Beppe Fenoglio

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Beppe Fenoglio
Beppe Fenoglio (1922-1963), e lo scrittore che ha dato voce universale alla gente di
Langa e di questa terra ha saputo cogliere, come della Resistenza, gli aspetti piu
peculiari. "I ventitre giorni della citta di Alba" и la raccolta di racconti che segno il suo
esordio letterario, evidenziando la sua vena narrativa scabra ed efficace. "La malora"
(1954) lo consacro scrittore di talento, capace di tratteggiare il destino avverso che
incombeva in quegli anni sulle campagne povere e deprivate culturalmente. Seguirono
"Un giorno di fuoco", ' Primavera di bellezza", e la grande saga de "Il partigiano Johnny".
Beppe Fenoglio viveva in una vecchia casa al numero uno di piazza Rossetti, dove al
piano terreno il padre Amilcare faceva il macellaio. La macelleria era un negozietto ben
avviato, uno dei tanti che si affacciavano ai bordi della piazza, allora popolosissima. Un
altro personaggio albese vissuto in questo secolo che ha contribuito a sprovincializzare la
cultura locale e Pinot Gallizio (1902-1964), farmacista, partigiano ed esponente del Cln
Langhe, professore di erboristeria e aromateria enologica e liquoristica presso l'Istituto
agrario enologico della citta. Estroverso e creativo, e stato fra i promotori del palio degli
asini, ma viene ricordato per le qualita artistiche di cui diede prova sin dal 1953, anno in
cui si avvicino alla pittura con Piero Simondo. Entrato in contatto nel 1955 con il
Mouvement International pour un Bauhaus Imaginiste, fondт ad Alba con Jorn e
Simondo il primo laboratorio di esperienze immaginiste del movimento. Nel settembre
del 1956 organizzo in Alba il primo congresso mondiale degli artisti liberi sul tema "Le
arti libere e le attivita industriali". Le opere di Gallizio sono esposte nei grandi musei di
arte contemporanea e nel 1964 la XXXII Biennale di Venezia gli ha dedicato una sala,
consacrandolo come artista di talento tra i pochi ad essere ricordati in grandi citta come
Milano, Monaco, Parigi dove tenne mostre in qualche modo anche trasgressive (come la
Caverna dell'Antimateria, realizzata nella capitale francese).
Altri personaggi di cui si fa vanto la cittа di Alba sono in realta molto meno conosciuti.
Tra i piu importanti va ricordato Giacomo Alberione (1884-1971) che nel 1914 fondo la
Pia societa San Paolo, dedicando ogni sua energia all'apostolato mediante la stampa. La
Famiglia paolina comprende oggi congregazioni maschili e femminili ed e dilfusa in tutto
il mondo. Anche Michele Coppino ( 1 822- 1 90 1), professore di lettere e rettore dell'
Universita di Torino, per quarant'anni deputato di Alba e per sette anni ministro della
Pubblica istruzione, ha legato il suo nome ad iniziative di ampio respiro, come il nascere,
nel 1877, della scuola elementare obbligatoria e gratuita. Un ruolo di primo piano va
riconosciuto a Gian Giacomo de Alladio detto il Macril1o, cresciuto artisticamente alla
scuola del Foppa e perfezionatosi a contatto con la scuola tosco-umbra del Perugino. Le
sue opere, su tavola, di soggetto religioso, sono datate e firmate tra il 1494 ed il 1524.
Un'ultima segnalazione la merita Luigi Maria Grassi, nominato vescovo di Alba da Pio
Xl, nel 1933. Personaggio di spicco, sensibile ai problemi della gioventu' и ricordato da
tutti come il vescovo della resistenza albese, impegnato in prima persona a salvare
numerose vite umane dalla morte e dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Nel suo diario guerra "La tortura di Alba e dell'Albese narra con grande semplicitа e
umanitа vicende della lotta partigiana contro nazisti e fascisti.
C'e da aggiungere che negli anni della ricostruzione, fino alla soglia del Sessanta, la
cultura cuneese aveva per centro Alba. La San Paolo varava opere divulgate in tutt'ltalia,
ma anche fuori questa grossa impresa editoriale dell'ambiente cattolico, I'atmosfera
albese si conciliava con una cultura viva e stimolante. Monsignor Bussi, professore di
teologia, Pierino Chiodi, prima professore al liceo, poi docente universitario, e lo stesso
Fenoglio, erano protagonisti di incontri culturali che si svolgevano di preferenza presso il
Circo sociale di via Paruzza. Beppe Fenoglio (Alba 1922 - Torino 1963). A guardare
le date a volte c'и da stupirsi. 41 anni, quarantuno appena aveva Fenoglio
quando и morto. Ma soprattutto и morto nel 1963, l'hanno in cui nasceva il
famoso gruppo 63. E pensare che lui l'aveva capito da un pezzo, nella sua
provincia defilata, che l'oggettivitа scarna del realismo non era piщ sufficiente per
raccontare questa Italia. Altro che autore dell'epica partigiana, come fu
sbrigativamente catalogato: Fenoglio era artigiano insuperabile della lingua,
innanzitutto, e quindi autore senza aggettivi. Se non quello di grande.
