De Coniuratione Catilinae V,X,XI,XXV

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Testo

Cap 5
Lucio Catilina, nato da nobile famiglia, fu di grande forza sia d'animo sia di corpo, ma di indole malvagia e corrotta. Furono gradite a questo le guerre civili, le stragi, le rapine, la discordia civile fin dall'adolescenza e in esse impegnò la sua giovinezza. Il (suo) fisico fu tollerante della fame, del freddo, delle veglie, al di sopra di quanto può essere credibile a chiunque. Il (suo) animo fu audace, subdolo, mutevole, simulatore e dissimulatore di qualsiasi cosa, bramoso dell'altrui, prodigo del suo, ardente nelle passioni. Ebbe abbastanza eloquenza poco accorgimento. L'animo insaziabile bramava sempre cose smisurate, incredibili, troppo alte. Dopo la dittatura di Lucio Silla, un desiderio grandissimo di impadronirsi dello stato lo aveva invaso; né aveva nessuna remora nel modo in cui lo conseguisse, purché si procurasse il potere. L'animo feroce era agitato di giorno in giorno sempre di più dalla ristrettezza del patrimonio e dal rimorso dei crimini, entrambe cose che aveva accresciuto con quelle passioni, che ho trattato in precedenza. Inoltre lo incitavano i costumi corrotti della popolazione, che mali pessimi e diversi fra loro, lussuria e avarizia, travagliavano. Sembra che l'argomento stesso, poiché l'occasione mi ha richiamato i costumi della città, mi esorti a rivedere le cose più da lontano ed ad esporre in breve le istituzioni degli avi in pace e in guerra, in che modo abbiano amministrato la repubblica e quanto grande l'abbiano lasciata, e come trasformandosi a poco a poco sia divenuta la più sciagurata e corrotta, dalla migliore e più nobile (che era).
Cap 10
Ma quando lo stato crebbe con fatica e giustizia, quando i grandi sovrani furono dominati in guerra, quando genti barbare e importanti popoli furono sottomessi con la forza, quando Cartagine, emula dell'impero romano fu distrutta dalle fondamenta, quando tutti i mari e le terre erano aperti, la fortuna iniziò ad incrudelire e sconvolgere tutti. coloro che avevano facilmente sopportato le fatiche, i pericoli, i dubbi e le asperità, per questi furono di peso e di sventura l'ozio e la ricchezza. Dunque per primo crebbe il desiderio di denaro, poi quello di comando. Tali passioni furono quasi l'origine di tutti i mali. infatti l'avarizia sovvertì la fede, l'onestà e tutte le altre virtù; al posto di queste insegnò la superbia, la crudeltà, l'ateismo, il considerare tutto in vendita. L'ambizione spinse a diventare menzogneri molti uomini, ad avere una cosa nel cuore, un'altra palese sulla lingua, a stimare l'amicizia non secondo i meriti reali ma in base al vantaggio personale, e ad avere più un bell'aspetto che un buon animo. questi mali all'inizio crebbero a poco a poco, talora venivano puniti; poi, quando il contatto dilagò quasi in pestilenza, la città si trasformò, il governo da giustissimo e ottimo divenne crudele ed insopportabile.
