Solaria, rivista fiorentina

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Testo

SOLARIA (anni '20-'30)
Rivista fiorentina = rinascita del romanzo, come recupero della tradizione (un certo realismo) riscoperta del racconto e apertura alle novità europee della narrativa contemporanea (Proust, Joyce, Woolf, Kafka, Gide). = recupero critico di Svevo, Tozzi.
Accanto alla linea tradizionale, moralistica si sviluppa acanto alla rivista una linea quasi surrealistica, comunque "magica". A questa tendenza si ascrivono autori come: Carlo Emilio Gadda, Massimo Bontempelli; Alberto Savino; Antonio Delfini; Tommaso Landolfi e Anna Banti.
«Solaria» diviene una vera e propria officina della narrativa italiana, intorno a questa rivista si sviluppa una fervida attività culturale che porterà alla rinascita del romanzo e del racconto. Trova grande sviluppo il romanzo d'analisi e memoriale Vittorini, Bonsanti, Banti, Manzini, Comisso (sul modello di Proust e di Virginia Woolf) e il racconto paradossale o surreale.
BORGESE Rubè 1921
3 autori BACCHELLI Lo sa il Tonno 1923
MORAVIA Gli indifferenti 1929
BORGESE Giuseppe Antonio (1882 prov. PA-1952)
Giornalista, critico, docente universitario a Roma, poeta e narratore. Contribuì al rilancio del romanzo negli anni '20. Studiò a FI, collaborò con «Leonardo» di Papini e Prezzolini; nel 1904 fondò «Hermes» rivista nazionalistica e dannunziana. Non volendo giurare fedeltà al Fascismo, andò in esilio in California e a Chicago, dove continuò a insegnare. Ritornò in Italia nel 1946, all'Univ. di MI. Esordì come crociano, poi elaborò un'estetica personale che dava più attenzione all'aspetto ideologico, cioè allo spessore umano e morale dell'opera d'arte. Superata la fase giovanile di ammirazione per D'Annunzio, raccoglie la sua attività di critico in Vita e il libro (1910); mostra acume e lucidità a proposito del Crepuscolarismo, coniandone l'etichetta.
Þ necessità di superare la poetica del frammento vociano e recupero della narrativa, romanzo.
1921: Rubè = storia di Filippo Rubè, nell'Italia postbellica, avviata al Fascismo. È un intellettuale piccolo borghese, psicologicamente fragile che, durante la 1° G. M., assurge al ruolo di eroe, senza volerlo. Sposatosi senza convinzione, ha un'amante parigina dicui ha causato involontariamente la morte. Crisi di coscienza sulla propria inettitudine e passività. Muore, spettatore travolto, durante una manifestazione a Bologna.
Recupero tradizione pirandelliana, sveviana. Segna una inversione di marcia nella ns. lett.
Questo romanzo è stato studiato da Luciano De Maria = natura simboplica e insieme naturalistica; ricorrere del tema chiave: malattia = richiamo a Svevo.
BACCHELLI Riccardo (1891 BO- Roma 1985)
Romanziere, poeta, critico, saggista, regista. Studiò a BO., non si laureò mai, si trasferì a FI, collaborò «Voce», a Roma nel 1919 collaborò con «Ronda», Corriere della Sera. Nel 1921 è a MI, entra nell'Accademia d'Italia, dopo 3 anni esce per divergenze politiche, fu Accademico dei Lincei.
- Come romanziere e poeta = esordio: Il filo meraviglioso di Lodovico Clo' (1911); Lo sa il Tonno (1923) allegoria ittica del mondo umano dietra a cui si cela una critica al Fascismo.
Poeti lirici (1914) è una "autobiografia lirica" come la definì lui stesso (Rimbaud e W. Whitman). Amore di poesia (1930); Versi e rime (1971) In grotta e in valle (1980).
- Romanzo storico = (1927) Il diavolo al Pontelungo; Mal d'Africa (1935) strumentalizzato dal regime come romanzo coloniale; il mulino del Po (1938) il capolavoro; Non ti chiamerò più padre (1959) sul rapporto di S. Francesco con suo padre; Manzoni; Nievo; Tolstoj).
- Romanzi coniugali = La città degli amanti (1929); L'Afrodite: un romanzo d'amore (1969); Oggi, domani e mai (1932) vivido affresco della società milanese del 1° dopoguerra.
- Romanzi di soggetto biblico = Il pianto del figlio di Lais (1945); Lo sguardo di Gesù (1948).
- Si dedicò al teatro riscrive Amleto e alla regia: Ipromessi sposi.
Stile = classico ed erudito, sostanzialmente barocco,periodo solenne, colto e fastoso.

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