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio и un'opera incompiuta, pubblicata postuma, nel
1968 da Einaudi a cura di Lorenzo Mondo. Esistono, fra le carte di Fenoglio, due versioni
del romanzo che Mondo sceglie di cucire insieme; in seguito Maria Corti, compiuto un
enorme lavoro di scandaglio dell'intera produzione fenogliana, decide di pubblicare le
due versioni insieme ma distinte, l'una di seguito all'altra; infine Dante Isella opera un
montaggio fra i capitoli I-XX della prima stesura e XXI-XXXIX della seconda. Io ho
letto quest'ultima versione e credo, per le finalitа del lavoro che sto svolgendo, di poter
tralasciare le pur affascinanti disquisizioni sui problemi di datazione delle due redazioni
PJ1 e PJ2 che la Corti ha tentato di ricostruire e Falaschi ha, a sua volta, riportato; mi
limito a dire che PJ1 sembra esser stato scritto nell'immediato dopoguerra e che PJ2 pare
abbia avuto inizio nel 1951; esiste inoltre una versione in inglese dei primi capitoli.A
questo lavoro si intrecciano gli altri scritti partigiani di Fenoglio quali i Racconti della
guerra civile, I ventitre giorni della cittа di Alba, Una questione privata.И ancora una
volta di Falaschi il merito di un'analisi accurata e calzante de Il partigiano Johnny cui
dedica un intero capitolo. Pregio di Fenoglio и quello di riuscire a rispettare la veritа dei
fatti anche scrivendo opere autenticamente letterarie. Quindi Fenoglio sembra essere la
sintesi perfetta fra i memorialisti e gli scrittori veri e propri. Fenoglio infatti supera lo
scarto tra realismo e lirismo con un realismo solido, deciso che gli permette di unificare
il piano oggettivo e quello soggettivo, di considerarli contemporaneamente.Il racconto ha
un andamento veloce, ariostesco direbbe Calvino, e soltanto in rare occasioni si concede
una pausa. Tutta la narrazione, pur non essendo scritta in prima persona, и incentrata
sulla figura di Johnny che sembra, secondo Isella, un incrocio fra Robin Hood e Don
Chisciotte (Cfr. La lingua del "Partigiano Johnny", ora in B. Fenoglio, Il partigiano
Johnny, Torino, Einaudi tascabili, 1996) ; come loro Johnny ha detto addio al mondo
civile per impegnarsi nella lotta, lasciando tutto alle proprie spalle, casa, cittа,
famiglia.La decisione viene presa in due tempi. Prima: Johnny uscм dal cinema, di corsa
vedendosi mortalmente pallido e sentendosi jelly. Prese per la collina, iroso con se
stesso, remorseful verso i suoi genitori, per tutto il tragitto frantumando mentalmente il
corpo di Viviane Romance che ora gli appariva una sporca illecebra fascista per la
perdizione. Non sarebbe piщ sceso in cittа, pensava salendo alla collina nella notte
violetta, se lascerт quella collina sarа soltanto per salire su una piщ alta,
nell'arcangelico regno de partigiani. (Cfr. Il partigiano Johnny, cit. pp. 26-27) Quindi:
Partм verso le somme colline, la terra ancestrale che l'avrebbe aiutato nel suo immoto
possibile, nel vortice del vento nero, sentendo com'и grande un uomo quando и nella sua
normale dimensione umana. E nel momento in cui partм si sentм investito -nor death itself
would have been divestiture- in nome dell'autentico popolo d'Italia ad opporsi in ogni
modo al fascismo, a giudicare ed eseguire, a decidere militarmente e civilmente. Era
inebriante tanta somma di potere, ma infinitamente piщ inebriante la coscienza dell'uso
legittimo che ne avrebbe fatto. Ed anche fisicamente non era mai stato cosм uomo,
piegava erculeo il vento e la terra. (Ivi, p. 52)A monte della decisione di Johnny ci sono i
colloqui con il professor Chiodi e Cocito, due personaggi del romanzo dove credo si
nascondano, non soltanto per l'omonimia dei nomi, Leonardo Cocito e Pietro Chiodi,
professori rispettivamente di italiano e di storia e filosofia nel liceo di Alba dove aveva
studiato Fenoglio.La frequentazione del ginnasio-liceo и, secondo Isella, un'esperienza
fondamentale per Fenoglio che, proprio sui banchi di scuola scopre l'inglese che
diventerа la sua lingua. Lo scrittore piemontese appartiene a quella generazione di
italiani abituati ad esprimersi normalmente in dialetto, per i quali l'italiano и la lingua
appresa sui libri di scuola, strumento di promozione sociale da una parte, ma dall'altra
lingua dell'imposizione totalitaria.L'inglese rappresenta l'incontro con un mondo nuovo
tutto da scoprire, di una nuova cultura tutta da assaporare. Isella parla dell'inglese come
della lingua della rivincita intellettuale per Fenoglio che ne apprezza piщ i valori
espressivi che l'aspetto comunicativo. Questo nuovo strumento duttile e facilmente
scomponibile poichй lingua non grammaticalizzata, idea personalissima di Fenoglio,
permette all'autore la massima libertа espressiva tanto che prima scrive in inglese e poi
traduce in italiano, compiendo indubbiamente uno sforzo enorme, ma ottenendo un
effetto assolutamente originale. La tecnica di Fenoglio и quella di non tradurre per intero,
ma di lasciare, disseminati nel testo, resti di frasi o di parole in inglese, spie della prima
ispirazione, quella piщ vera. La narrazione acquista cosм una vivacitа e una forza
straordinarie, che ricalcano la solida convinzione morale e la caparbia determinazione
del giovane partigiano Fenoglio nel combattere, durante la guerra civile, contro il Male
che il nemico incarna.Riguardo alla rappresentazione del nemico, Falaschi sostiene che
nessun altro autore di letteratura resistenziale ha saputo rendere con tanta evidenza l'odio
profondo provato verso i fascisti, ma riconosce in Fenoglio l'assoluto rispetto della veritа
storica che gli impedisce di sminuire o falsare l'immagine del nemico.