Cap 11
In primo luogo era l'ambizione, più che l'avarizia, ad accendere l'animo degli uomini; un vizio che era però vicino alla virtù. Difatti il giusto e lo sciagurato ugualmente aspiravano alla gloria, agli onori, al comando; ma mentre il primo si sforza di ottenere il potere seguendo la via dell'onestà, il secondo, ormai privo di virtù, cerca di raggiungerlo con frodi e menzogne. L'avidità non ama che il denaro, cosa non certo tipica dei saggi; questa forma di avidità è simile ad un veleno mortale: illanguidisce il corpo e l'anima dell'uomo; è sempre inesauribile e insaziabile, né l'abbondanza, né la penuria di mezzi riescono a placarla. Dunque, dopo che Silla ebbe preso il potere con le armi, a buoni inizi seguirono esiti funesti: tutti i suoi uomini si misero a rubare e rapinare; chi ambiva prendersi l'abitazione altrui, chi i poderi; insomma, sebbene avessero già trionfato, non ebbero ritegno o moderazione nel commettere contro i cittadini delitti infamanti e crudeli. A questo si aggiungeva il fatto che Lucio Silla consentiva ai soldati che aveva condotti in Asia, per accattivarsene il favore, di vivere, contro le antiche consuetudini, nell'indisciplina e nel lusso. Luoghi ameni e pieni di piaceri avevano facilmente fiaccato gli animi fieri dei soldati: essi laggiù, si dilettavano del vino e dell'amore; attratti da statue , pitture, vasi cesellati, li toglievano a privati cittadini e a città; spogliavano i santuari, contaminavano il sacro e il profano . Infatti, questi soldati, una volta ottenuta la vittoria, depauperavano completamente i vinti. Ora, se la prosperità riesce ad infiacchire persino l'animo del saggio, a maggior ragione costoro, dalla condotta sciagurata, non potevano moderarsi nel momento del trionfo sui nemici.
Cap 25
Tra queste donne vi era Sempronia, che aveva al suo attivo molte azioni delittuose, compiute con audacia virile. Era stata molto fortunata per le sue nobili origini, per la sua avvenenza, nonché per il marito e per i figli. Esperta nelle lettere greche e latine, si esibiva nella cetra e nella danza, più di quanto si addica a una donna onorata. Era pure esperta in molte altre arti che sono fonte di mollezza e a lei tutto fu assai più caro della decenza e dell'onestà; non era facile a stabilirsi se fosse meno incline a risparmiare il denaro o la sua reputazione; era così infiammata dalla libidine che spesso era lei a sedurre gli uomini più che a lasciarsi corteggiare da loro. Prima d'allora molte volte aveva tradito la fiducia altrui, aveva negato con falso giuramento di aver ricevuto danari a prestito, era stata complice di omicidi. Il lusso, poi, e la mancanza di mezzi l'avevano profondamente degradata. Eppure, il suo ingegno non era di poco conto: era abile nel comporre versi, nel suscitare il buon umore, nell'esprimersi ora in maniera graziosa, ora provocante, insinuante; in una parola possedeva un grande spirito e molta grazia.
Cap 5
Dopo i primi 4 capitoli che Sallustio dedica ad u introduzione storico-politica di Roma , l’autore inizia a raffigurare l’immagine di Catilina nella quale emergono le molte contraddizioni di quest’uomo che, pur essendo carico di vizi, viene molto stimato da Gaio. Catilina è caratterizzato da una personalità molto forte e viene dipinto come un uomo dotato di grande carisma, e così Sallustio spiega come la sua congiura fosse stata avallata da un così gran numero di consensi; vengono inoltre sottolineate le capacità politica, ma anche la brama del personaggio in questo campo.
Si tratta quindi di una completa ed introduttiva analisi del primo congiurato, svolta in maniera poco approfondita e atta a non imprimere nel lettore il giudizio personale dell’autore.
Cap 10
Sallustio introduce una digressione storica che abbraccia varie fasi dell’espansione romana e attribuisce alla mal gestione da parte dei vincitori della fortuna che fino a quel momento aveva accompagnato le conquiste di Roma. Indica come ricchezza e ozio infiacchissero gli animi anche dei più grandi e valorosi combattenti. Sallustio punta il dito soprattutto contro ricchezza e bramosia di potere, a suo parere causa prima di tutte le scelleratezze comportamentali del popolo romano. Poi elenca le conseguenze di questi due primi mali (arroganza, crudeltà, teismo, ipocrisia, doppiezza e materialismo) e ne illustra la rapida ed inesorabile diffusione, fino al governo romano.
