Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello

Materie:Scheda libro
Categoria:Lettere
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Testo

FABRIZIO NICOLINI 3^AM
SCHEDA DEL LIBRO DI LUIGI PIRANDELLO: IL FU MATTIA PASCAL

AUTORE:
Luigi Pirandello
TITOLO DELL'OPERA:
Il fu Mattia Pascal
EDIZIONE:
© 1988 Arnoldo Mondatori Editore S.p.A.
LUOGO E ANNO DI EDIZIONE:
Milano, 1988
RIASSUNTO:
Mattia Pascal, bibliotecario nella biblioteca Boccamazza nel paesino ligure di Miragno, su consiglio dell'amico don Eligio Pellegrinotto, decide di scrivere il suo strano e diverso caso. Inizia così il suo racconto: dopo la morte della madre e di entrambe le figlie, infelice del suo lavoro di bibliotecario e del suo matrimonio con Romilda; fuggì un giorno da casa cercando fortuna. Giunse allora a Montecarlo dove, aiutato da un'inspiegabile fortuna, vinse una forte somma di denaro al Casinò. Di ritorno verso casa venne casualmente a sapere leggendo un quotidiano che nel suo paese tutti lo credevano morto suicida visto che era stato trovato nella gora del mulino di sua proprietà morto. Dapprima il protagonista rimase sconcertato, ma poi si accorse che quella era un'occasione fornitagli dal destino per rifarsi una nuova vita, migliore di quella precedente, senza più legami, ma in pieno rispetto dei propri sentimenti e bisogni. Cambiato, per quel che gli era possibile, il suo aspetto e assunto il nome di Adriano Meis, viaggiò per anni fra Italia e Germania fino a quando non si stabilì a Roma dove decide di affittare una camera in una casa. Lì decide di operarsi all’occhio strabico e si innamora persino di una dolce donna di nome Adriana, la placida figlia del proprietario della pensione di via Ripetta in cui viveva, ma sente che non potrà vivere questa esperienza fino in fondo dato che scopre a poco a poco gli svantaggi di questa sua apparente "libertà": prima decide di comprarsi un cagnolino ma poi pensando alla tassa che avrebbe dovuto pagare rinuncia all'acquisto, infine viene sfidato a duello ma non vi può partecipare.
Non potendo sposare Adriana e non potendo denunciare il furto di un'ingente somma di denaro, subito da parte del cognato di Adriana durante una seduta spiritica, perché sprovvisto di documenti di identità, Adriano decise di inscenare il proprio suicidio visto che si sentiva ormai perseguitato da un’ombra, che era lo spettro della sua “precedente” vita. Avvenuta la sua seconda morte fece ritorno a Mirano quindi, tra la sorpresa dei parenti, scopre che la moglie si era risposata e aveva avuto una figlia: così, pur avendo la possibilità di riprendersi la moglie e di far annullare il matrimonio decide di lasciar perdere e rimanere in quella condizione in cui era, né vivo né morto consapevole di essere sempre il “fu Mattia Pascal”.
SCENA PIACIUTA DI PIÙ:
La scena che mi è piaciuta di più è quella dove descrive le emozioni che Mattia Pascal provava nel casino dopo le vincite.
SCENA PIACIUTA DI MENO:
La scena che mi è piaciuta di meno è quella dove pensa al furto dei soldi e al fatto che non può denunciare la persona incriminata pur conoscendola.

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