"l'amico ritrovato" di Fred Uhlman

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Testo

TITOLO: L’amico ritrovato

AUTORE: Fred Uhlman nasce a Stoccarda nel 1901. Nel 1933, per motivi politici abbandonò la Germania e si trasferì negli Stati Uniti, dove esercitò per molti anni la professione di avvocato e si fece conoscere anche come pittore. Quando nel1971 pubblicò il lungo raccontò L’amico ritrovato, ottenne un immediato successo, tanto che il libro fu ben presto diffuso in tutta Europa suscitando ovunque lo stesso entusiasmo della critica e dei lettori. L’amico ritrovato, considerato uno dei testi più significativi sul nazismo in Germania e sull’intensa amicizia fra due ragazzi, inizia una trilogia che comprende anche “Niente resurrezione” e “Lettore a Conrad”, è ispirato ai luoghi e all’ambiente della sua adolescenza. Sapeva che questo sarebbe rimasto il “suo libro”. Fu anche autore di un’autobiografia, “storia di un uomo”. Morì a Londra nel 1985.

EDIZIONE: Universale Economica Feltrinelli

SINTESI: Hans era figlio di un dottore ebreo che frequentava un liceo a Stoccarda. Proprio in questa scuola conobbe Konradin von Hohenfels, ragazzo di nobile famiglia molto ammirato da tutti i compagni per il suo reale portamento. In realtà Konradin era solo un ragazzo semplice in cerca di una vera amicizia proprio come Hans. Con il passare del tempo i due ragazzi si avvicinarono sempre più l’uno all’altro fino a diventare inseparabili amici.
Hans però quando stava con Konradin, percepiva qualcosa di strano nel suo comportamento. Si accorse, infatti, che ogni volta che si recava a casa dell’amico i suoi genitori non erano mai in casa. Sembrava quasi che Konradin invitava Hans a casa di nascosto, senza far sapere nulla ai suoi genitori; al contrario Hans invitò più volte Konradin, presentandolo ai suoi.
La verità arrivò per Hans una sera, quando i due ragazzi si incontrarono a teatro; Hans era solo, mentre Konradin era accompagnato dalla sua importantissima famiglia. Lì, mentre Hans cercava di salutarlo e di avvicinarsi, Konradin lo evitava, fingendo di non conoscerlo.
In seguito Hans chiese a Konradin il motivo del suo strano comportamento a teatro e Konradin gli espose la dura verità: sua madre, in particolare, non sopportava gli ebrei e se avesse conosciuto Hans non avrebbe più permesso a Konradin di frequentarlo. Hans enormemente dispiaciuto iniziò ad ignorarlo anche se lo sentiva ancora parte della sua vita.
Nel frattempo la situazione in Germania si fece sempre più difficile a causa della politica di Hitler e di tutti i nazisti; il padre di Hans decise così di mandare il ragazzo a studiare in America presso alcuni parenti. Lì Hans, poté continuare a studiare e si fece una famiglia; in America viveva felicemente, ma non dimenticò però le sue origini e la sua patria, conosceva bene la situazione della Germania e sapeva anche che i suoi genitori si erano suicidati e che la sua scuola era stata distrutta.
Un giorno ricevette una richiesta di fondi per la ricostruzione del liceo, accompagnata da una lista di nomi che sarebbero stati scolpiti in un monumento in onore degli allievi morti in guerra. Hans esitò un po’ prima di leggere quei nomi, in particolare quelli che avevano come iniziale la lettera “H”. Leggendo rimase molto sorpreso dell’elevato numero dei morti, tra i quali purtroppo trovò anche il suo amico Konradin, il quale era stato giustiziato poiché faceva parte di un complotto organizzato al fine di uccidere Hitler.

ANALISI:
• Trama (Fabula/Intreccio): il libro segue l’ordine logico e cronologico in cui i fatti sono avvenuti perciò la fabula e l’intreccio coincidono.
• Narratore: il narratore è il protagonista stesso (Hans) che ci racconta la vicenda in prima persona.

PERSONAGGI principali:
Hans Schwarz: è un ragazzo di origine ebrea di sedici anni che vive in Germania. È un ragazzo semplice, ingenuo, non gli importa il modo di vestire; non riesce a integrarsi con i suoi compagni ma nonostante ciò crede molto nell’amicizia. Ha molta stima di Konradin, vuole essere all’altezza dell’amico, rispetto a lui non si sente quasi niente, Hans non ha origini nobili, ma è solo discendente da una famiglia di piccoli commercianti e mercanti di bestiame.
“Cosa potevo mai offrire io, che ero figlio di un medico ebreo, nipote e bisnipote di rabbini discendente da una famiglia di piccoli commercianti e mercanti di bestiame, a quel ragazzo dai capelli d’oro il cui solo nome bastava a riempirmi di tanta rispettosa ammirazione? Come avrebbe potuto, dall’alto della sua gloria, capire la mia timidezza, il mio orgoglio, la mia suscettibilità e il mio timore di venire ferito?” (CFR. pag. 17)
Hans non ha mai avuto amici, nella sua classe non ha mai trovato qualcuno che avrebbe potuto dargli conforto e non ha mai trovato nessuno da ammirare. Della sua vita non ha idee chiare, non ha alcuna idea di cosa diventerà, sogna, vuole viaggiare e scrivere e poesie.
“Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all’idea romantica che avevo dell’amicizia, nessuno che ammirasi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita.” (CFR. pag.21)
“ Io, invece, non avevo alcuna idea di ciò che sarei diventato, solo sogni vaghi e delle aspirazioni ancora più fumose. Volevo viaggiare, questo era certo, e un giorno sarei stato un grande poeta.” (CFR. pag.22)

