il nome della rosa: I cap.

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

IL NOME DELLA ROSA di Umberto Eco
PRIMO GIORNO
La narrazione ha inizio con l’arrivo nel monastero di Guglielmo, un esperto frate francescano e di Adso da Melk, un novizio benedettino. Guglielmo dà subito prova del suo acume, quando appena fuori dell’abbazia, incontra il cellario preoccupato dalla scomparsa di uno dei migliori cavalli della scuderia; egli non solo riesce a descrivere perfettamente un cavallo mai visto prima dalle impronte che aveva lasciato sulla neve e da altri particolari apparentemente insignificanti, ma ne indica la direzione verso cui si sarebbe diretto. Il cavallo si ritroverà proprio dove Guglielmo aveva indicato. Arrivati finalmente all’abbazia, Guglielmo consegna una lettera all’abate, nella quale venivano spiegati i motivi della visita: Guglielmo infatti era stato invitato dall’imperatore a fare da mediatore fra Papato, Impero e i vari ordini sacri (Francescani, Domenicani ecc.). Durante l’ora terza l’abate entra nella loro stanza e comincia a parlare con Guglielmo, dicendo che da qualche tempo strani fatti stavano avvenendo nella sua famosa abbazia e lo prega di far luce sulla morte di un giovane monaco, Adelmo. L’abate non escludeva nemmeno l’intervento del demonio ma Guglielmo, non avendo mai creduto alla soprannaturalità degli eventi, prega di esporgli i particolari riguardanti la morte del monaco: il corpo era stato rinvenuto in un precipizio e il fatto che fosse stato ritrovato proprio in quel posto doveva far pensare che si fosse gettato o fosse stato gettato dall’Edificio, il centro principale dell’Abbazia. L’abate Abbone spiega che nessuno dei famigli aveva accesso nell’Edificio dopo cena e per questo solo un monaco poteva aver commesso il delitto, perché di questo si trattava dopo che la finestra da cui si sarebbe dovuto gettare Adelmo era stata trovata chiusa. L’abate da piena facoltà ai due di girare per l’abbazia per investigare sulla morte, l’unico luogo a cui non si poteva avere accesso era la biblioteca. Conclusa la discussione Guglielmo volle rivedere il suo amico Ubertino da Casale e si recò in chiesa dove l’Abate aveva detto che Ubertino trascorreva gran parte del suo tempo. Ubertino faceva parte dell’ordine degli Spirituali, dichiarati eretici dalla Chiesa solo perché la desideravano più vicina agli ideali di povertà evangelica; la curia per questo motivo aveva tentato di ucciderlo.

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