La famiglia, la parentela,il matrimonio.

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Testo

CAP. 16: FAMIGLIA E MATRIMONIO
1- Parentela e discendenza:
Famiglia: quell’insieme di persone unite fra loro da legami di parentela, di affetto, di servizio, o di ospitalità che vivono insieme sotto lo stesso tetto.
Parentela: tutti coloro che, sia che convivano o no, sono legati da vincoli di filiazione, matrimonio e adozione.
Ci sono due sistemi principali di discendenza:
- Discendenza cognatica: questa si ha nel sistema cognatico, che è quello più diffuso nei paesi occidentali, il gruppo di parentela (o parentado) è formato da tutti i discendenti di una persona sia attraverso la linea maschile che quella femminile.
- Discendenza unilineare: nel sistema unilineare, il gruppo di parentela è formato da tutti coloro che discendono da un antenato comune esclusivamente attraverso la linea maschile o quella femminile.
Si parla clan quando il capostipide di questo gruppo è mitico o fittizio. Si parla di lignaggio quando invece è genealogicamente dimostrabile e non presupposto miticamente.
Discendenza patrilineare: quando nella definizione delle relazioni di parentale contano solo le linee maschili; in questo caso la persona appartiene al clan del padre e non della madre.
Discendenza matrilineare: quando nella definizione delle relazioni di parentela contano solo le linee femminili; una persona appartiene al clan della madre, non del padre.
Parentado: nelle società occidentale, il parentado è una rete di relazioni che si attiva in particolari situazioni. Non possiede beni collettivi, non prende decisioni, non svolge funzioni permanenti. E’ un insieme di persone dai confini non definiti una volta per sempre alle quali ci si rivolge per avere aiuti di tipi psicologico e finanziario.
Matrilineraità: In tutti i paesi occidentali, il sistema di parentela è cognatico. ma in realtà ci sono delle differenze fra i vari paesi. In USA e in gran Bretagna vi è la tendenza alla madrilinearità cioè a mantenere legami più stretti con i parenti della moglie che non quelli del marito.
Patrilinearità: in altre zone nel Veneto e in Emilia Romagna, vi è la tendenza della patrilinearità cioè ad avere più contatti con i parenti della linea maschile (del padre) che con quelli della linea femminile.
2 - Esogamia e endogamia:
C’è distinzione tra endogamia ed esogamia.
Esogamia: si riferisce alle norme che vietano di sposarsi con una persona dello stesso gruppo. Importante esempio è quello dell’incesto cioè le relazioni sessuali e i matrimoni fra sorella e fratello, madre e figlio, padre e figlia. Questi sono condannati nella maggioranza delle società esistite nella storia sopprattutto per quanto riguarda il matrimonio fra padre e figlia e fra madre e figlio. mentre quello fra fratello e sorella in alcune società è ammesso come in Egitto. Il tabù dell’incesto previene le rivalità e i conflitti all’interno della famiglia , perché il padre non deve entrare in competizione per un partner sessuale con i figli e la madre con le figlie; rafforza l’unione tra moglie e marito; moltiplica i matrimoni fra non consanguigni.
L’esopgamia riguardo al clan, cioè regola che si può sposare solo con una persona facente parte di un altro clan e dunque con un cognome diverso esiste oggi in pochi paesi..
Endogamia: si indica le norme sociali che prescrivono la scelta del coniuge all’interno di un gruppo.
Si pratica in due tipi di società:
1) in India dove le norme impongono di sposarsi con una persona della stessa casta, perché si ritiene che il contatto con le caste più basse sia contaminante per le persone di quelle più alte.
2) nei Pesi arabi, nei quali le norme prescrivono di sposarsi con un parente prossimo, possibilmente con il figlio dello zio paterno. la regola del matrimonio fra cugini paralleli patrilineari è così coercitiva che il cugino può opporsi alla decisione della figlia dello zio paterno di sposare qualcun altro.
3 - Monogamia e Poligamia:
Monogamia: quando non è permesso avere più di una moglie o di un marito per volta.
Poligamia: quando invece si può essere sposati nello stesso momento con due o più persone.
Poliandria: quando una donna ha due o più mariti; esempio di società in cui è conosciuta la poliandria sono quelle del Tibet e dei Toda in India dove è diffusa la famiglias poliandrica fraterna che si forma quando una donna sposa contemporaneamente due o più fratelli e va a vivere con loro.