Konradin Van Hohenfels: è un ragazzo di nobili origini tedesche, dal carattere un po’ solitario dovuto forse in parte alla sua nobiltà. È un ragazzo sempre molto ordinato, corretto, dai modi gentili ed eleganti. È pieno di sicurezza ha un’aria aristocratica ed è al centro delle attenzioni della classe. Per gli altri compagni è quasi un ragazzo fuori dei loro schemi, è ben educato e distinto, non come loro.
“Lo fissammo come se fosse stato un fantasma. Più ancora del portamento pieno di sicurezza, dell’aria aristocratica, del sorriso appena accennato e vagamente altezzoso ciò che mi colpì – con me anche gli altri - fu la sua eleganza.” (CFR. pag.13)
“I pantaloni lunghi che portava erano di ottimo taglio e perfettamente stirati, ben diversi dai nostri confezionati in serie. L’abito dall’aria costosa era ricavato in un tessuto grigio chiaro a spina di pesce, di sicura fabbricazione inglese. La camicia azzurra e la cravatta blu a pallini bianchi facevano apparire le nostre, per contrasto, sporche, unte e sdrucite.” (CFR. pag.14)
È un ragazzo molto solitario, anche lui come Hans, è solo desideroso di amicizia e sembra nascondersi dietro il suo affascinante aspetto nobile.
“Hohenfels, tuttavia, non sembrava soffrire del fatto di essere lasciato a se stesso. Forse ci era abituato. Eppure non dava mai l’impressione di essere orgoglioso, vanitoso, o animato dal desiderio di differenziarsi dagli altri, anche se, al contrario di noi, era sempre estremamente gentile, sorrideva quando qualcuno gli rivolgeva la parola e teneva aperta la porta per far passare quelli che volevano uscire.” (CFR. pag. 18)

PERSONAGGI secondari:
Herr Zimmermann: è il professore di Hans e Konradin, costretto all’insegnamento a vita si è rassegnato al suo destino. Non è molto vecchio ma ai ragazzi dà l’impressione contraria. È un uomo gentile e buono, viene spesso maltrattato e disprezzato dai suoi allievi.
“Risento ancora la voce stanca e disillusa di Herr Zimmermann che, condannato all’insegnamento a vita, aveva accettato il suo destino con triste rassegnazione. Aveva il volto pallido e i capelli, i baffi e la barbetta a punta erano striati di grigio.” (CFR. pag. 12)
“Anche se non doveva avere più di cinquant’anni, a noi pareva che ne avesse ottanta. Lo disprezzavamo perché era buono, gentile e aveva addosso lo stesso odore dei poveri.” (CFR. pag.12)
Klett: anche lui è un professore, più precisamente svolge il compito di direttore. Entrò in classe per presentare il nuovo compagno, non sembra ottenere molto interesse da parte dei ragazzi che rivolgono lo sguardo allo sconosciuto. È presentato come un uomo non molto grande acconciato con ricercatezza.
“Entrò il professor Klett, il direttore. Nessuno, tuttavia, degnò di uno sguardo l’ometto azzimato, perché i nostri occhi si posarono all’unisono sullo sconosciuto che lo seguiva, novello Fedro al seguito di Socrate” (CFR. pag.13)

LUOGHI:
• La vicenda si svolge in Germania, principalmente a Stoccarda, anche se in seguito è ambientata in America.

TEMPO:
• Tempo della storia: una trentina d’anni
• Tempo del racconto: 19 capitoli, 92 pagine
• Epoca in cui si svolge la vicenda: 1933 circa
• Epoca in cui vive lo scrittore: 1901-1985

STILE: breve analisi
• Livello lessicale: ricercato ma non specialistico
• Con terminologia: semplice e usuale, anche se spesso ricorrono espressioni in tedesco
• Aggettivazione: ricorrente e particolareggiata

FIGURE RETORICHE:
Similitudine: “ tanto eretto da far pensare che fosse sul punto di alzarsi per impartire un ordine a un esercito invisibile” (CFR. pag. 17)

GIUDIZIO PERSONALE SULL’OPERA:
Questo libro narra una storia molto realistica, esprime e sottolinea i valori dell’amicizia ma evidenzia anche i lati tragici della seconda guerra mondiale vissuta da un ragazzo di origine ebrea e uno proveniente da una famiglia antisemita entrambi molti giovani. I due protagonisti avendo la mia età mi hanno dato modo di vedere i loro problemi molto più da vicino, facendomeli sentire anche simili ai miei, ma in maniera meno drammatica.
È una storia molto triste ma anche molto bella e coinvolgente, che invoglia il lettore a non smettere mai di leggere per arrivare ad una fine inaspettata, che non segue rigorosamente l’informazione fornita dal titolo, il quale potrebbe far pensare a un incontro fisico tra i due personaggi.
Un lato negativo che ho riscontrato nel racconto a mio parere è il fatto che Hans abbia dato troppa importanza a piccoli fatti e particolari, rendendoli noiosi e poco interessanti.
Complessivamente mi è piaciuto perché la vicenda viene raccontata velocemente riassumendo in un piccolo libro trent’anni di vita, senza tralasciare però di trasmetterci la durezza dell’ideologia tedesca che distrugge ogni sentimento.

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