Vita e pensiero - Seneca

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Testo

SENECA

VITA
Lucio Anneo Seneca nasce a Cordova in Spagna alla fine del I secolo d. C. In questo periodo la cultura romana comincia ad aprirsi al contributo di intellettuali provenienti dalle provincie che dimostrano profonda latinizzazione di quelle regioni. Seneca nasce da una ricca famiglia equestre attaccata alle tradizioni repubblicane. Il padre denominato "il retore" per distinguerlo dal figlio Lucio "il filosofo" lo manda a Roma per completare una formazione di prim'ordine. I suoi maestri furono lo stoico Attalo, il neopitagorico Sozione e Fabiano, rigido maestro di retorica che influenzò notevolmente la sua personalità.
Seneca si avviò alla carriera senatoria, ma i frequenti disturbi alle vie respiratorie lo tennero lontano dalla capitale costringendolo ad una permanenza da una zia in Egitto nel 26 d.C. Questi disturbi non gli permisero un'esistenza normale e lo fecero spesso cadere in profonde disperazioni e gli fecero anche meditare il suicidio, dal quale venne trattenuto solo grazie all'affetto del vecchio padre e dal dolore che gli avrebbe provocato.
Ritornato a Roma nel 31 d.C. riprende la vita forense, ma per una brillante arringa rischia di venir ucciso da Caligola dal quale è salvato solo da un'amante dell'imperatore. Viene però accusato di adulterio e esiliato in Corsica. Il vero motivo di questo esilio non fu lo scandalo con Giulia Livilla, ma l'opposizione senatoria nei confronti del principe. Da dopo Tiburrio i principi avevano spesso tentato di assumere un potere assoluto relegando il senato. Seneca aveva come modello politico l'equilibrio di poteri tra principe e senato come c'era stato sotto Augusto. Verrà richiamato dall'esilio da Agrippina, moglie di Claudio, per provvedere all'educazione del figlio Nerone. Grazie a Seneca e Burro come educatori e consiglieri, Nerone trascorre un primo periodo di buon governo, che però termina nel 59 d.C. con il famoso matricidio.
Educando Nerone Seneca tenta di realizzare l'utopia platonica di uno stato retto dai filosofi o almeno di un principato filosoficamente orientato dalla presenza di un sapiente come gran consigliere. Inizialmente Seneca è favorevole all'idea del pinceps come "primus inter pares", come si più dedurre dal primo discorso di Nerone dove viene promessa maggiore considerazione per il senato, una rivalutazione del ruolo di senatori e migliori rapporti nei confronti delle province. Forse affascinato dal suo ruolo però, più tardi approverà la figura di un monarca investiti di un potere assoluto.
Nerone si trasforma in imperatore pazzo e sanguinario che manda a morte Burro e costringe Seneca a ritirarsi dalla vita pubblica. Di questo periodo dono infatti la maggior parte degli scritti di carattere filosofico. Anche Seneca nel 65 d.C. viene accusato di aver partecipato alla congiura dei Pisone ed è costretto a suicidarsi.

PENSIERO
La filosofia di Seneca unisce elementi pitagorici e cinici, provenienti dalla sua prima educazione, dando grande importanza all'esame di coscienza quotidiano e alle scienze naturali.
Anche nelle tragedie vengono rappresentati caratteri estremamente negativi, forse a significare proprio che "senza retta ratio e filosofia non esiste via di scampo".
Per inquadrare il pensiero di Seneca bisogna ricordare che essendo figlio di un importante retore ed era destinato ad una carriera politica di prim'ordine. Furono però i casi della vita (malattia, esilio, ruolo di educatore e di consigliere) che accentuarono nella sua filosofia il carattere etico del quale trattò tutti i temi fondamentali: passioni, rapporto tra uomo e tempo, libertà, incoerenza della schiavitù, felicità, ruolo del sovrano. Dal canto suo Seneca aggiunse uno spiccato interesse per la natura ed i suoi fenomeni. Molte furono le filosofie che ispirarono il pensiero di Seneca nella sua vita, le principali furono quella stoica, epicureista e platonica.
Seguendo la filosofia STOICA Seneca:
- sostiene che ci si possa gradatamente avvicinare alla perfezione del saggio controllando e superando la propria ira
- è convinto che al raggiungimento della felicità non nuocciano le buone condizioni
- ha una visione del saggio libero da ogni condizionamento esterno ed è capace di considerare le difficoltà della vita come puri esercizi alla virtù
- nega la proprietà privata e considera assurda la divisione tra liberi e schiavi utilizzando questi punti: la fortuna è in grado di invertire in ogni momento i ruoli, tutti gli uomini appartengono comunemente allo stesso universo e si può essere liberi giuridicamente, ma schiavi delle proprie passioni.
In comune con l'EPICUREISMO notiamo invece:
- l'invito a non temere la morte
- il tentativo di interiorizzare i problemi esistenziali cercando in se stessi la soluzione
- la concezione del tempo e l'invito a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo
Seneca è però anche influenzato dal PLATONISMO:
- l'elogio dalla conoscenza pura
- la filosofia come iniziazione che porta l'uomo dalle tenebre dell'ignoranza alla luce della conoscenza distinguendolo dall'animale
- la filosofia come mezzo per raggiungere un distacco dalla quotidianità
- il progetto di un principato filosoficamente orientato.

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