Il ricordo degli antichi costumi, Sallustio

Materie:Appunti
Categoria:Latino

Voto:

1.5 (2)
Download:238
Data:22.05.2001
Numero di pagine:2
Formato di file:.txt (File di testo)
Download   Anteprima
ricordo-antichi-costumi-sallustio_1.zip (Dimensione: 1.78 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_il-ricordo-degli-antichi-costumi,-sallustio.txt     3.33 Kb


Testo

De coniuratione Catilinae, 8-9
"E' certo, perт, che su ogni evento domina sovrana la fortuna; essa tutto mette in luce e in ombra a suo capriccio piuttosto che secondo veritа. Le imprese degli Ateniesi, a parer mio, furono, certo, grandi parecchio e splendide, ma tuttavia ben piщ piccole di quanto le celebra la fama. Ma, siccome in questa terra fiorirono scrittori di grande ingegno, le imprese degli Ateniesi sono decantate come grandissime. Cosi, il merito di quelli che le compirono и considerato tanto grande quanto uomini d'ingegno famosi sono riusciti ad esaltarlo coi loro scritti. Ma i Romani non hanno avuto mai abbondanza di scrittori insigni, perchй tutti gli uomini di maggiore ingegno si dedicavano col maggior impegno alla politica, nessuno esercitava la mente senza il corpo, tutti i piщ valenti preferivano agire che scrivere, preferivano veder lodate dagli altri le loro imprese gloriose anzichй raccontare essi stessi quelle degli altri.
In pace e in guerra, dunque, si praticavano i buoni costumi; la concordia era grandissima, pochissima l'aviditа; il giusto e l'onesto erano in vigore presso di loro non per forza di leggi piщ che per naturale disposizione. Liti, discordie, contese le avevano coi nemici, i cittadini gareggiavano in virtщ coi loro concittadini. Nel culto reso agli dиi erano splendidi, nelle spese di casa parsimoniosi, leali verso gli amici. Con queste due doti, l'ardimento in guerra, la moderazione ogni volta che tornava la pace, provvedevano bene alle cose loro private e pubbliche. La prova piщ valida di ciт io la trovo in questo: che in guerra quanti avevano attaccato il nemico, contravvenendo all'ordine, e quanti, nonostante il segnale, avevano tardato a ritirarsi, furono puniti piщ spesso di quelli che avevano osato abbandonare le insegne o, sotto la pressione nemica, ritirarsi dalle posizioni; in pace, poi, esercitavano il loro potere col largire favori piщ che con l'incutere timore e, quando ricevevano un'offesa, preferivano perdonare che vendicarsi.
Ma quando con l'attivitа e con la giustizia lo Stato si fu ingrandito, re potenti furono battuti in guerra, genti barbare e popoli grandi furono sottomessi con la forza, Cartagine, rivale della potenza di Roma, fu distrutta dalle fondamenta, quando tutti i mari e le terre erano aperti al servizio di Roma., la fortuna cominciт ad infierire, tutto sconvolgendo. Per quegli uomini che avevano senza difficoltа sopportato travagli, pericoli, incertezze e avversitа, la pace e la ricchezza, beni pur desiderabili in altri casi, riuscirono gravi e rovinose. Pertanto, in un primo tempo, crebbe la brama del denaro, poi quella del dominio: e queste furono, per dir cosi, l'esca da cui trassero origine tutti i mali. Fu la cupidigia, infatti, a sovvertire la lealtа, l'onestа e le altre virtщ: in cambio insegnт la tracotanza, la crudeltа, il disprezzo degli dиi, la venalitа di tutto. L'ambizione spinse molti uomini a divenire falsi, a tener chiuso nel petto un pensiero e ad esprimerne un altro con la lingua, a far conto delle amicizie e delle inimicizie in base non alloro valore ma al proprio interesse e ad avere piщ il volto atteggiato a bontа che l'animo veramente buono. Questi vizi dapprima crebbero lentamente, talora furono puniti; quando, poi, il contagio dilagт, come un'epidemia, la cittа ne venne trasformata, il governo da giustissimo e ottimo divenne crudele e insopportabile".

Esempio