Poliginia: quando un uomo ha due o più mogli; essa ha avuto importanza fuori dal mondo occidentale. Gli occidentali pensano che sia una istituzioni tipica del mondo arabo. In Tunisia, Egitto, Marocco e Paesi arabi sono pochi i casi in cui un uomo è sposato con più donne. Nei paesi dell’Africa nera è ancora molto diffusa la poliginia. La poliginia dà agli uomini dei vantaggi di carattere sia demografico poichè ha più figli, e economico perché può disporre di più terra.
Età al matrimonio: Due condizioni demografiche necessarie perché un uomo abbia più mogli sono:
- vi deve essere una forte differenza (10 anni) fra l’età al matrimonio degli uomini e quella delle donne; quindi le donne si sposano giovanissime mentre gli uomini in età più avanzata.
- a casua della differenza di età al matrimonio fra uomini e donne, le moglie restano vedove molto presto e dopo poco tempo si risposano.
Le conseguenze di queste due condizioni demografiche sono:
• il numero delle donne coniugate è molto maggiore di quello degli uomini nella stessa condizione;
• nella popolazione maschile, al crescere dell’età aumenta la quota di coloro che hanno due o tre mogli;
• nella popolazione femminile, al crescere dell’età sale la quota delle spose di seconde nozze;
Levirato:In alcuni paesi vige il principio del levirato che rivede il diritto- dovere da parte del fratello del morto di sposare la vedova di lui. I figli che avranno saranno considerati figli del defunto.
4 - Tipi di famiglia monogamica:
Tipi di famiglia secondo Le Play: egli (ingegnere metallurgico francese) elaborò una schema di classificazione che prevedeva tre tipi ideali di famiglia:
1) famiglia patriarcale: dove tutti i figli sposati convivono insieme ai genitori, sotto l’autorità del padre (pater familias) .
2) famiglia ceppo: (intermedia tra patriarcale e quella instabile); si forma quando un solo figlio maschio, scelto dal padre, porta la moglie a casa dei genitori, mentre tutti gli altri ne escono se e quando si sposano.
3) famiglia instabile: caratterizzata dalla piena libertà di decisione dei figli, i quali, indipendentemente dal sesso e dall’ordine di nascita, appena raggiunta una certa età,. lasciano la casa dei genitori e vanno a vivere per conto loro in una nuova casa.
Questa classificazione vien applicata tenendo conto di due criteri:
- dell’autorità del pater familias che è molto forte nella famiglia patriarcale.
- dalla regola di residenza dopo le nozze, cioè dalle norme che stabiliscono con quali persone devono andare a vivere gli sposi.
Per quanto riguarda questo secondo criterio sulla regola di residenza ci sono vari casi:
a) Si parla di residenza matrilocale: quando il marito va ad abitare con i genitori della moglie;
b) si parla di residenza patrilocale quando invece è la moglie che si trasferisce nella famiglia del marito. questa è seguita nella famiglia patriarcale.
c) Si tratta di residenza bilocale se i coniugi possono scegliere se andare ad abitare con i genitori di lui o di lei.
d) Si parla di residenza avunculocale: se i coniugi risiedano nella famiglia dello zio materno del marito.
e) Si ha residenza neolocale: quando si preferisce che gli sposi mettano su casa per conto proprio. deve essere seguita alla famiglia instabile.
Nella famiglia ceppo, il primo figlio segue la regola di residenza patrilocale, mentre gli altri figli seguono la regola neolocale.
Tipi di famiglia secondo Laslett: egli classifica la famiglia in cinque tipi:
1) famiglia nucleare: è la famiglia formata da una sola unità coniugale sia completa (marito o moglie con o senza figli) o incompleta (madre vedova con figli);
2) famiglia senza struttura: cioè la famiglia priva di un’unità coniugale formata cioè da persone con altri rapporti di parentele (fratelli non sposati);
3) famiglia del solitario: è costituito da un’unica persona.
4) Famiglie estesa: cioè la famiglia con una sola unità coniugale e uno o più parenti conviventi A seconda del rapporto del parente con il capofamiglia si parla di estensione verticale (padre del capofamiglia), e orizzontale (il fratello).
5) famiglia multiple: cioè le famiglie con due o più unità coniugali; sono orizzontali (due o più fratelli che vivono con le rispettive mogli e figli) o verticali (marito, moglie, figlio e moglie di quest’ultimo);
Si parla di famiglie complesse quando si considerano insieme le estese e le multiple.

Le famiglie possono essere distinte a seconda dei rapporti di autorità e di affetto esistenti fra coloro che ne fanno parte e dei sentimenti che provano l’uno per l’altro. Si ha distinzione tra famiglia pattriarcale e quella coniugale intima.
