De coniuratione catilinae, libro XXIV

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Testo

Libro XXIX
"Queste cose , quando furono riferite a Cicerone , preoccupato per il duplice pericolo , poichè , nè poteva difendere più a lungo la città dalle insidie con provvedimenti personali , nè sufficientemente conoscere quanto grande fosse l'esercito di Manlio , o con quali intenzioni , riferisce la cosa al senato , già dapprima preoccupato per le dicerie del popolo . Così , il che è per lo più solito accadere in situazioni molto gravi , il senato decreto che i consoli provvedessero al fine che lo stato non subisse qualcosa di pericoloso . Secondo il costume romano questo è il potere più grande che viene conferito al magistrato tramite il senato, allestire un esercito , condurre la guerra , reprimere gli alleati e cittadini con ogni mezzo , esercitare comando militare e suprema autorità giudiziaria in pace e in guerra ; in caso diverso al console non spetta il diritto di nessuna di queste cose , senza il consenso del popolo."

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