De amicitia e biografia di Cicerone

Materie:Riassunto
Categoria:Latino
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Testo

Cicerone

Laelius
DE AMICITIA

Vita di Cicerone
Marco Tullio Cicerone nasce nel 106 a.C. ad Arpino [Frosinone] da una ricca famiglia imparentata con Gaio Mario. Nel 81 a.C. esordisce come oratore difendendo Quinzio in una causa di diritto privato mentre l’anno seguente, in una causa di diritto pubblico, fa assolvere Sesto Roscio Amerino accusato da un potente liberto del dittatore Silla. Terminato nel 77 a.C. il viaggio ad Atene e Rodi, durato due anni, Cicerone inizia la carriera politica. Nel 70 a.C. intenta causa contro il governatore siciliano Verre, difeso da Ortensio Ortalo, suo avversario in molte cause. Le prove presentate da Cicerone sono così ben circostanziate che Verre parte in esilio volontario. Il 63 a.C. è un anno molto importante per Cicerone: egli viene nominato console e sventa la congiura di Catilina; questi fugge in Etruria dove verrà poi sconfitto mentre Cicerone fa condannare a morte i congiurati rimasti a Roma. Nel 58 a.C. il tribuno Clodio Pulcro, nemico personale di Cicerone, promulga, su suggerimento di Cesare, una legge democratica che condanna all’esilio coloro che, come Cicerone, hanno condannato a morte cittadini romani senza permettere a questi di appellarsi al popolo. Cicerone è dunque costretto a partirsene in esilio prima a Tessalonica, poi a Durazzo ma già nel 57 a.C. fa ritorno a Roma dove, cinque anni dopo, difende senza successo l’aristocratico Milone, accusato dell’omicidio di Clodio. Tra il 51 e il 49 a.C. Cicerone si trova in Cilicia come proconsole; quattro anni dopo muore l’amata figlia Tullia. Nel 44 a.C., in seguito all’uccisione di Cesare, fa ritorno a Roma per difendere la Repubblica dalle brame di Antonio, sostenendo il nipote di Cesare, Ottaviano. L’anno seguente lo stesso Ottaviano si fa eleggere console e stringe il secondo triumvirato con Antonio e Lepido; i Cesaricidi vengono dichiarati nemici della patria e nelle proscrizioni trova la morte lo stesso Cicerone: Antonio sfoga tutto il suo odio verso il suo antagonista inchiodandone mani e testa ai rostri.

Periodo storico
Cicerone vive nel I secolo a.C., travagliato da 3 guerre civili:
• La guerra tra Mario e Silla con la conseguente dittatura di quest’ultimo.
• La guerra tra Pompeo e Cesare conclusasi con la vittoria di quest’ultimo.
• La guerra tra Antonio e Ottaviano seguita all’assassinio di Cesare.

Scritti
• Epistolario: lettere ai famigliari, ad Attico, al fratello Quinto, a Marco Bruto.
• Opere filosofiche: De finibus bonorum et malorum, De amicitia, De natura deorum, De officiis, Tusculanae disputationes, De senectute.
• Orazioni: 58 tra cui Verrine, Catilinarie, Filippiche e la Miloniana.
• Opere retoriche: Orator, Brutus, De oratore.
• Opere poetiche: De consulatu meo.

L’opera
• Data di composizione: estate del 44, poco dopo l’assassinio di Cesare.
• Destinatario: Tito Pomponio Attico. Nato a Roma nel 109, fu compagno di studi di Cicerone alla scuola dell’Augure. Rimase sempre estraneo alla vita politica militante (→ filosofia epicurea) e, avuto in eredità un vasto patrimonio, lo accrebbe continuamente mediante l’usura e il commercio librario. Su di lui abbiamo una biografia scritta da Cornelio Nepote, suo amico, ma la fama di Attico è essenzialmente congiunta alla sua amicizia con Cicerone: vissero costantemente in relazione epistolare, scrivendosi anche più volte al giorno. Attico non ebbe nemici ma ebbe un amico di troppo: divenne, infatti, amico di Ottaviano che non aveva fatto nulla per impedire la morte di Cicerone.
• Forma: dialogica (→ Platone).
• Personaggi del dialogo:
 Lelio: visse tra il 190 e il 129. Fu amico di Scipione l’Emiliano, che seguì nella terza guerra punica e con cui condivise l’amore per il pensiero greco. Ebbe due figlie, spose di Scevola e Fannio.
 Mucio Scevola: visse tra il 160 e l’84. Percorse tutto il cursus honorum, diventando console nel 117. Fu aperto alla cultura greca, ma anche geloso assertore delle tradizioni nazionali.
 Fannio: più anziano di Scevola, fu anch’egli console. Prese inoltre parte alla terza guerra pubblica.
• Epoca fittizia del dialogo: Cicerone si propone di riportare (aggiungendo di suo solo la forma) un dialogo avvenuto nel lontano 129 e narratogli da uno dei partecipanti, Scevola. Nell’anno della morte di Scipione l’Emiliano, Lelio riceve la visita di Scevola e Fannio. La conversazione inizialmente verte sulla persona del grande defunto; poi, provocato dai due generi, Lelio va allargando la discussione fino a fare una breve trattazione dell’amicizia. L’ambiente della discussione è dunque il raffinato circolo degli Scipioni.

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