Tratto peculiare dello stile di Fenoglio и, si и detto, il realismo, che viene reso
concentrando tutte le azioni nel presente, soffermandosi su ogni dettaglio, su ogni
particolare e legando le situazioni non con rapporti di causalitа ma di successione
temporale: l'azione descritta ha senso se si pensa a quanto и successo prima e a quanto
accadrа dopo. Tutto si svolge con un ritmo frenetico, i personaggi sembrano muoversi di
corsa in un ambiente che assume una dimensione epica dove, secondo Isella, spazio e
tempo perdono le dimensioni consuete. Il Partigiano - scrive Isella - и tutta una trama di
annotazioni di cieli, di venti e di luoghi, boschi, crinali, acque, sentieri e strade, capanni
e paesi, e della vita segreta degli animali della terra e dell'aria; non, perт nel taglio del
paesaggio [...] ma come contemplazione assorta dello squadernato libro della natura in
cui leggere le cifre misteriose del nostro destino. Da naturalistico il segno si fa
visionario, metafisico. (Cfr. La lingua del"Partigiano Johnny", cit. pp.510-511)
Anche il tempo и quello, eterno, dello svariare della luce e delle sue ombre, albe e
tramonti, sole e luna, nuvole e sereno, pioggia e neve, nel succedersi senza fine dei
giorni e delle stagioni. (Ibidem) Per questa sua struttura particolare, Isella, vede il
rapporto fra l'opera di Fenoglio e la letteratura sulla Resistenza simile a quello fra Moby
Dick e la letteratura marinara.Falaschi, invece effettua un'analisi comparata fra Fenoglio
e Hemingway e giunge alle seguenti conclusioni: Il protagonista di Hemingway vive
situazioni assolute ed и un eroe, quello di Fenoglio vive situazioni estreme (assolute solo
per lui) ed и un uomo. [...] Hemingway tende insomma a dimostrare, Fenoglio a
raccontare; il realismo del primo и mediato, quello di Fenoglio immediato e diretto.
(Cfr. La Resistenza armata nella narrativa italiana, cit. pp. 168-169)Johnny, partigiano
azzurro e apolitico, immagine reale del partigiano Fenoglio, badogliano e anticomunista
(per il periodo della Resistenza), и il motore del romanzo, ma attorno a lui ruotano molti
altri personaggi come il Biondo, il comandante della brigata, Ettore, Ivan, Luis, Pierre i
compagni i Johnny che sono anche, con nomi leggermente diversi, i compagni di
Fenoglio ad illustrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la carica realistica del
racconto.Due le donne in cui si imbatte Johnny, Elda e Fulvia. La prima и l'immagine del
mondo contadino o, al limite, piccolo borghese, delle Langhe dove si parla il dialetto e
bisogna darsi da fare per vivere, la seconda, una torinese che, solo momentaneamente,
risiede nelle Langhe, и l'immagine della ragazza di buona famiglia, studentessa, dolce e
cortese se non proprio raffinata. Elda subisce la violenza di un contrabbandiere per
recuperare delle sigarette, questo gesto in qualche modo la nobilita identificandola come
coraggiosa amica dei partigiani, Fulvia legata all'immagine stantia di un salotto borghese
sembra incarnare semplicemente un episodio riportato, da Fenoglio, per dovere di
cronaca. Johnny la incontra mentre si dirige verso Alba per ottenere informazioni sulla
cittа occupata dai fasisti, ma si intrattiene solo brevemente nel suo salotto: i luoghi chiusi
gli vanno stretti. La vita di Johnny и nell'azione.

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