenza, ma l'opposizione boicottò le elezioni per la formazione delle camere dei rappresentanti, poiché la costituzione prevedeva l'elezione a suffragio diretto solo di 90 deputati su 240. Cresceva nel frattempo la tensione con la Libia di Gheddafi e nel marzo 1973 il governo affermò di aver sgominato gruppi di guerriglieri organizzati dalla Libia. Il 1982 segnò la svolta nella crisi marocchina, in seguito agli aiuti finanziari dell'Arabia Saudita e degli Stati Uniti e alla ripresa delle forniture di armi da parte della Francia. Nel maggio 1991 accettò definitivamente il piano di pace dell'ONU. In politica interna, il 4 settembre 1992 fu approvata una nuova costituzione che, nonostante l'introduzione di lievi riforme, ha lasciato sostanzialmente inalterato il potere del sovrano. Aperta rimane la questione del Sahara Occidentale (o Marocco spagnolo) che il Marocco ha per gran parte annesso negli anni Settanta entrando in contrasto con il movimento indipendentista del Fronte Polisano. La controversia è stata, dopo lunghi anni di guerriglia, affrontata dall'ONU che ha sostenuto la necessità di un referendum (non ancora svolto) per l'autodeterminazione dei territori.
Pittoresca veduta della capitale marocchina Rabat
Uno stupendo squarcio del Shaara

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