Famiglia patriarcale è un tipo di famiglia che è caratterizzata da una rigida separazione dei ruoli fra i suoi membri, a seconda del sesso e dell’età, e da relazioni di autorità fra marito e moglie, genitori e figli, suocere e nuore fortemente asimmetriche.
L’autorità patriarcale vigeva nelle famiglie multiple e in quelle nucleari. Era costituita dal maschio (marito e padre) che era il capofamiglia al quale erano subordinati la moglie, i figli e le nuore.
Rapporti tra coniugi : fra mogli e marito vi era un separazione dei ruoli, erano dominati dal distacco e dal riserbo poiché essi trascorrevano poco tempo insieme.
Autorità dei genitori: i genitori addestravano i figli fin da piccoli alla sottomissione e alla deferenza e non gli davano la minima confidenza perché imparassero a sentirsi diversi e inferiori. L’autorità dei genitori influivano sulla scelta del coniuge.
La famiglia patriarcale è andata piano a sparire (prima che iniziasse il processo di industrializzazione) anche se rimane qualche caso in alcuni paesi. Al posto di questo tipo di famiglia si è andata affermando, in seguito quella coniugale intima.
Coniugale intima: quella famiglia che, presenta un sistema di ruoli più flessibile, meno legato al sesso e all’età, e in cui le relazioni di autorità sono più simmetriche.
Anche se il padre e marito continuava a essere la figura più importante, non egli cessò di essere autoritario e inavvicinabile come era un tempo. I rapporti tra moglie e marito, e tra padre e figli diventano meno freddi di prima e più stretti e con espressione evidente dell’amore reciproco che li legava.
5 - Sistemi di formazione della famiglia: ci sono due diversi modi di formazione della famiglia che sono:
1) sistema europeo: è tipico di molti paesi dell’Europa nord-occidentale, e si basa su tre regole:
- sia gli uomini che le donne si sposano abbastanza tardi (uomini dopo 26 anni, le donne dopo 23 anni);
- gli sposi mettevano su casa da soli creando una famiglia nucleare, oppure andavabo a vivere con i genitori del marito in una famiglia multipla verticale;
- prima delle nozze, un’alta quota di giovani passava alcuni anni fuori casa, a servizio in un’altra famiglia.
2) sistema non europeo: tipico di tutti gli altri paesi e si basava su tre regole diverse:
- gli uomini e le donne si sposavano abbastanza presto;
- la nuova coppia andava a far parte di una famiglia multipla in cui vi era una coppia più anziana;
- non vi era l’uso di andare a servizio alcuni anni prima di sposarsi
6 - La nascita della famiglia moderna
Mutamenti nelle relazioni familiari:
Allevamento dei bambini: In passato vi era l’usanza di stringere i neonati con le fasce per i primi mesi di vita e i bambini spesso non venivano allattati dalla madre ma da un balia, sembrano segni dell’indifferenza e della mancanza di amore nei loro confronti da parte dei genitori.
Nei ceti più bassi, i genitori che non potevano o non volevano allevarli li abbandonavano davanti a qualche abitazione, chiesa oppure alla ruota del brefotrofio.
Abbandono dei neonati: Dalla fine del ’500 alla metà del ’900 in molti paesi europei migliaia di neonati cosiddetti trovatelli sono stati abbandonati dai genitori. Nella prima metà dell’800 un numero sempre maggiore di neonati venivano lasciati nei brefotrofi attraverso una ruota cioè un attrezzo che faceva suonare un campanello quando il neonato veniva immesso, in modo da avvisare le persone all’interno del brefotrofio0 che doveva accogliere il nuovo arrivato. La pratica dell’abbandono dei neonati non ha avuto la stessa importanza a in tuta Europa: era diffusa molto nei paesi cattolici (Italia, Francia, ecc) e rara in Scandinavia, paesi bassi, Inghilterra, Germania. Nella seconda metà del XIX (800) e durante il nostro secolo anche nell’Europa meridionale l’uso di abbandonare i neonati è quasi scomparso.
In alcuni paesi del mondo, soprattutto paesi in via di sviluppo, i bambini vengono messi a lavorare per molte ore al giorno; in Asia i bambini vengono rapiti e avviati alla prostituzione.
I bambini vengono sfruttati e maltrattati dagli adulti. In alcuni paesi non è la madre biologiche che si occupa dei bambini, ma ella li manda in casa di altri, per mancanza di risorse, dovute alla vedovanza, al divorzio, a crisi economiche.
8 - Il declino della famiglia coniugale nei paesi occidentali:
Negli anni’60 la famiglia coniugale ha perso importanza nei paesi occidentali e si è avuto una diminuzione del numero delle prime e seconde nozze, un forte aumento delle separazioni legali e dei divorzi e una netta flessione della fecondità.
