Vida, Malvezzi, Barmino e Botero

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

Girolamo Vida, umanista, sostiene che lo stato è tale se giusto, è necessario e non è tale se si basa solo sull'utile e la violenza, confuta Machiavelli. Se la legge è giusta di per sé, obbedirvi è segno di libertà, non di schiavitù.
Per Bellarmino senza lo stato non esiste vita umana. Nega la diretta autorià divina sullo stato. C'è separazione tra i due ordini, Ciesa e Stato;il potere coincide con il consenso: se esso non esiste vi sarà una rivolta contro il governante al primo malcontento popolare. La chiesa vive il suo periodo di massima autorità per la capacità di mantenere i contatti con il popolo. In questo periodo si formano stati assoluti che richiedevano l'appoggio della chiesa in quanto il popolo è portato a ribellarsi ad un governante che non va collabora con la chiesa. Gli stati attenuano il loro assolutismo e la chiesa cerca di mantenere questo equilibrio. Si sviluppa un processo culturale: bisogna studiare la storia per avere degli insegnamenti. Ci si concentra su Tacito per non nominare derettamente Machiavelli. Virgilio Malvezzi auspica a una politica storica ricavando suggerimenti e consigli pratici dai classici, è più realista di Machiavelli, si concentra sui casi singoli, scrive “discorsi sopra Tacito”, esempio di coscienza cattolica e saldo realismo, tratti da Tacito, Cicerone e Sacre Scritture e dalla scolastica. Non è inferiore al “Principe” di Machiavelli. Inventa una sorta di politica storica. Afferma che è necessario fare qualsiasi cosa per difendere lo stato ma afferma l'importanza della morale che ha un valore assoluto: il fine non giustifica i mezzi, il principe amorale deve essere consapevole che non avrà il consenso. Ogni scelta di carattere politico pesa su altri aspetti per questo non separa gli ambiti.
Giovanni Botero crea quella che è definita ragion di stato: riconosce la necessità della politica di determinare i principi, conoscenza dei mezzi per poter fondare e ampliare un dominio. Botero è il paradigma del pensiero della controriforma. Rifiuta e condanna la ditinzione tra ragion di stato e moralità. Non è privo di real politique: nell'alleanza tra gli stati non mancano gli interessi dei singoli. A livello teorico Botero vuole creare un'idea diversa da Machiavelli: la stessa religione è necessaria per governare. Questi pensatori propongono quindi un'alternativa a Machiavelli.
Non difficilmente Machiavelli si acccostava al protestantesimo: Lutero e Machiavelli erano in accordo riguardo alla morale sepereta dalla politica e sul pessimismo antropologico; Lutero ritiene che l'uomo sia corrotto e possa fare solo il male: per Lutero la politica è il regno del diavolo. L'azione repressiva dell'autorità è concessa da Dio per mettere fine all'anarchia. Le conclusioni dell'impostazione protestante sono due: sacralizzazione del potere(stessa conclusione del Dante del De Monarchia) e negazione della necessità dello stato: sono due impostazioni nettamente contrapposte che creano una forte rottura tre i protestanti. Alcune di queste idee sono anche di Machiavelli.
Ciò che scandalizza i pensatori italiani non è tanto il Macchiavellismo ma la negazione dello stato perché lo ritengono giusto, necessario, idea derivante da cattolicesimo e classicismo.

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