Cap 11
Una forte invettiva contro l’ambizione e ‘avidità dilagate soprattutto dopo la conquista del potere da parte di Lucio Silla, avvenuta con la forza. Tutti sono attratti dal potere e dalla gloria, ma mentre il giusto cerca di raggiungerli onestamente e con l’impegno, lo sciagurato commette qualsiasi delitto pur di giungere la meta che naturalmente non sarebbe in grado di raggiungere. Segue la descrizione delle ingiustizie e delle barbarie ,causate dalla troppa avidità, che i soldati di Silla commisero dopo le vittorie in Oriente, saccheggiando privato e pubblico, sacro e profano.
Cap 25
Un’altra breve biografia di uno dei personaggi più particolari e caratterizzanti della congiura: si tratta di una donna, Sempronia. Donna di nobile estrazione, con un forte carattere (paragonabile a quello maschile) e caratterizzata dalla passione per molte di quelle “arti” “quae instrumenta luxuriae sunt” . Donna colta, carismatica, elegante, ma intaccata profondamente nell’animo, disposta a tutto per soddisfare le sue volontà.
Il dedicarsi a stendere un ritratto (come al solito abbozzato e poco completo) di una donna è un’assoluta novità introdotta da Sallustio, poiché la donna nella Roma del I sec a.C. inizia ad evolvere la sua condizione sociale, passando dalla condizione di matrona ,dedita esclusivamente alla casa, ai figli e al marito, a quella di una persona colta, politicamente e socialmente attiva, come nel caso di Sempronia.
Cap 61
Ultimo capitolo del libro, descrive il campo di battaglia dopo lo scontro tra l’esercito di catilina e quello regolare del popolo romano. Sono sottolineati soprattutto gli aspetti più umani della tragedia: la fierezza e il coraggio dei congiurati, l’umanità dei vincitori e tutte le emozioni che pervadevano gli animi dei soldati alla vista di amici, congiunti o talvolta nemici , caduti in battaglia. Questo è l’unico capitolo che Sallustio scrive utilizzando tempi narrativi, più propri ad un’argomentazione storica rispetto ai presenti storici utilizzati nei capitoli presedenti.
Cap 5
sum, es, fui, esse cupio, is, ivi o ii, itum, ere memoro, as, avi, atum, are incito, as, avi, atum, are, vexo, as, avi, atum, are hortor, aris, atus sum, ari video, es, vidi, visum, ere admoneo, es, ui, itum, ere
repeto, is, petivi o petii, petitum, ere reliquor, aris, atus sum, ari (reliquo, as, are) dissero, is, sevi, situm, ere
Cap 10
cerno, is, crevi, cretum, ere intereo, is, ii, itum, ire capio, is, cepi, captum, ere edoceo, es, docui, doctum, ere
cresco, is, crevi, cretum, ere vindico, as, avi, atum, are invado, is, vasi, vasum, ere
Cap 11
exerceo, es, ercui, ercitum, ere exopto, as, avi, atum, are contendo, is, tendi, tentum concupio, is, ere effemino, as, avi, atum, are, minuo, is, minui, minutum, ere traho, is, traxi, tractum, ere ducto, as, avi, atum, are mollio, is, ivi o ii, itum, ire spolio, as, avi, atum, are polluo, is, lui, lutum, ere fatigo, as, avi, atum, are tempero, as, avi, atum, are
Cap 25
committo, is, misi, missum, ere parco, is, peperci e raram. parsi, parsum e parcitum, ere discerno, is, crevi, cretum, ere peto, is, ivi o ii, itum, ere prodo, is, didi, ditum, ere abiuro, as, avi, atum, are abeo, is, abii, abitum, abire, moveo, es, movi, motum, ere, ineo, is, ii (raram. ivi), itum, ire
Cap 61
tego, is, texi, tectum, tegere disicio, (disiicio) is, ieci, iectum, ere concido, is, cidi, ere reperio, is, repperi o reperi, repertum, ire retineo, es, tinui, tentum, er parco, is, peperci e raram. parsi, parsum e parcitum, ere discedo, is, cessi, cessum, ere procedo, is, cessi, cessum, ere reperio, is, repperi o reperi, repertum, ire cognosco, is, cognovi, cognitum, ere agito, as, avi, atum, are,

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