Declino della nuzialità: la diminuzione del numero dei matrimoni è iniziata con tutti i paesi occidentale nel corso degli anni ’60 e ’70. (Svezia e Danimarca nel 1965; Paesi Bassi, Austria, Svizzera nel ’70 e in Italia nel 1974).
Questa diminuzione della nuzialità è stata accompagnata da tre tendenze diverse: vi è stato un aumento del numero dei giovani che vivono da soli; dalla metà degli anni ’70 è aumentata la propensione dei giovani a restare sempre più a lungo nella casa dei genitori; la diminuzione della nuzialità è stata accompagnata dalla diffusione delle convivenze more uxorio, cioè di quelle famiglie di fatto che si formano quando due persone di sesso diverso abitano insieme come coniugi senza essere unite dal matrimonio. La convivenza prenunziale si presenta non come un’alternativa ma come una fase di preparazione alla famiglia legittima. Coloro che decidono di convivere, rimandano in questo modo il matrimonio. la convivenza ha preso il posto del fidanzamento che adesso è meno usato. ma al tempo stesso è uno dei segni della perdita di importanza del matrimonio. La convivenza prenunziale dura un breve periodo (da 1 anno a 1 anno e mezzo), ed essa è infeconda perché la nascita di un figlio ridurrebbe le possibilità di scelte dei due partner.
Coloro che decidono di convivere invece di sposarsi, lo fanno per vari motivi: per rifiuto del matrimonio e ostilità verso lo stato o per timore che l’istituzionalizzazione del rapporto finisca per danneggiare la qualità della relazione di coppia; per motivi economici, perché donne divorziate decidono di vivere con un uomo evitando le nozze. Inoltre le convivenze nascono come una forma di reazione alla crescente instabilità coniugale (per timore che finisca con il divorzio, provano a vivere insieme prima di sposarsi)
Unioni libere: in alcuni paesi sta acquistando importanza delle unioni libere, di quelle famiglie di fatto che si pongono in alternativa a quelle legittime fondate sul matrimonio. Esse durano più a lungo, sono feconde, e non sfociano nelle nozze. Questo è avvenuto per primo in Svezia. Infatti è per questo motivo che è aumentata la quota dei figli naturali, nati fuori del matrimonio che ha raggiunto punte alte in Svezia, Danimarca, Francia e Gran Bretagna.
Le famiglie ricostituite: L’aumento delle separazioni legali e dei divorzi ha provocato la moltiplicazione dei tipi di famiglia: famiglie sole, famiglie nucleari incomplete, costituite da un solo genitore e dai figli, famiglie ricostituite formate con le seconde nozze. Il tasso di divorzi è aumentato e quindi vi sono molte persone che decidono di risposarsi ricostituire nuove famiglie. La famiglia ricostituita è il tipo più nuovo di famiglia degli ultimi 25 anni.
Anche in passato, le persone che rimanevano vedove si risposavano, ma le famiglie ricostituite di oggi, nate dal divorzio, sono diverse da quelle create dopo la vedovanza sia dalla famiglia coniugale classica.
mentre un tempo la ricostruzione della famiglia significava la sostituzione del genitore scomparso, oggi essa comporta l’aggiunta di uno o due nuovi genitori ai due già esistenti e quindi i figli passeranno più tempo con il compagno della madre, che con il loro padre biologico.
Far parte della famiglia coniugale classica significa vivere insieme agli altri nella stessa casa e portare lo stesso cognome; per figli significa avere nelle vene lo stesso sangue dei genitori. Questo non si verifica nelle famiglie ricostituite poiché quelli che ne fanno parte non vivono nella stessa casa sempre, e non portano lo stesso cognome.
Seconde nozze: dalle ricerche si è affermato che le seconde nozze sono più fragili delle prime, cioè che le persone divorziate che si risposano un’altra volta con una frequenza maggiore di quelle che si sposano per la prima volta. Questo perché, se le persone che si risposano divorziano più di frequente è perché esse sono diverse dalle altre, e sono più disposte a ricorrere al divorzio nel caso in cui il matrimonio sia infelice; le differenze vanno ricercate non nelle persone che si risposano ma nella qualità del rapporto che nasce con le seconde nozze. Il rapporto delle seconde nozze è più difficile di quello delle prime nozze sia perché le famiglie ricostituite sono più complesse e sono pienamente istituzionalizzate.
Chi vive nelle famiglie ricostituite, a differenza della famiglia coniugale, non ha di fronte a sé dei modelli di comportamento accettati socialmente e condivisi da seguire e da utilizzare.

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