La violenza negli stadi

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LA VIOLENZA NEGLI STADI

INTRODUZIONE: La violenza negli stadi
COME RISOLVEREI IL PROBLEMA: applicherei norme più severe
CONCLUSIONI: La violenza negli stadi è purtroppo molto comune

Al giorno d’oggi si sente sempre più parlare di violenza negli stati. Un esempio è il carabiniere morto in meridione, oppure il motorino lanciato dagli spalti che ha ammazzato un ragazzo innocente.
I veri tifosi seguono con interesse la partita di calcio alla televisione e leggono spesso anche i quotidiani sportivi, specie durante i campionati di calcio oppure dopo una partita importante. Un atleta o una squadra che vince riceve tutta l’ammirazione dei suoi tifosi, tanti applausi e complimenti.
Spesso però non viene considerato che si raggiungono certi traguardi a caro prezzo, con sacrifici, rinunce e allenamenti continui. Esercitare uno sport richiede anche lealtà, pazienza, amicizia e solidarietà.
Questo, purtroppo non appare negli stadi, dove si assiste sempre più di frequente ad episodi di violenza e di razzismo, soprattutto nei confronti dei giocatori di colore, i quali appena toccano il pallone, i tifosi della squadra avversaria, li insultano e spesso lanciano oggetti contro di loro dagli spalti.
Attori di violenza non sono solo i tifosi ma anche, a volte i giocatori stessi; capita infatti che non accettino le decisioni dell’arbitro e questo provoca a volte risse in campo.
A volte negli stadi si vedono anche alcuni striscioni contro i neri con frasi xenofobe: queste offese non sono di certo atteggiamenti da persone civili.
Ultimamente leggiamo troppo spesso anche notizie su scontri negli stadi tra poliziotti , ultrà e huligan.
Secondo me questi non sono veri sportivi se non riescono ad accettare la sconfitta della loro squadra e se non rispettano neanche gli altri tifosi che da tempo attendevano di assistere a quella partita.
Per cercare di ridurre la violenza sono state create leggi che prevedono il controllo delle persone che accedono agli stadi, sanzioni economiche per chi detiene oggetti pericolosi, e addirittura divieto di assistere alla partita. Nonostante queste manovre non è semplice ridurre o eliminare la violenza.
Recentemente è stata creata una legge composta da tredici articoli che proibisce l’uso dei razzi e fumogeni in tutte le manifestazioni sportive nelle 24 ore prima e in quelle successive l'evento. È stato anche previsto inoltre l'aumento delle pena per la resistenza a pubblico ufficiale; si rischiano ora da cinque a quindici anni di galera.
Sono state chiuse le porte agli stadi non in regola, e l’accesso è stato riservato ai soli abbonati.
Gli stadi non a norma dovrebbero essere chiusi anche in occasione delle partite Uefa.
Secondo me questi provvedimenti sono più che necessari per limitare almeno un pò la violenza che continua a manifestarsi negli stadi, anche se la cosa fondamentale sarebbe far capire ai tifosi lo scopo dello sport, e cioè non quello di vincere, come dice una vecchia frase: l’importante non è vincere, ma partecipare.

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