Malaria

Materie:Tema
Categoria:Igiene

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Testo

di Giovanni Gava
- Ambientazione dell’esperienza
Giovedì 25 marzo il responsabile per il Veneto dei Medici senza Frontiere è venuto a scuola a parlarci della malaria.
- Descrizione esperienza
Il relatore ha iniziato la conferenza introducendoci la malaria sotto il punto di vista microbiologico. Ha detto che la malaria è una malattia parassitaria causata da un plasmodium presente nella zanzara anophele femmina. Ci ha parlato dei due cicli, sessuato e asessuato, ma in modo sintetico perché ne avevamo già parlato in classe.
La zanzara vive in zone paludose, quindi con una discreta concentrazione di acqua stagnante, ad una temperatura superiore ai 18 gradi. Infatti le zone endemiche (c’è la malaria tutto l’anno) malariche sono l’Africa, l’Oceania, alcune zone asiatiche e l’America centrale.
In queste zone è ancora mortale infatti uccide circa 2.000.000 persone l’anno. Riporto dei numeri molto importanti:

Persone che vengono a contatto con la malattia
300-400.000.000
Nuovi casi all’anno
150.000.000
Dei nuovi casi ne muoiono
1.500.000

Muore un bambino ogni 30 secondi quindi circa 2500 al giorno.
È facilmente trasmissibile, infatti viene trasmessa attraverso la placenta, trasfusioni, aghi , siringhe… infatti, proprio per evitare il contagio attraverso le trasfusioni negli Stati Uniti una persona che è stata in zone malariche non può donare il sangue per alcuni mesi o anni.
200 o 300 casi di malaria ci sono tuttora anche in Italia, ma si tratta soprattutto di persone immigrate nel nostro paese. Non ci sono rischi di epidemie in Italia, perché c’è la temperatura ideale affinché la zanzara possa resistere e poi perché non ci sono più le zone paludose tipiche invece negli anni ’50.
Il relatore ci ha spiegato che esistono 4 tipi di malaria: falciparum, vivax, ovalae e malariae. Il 95% dei casi muore però per colpa del tipo falciparum che provoca la Terzana maligna.
Esiste anche la malaria perniciosa, che è molto pericolosa perché può uccidere una persona in tre, quattro giorni. Il paziente ha inizialmente febbre molto alta, successivamente si possono riscontrare problemi cardiaci, allucinazioni e in alcuni casi anche il coma perché i capillari dell’encefalo vengono trombizzati dai parassiti.
Normalmente però c’è sempre un periodo protrobico, in cui il paziente è molto debole, anemico, ha una temperatura corporea di 40-41°C a giorni alterni a seconda del tipo di malaria. I sintomi principali sono: tachicardia, sudorazione intensa, sbalzi di caldo e di freddo con brividi, viso cianotico… Tutto questo nelle condizioni “normali”, ma se la milza o il fegato dovessero rompersi a causa dell’eccessiva presenza di sostanze tossiche, allora il paziente morrebbe.
Questa malattia colpisce prevalentemente chi è immunodepresso, quindi è già soggetto ad altre malattie come l’aids, ma anche bambini, soggetti che stanno a contatto con persone infette, oppure chi utilizza aghi o siringhe che hanno usato persone malariche.
Nei confronti di questa malattia va attuata una ferrea profilassi, che consiste nella bonifica di paludi (come è avvenuto in Italia per le valli di Comacchio, Chioggia…), acquitrini, ma anche usando insetticidi, zanzariere, vestiti con maniche e pantaloni lunghi, in modo da coprire tutto il corpo. (questi ultimi accorgimenti vanno presi specialmente di sera e di notte, perché è il momento del giorno in cui le zanzare escono per cibarsi di sangue.
La via più utilizzata per diagnosticare la malattia è l’osservazione al microscopio del plasmodio prelevato dal sangue del paziente infetto.
La terapia più utilizzata consiste nel somministrare farmaci come la clorochina, la pirimetamina o la sulfadossima. Questi farmaci vanno presi 2 settimane prima della partenza per zone malariche, durante e per due mesi dopo il ritorno a casa. Il chinino non viene più utilizzato perché il plasmodio della malaria col tempo è diventato resistente, infatti in certe zone dell’Africa solo il sette percento guarisce e sopravvive. Comunque adesso grazie ad una sostanza usata dai cinesi, il numero di morti dovrebbe essere diminuito di parecchio.

- Competenze Richieste
Le competenze richieste si basavano su ciò che avevamo studiato a scuola. Infatti il relatore ha trascurato gli argomenti specifici inerenti al ciclo asesseuato e sessuato della malaria ed altri argomenti particolarmente specifici.
Erano appunto argomenti che avevamo già trattato in classe, ma che vedendoli applicati a persone e nel caso dell’Africa addirittura ad un continente, ci sono sembrate più interessanti e soprattutto utili.

- Valutazione delle proprie Attitudini
L’incontro mi ha fatto conoscere una realtà, quella della malaria, che non conoscevo ed ha approfondito le mie conoscenze relative ad esso. L’aspetto più importante forse è che ho capito ancora di più l’importanza di conoscere a fondo le malattie e di saper poi rendersi disponibili per aiutare chi ha bisogno. Certamente non è facile lavorare con le persone affette dalla malattia, ma è un grande servizio che si fa alla persona e all’umanità.

- Valutazione delle proprie Competenze
Non ho avuto problemi a seguire la conferenza sulla malaria perché il relatore non ha trattato argomenti complicati, infatti ha parlato abbastanza in generale, toccando però svariati punti di questa malattia. Le conoscenze apprese durante le ore scolastiche mi hanno comunque aiutato per capire meglio il discorso.

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