La guerra in macedonia

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Testo

Repubblica di Macedonia Repubblica dell'Europa sudorientale, situata nella penisola balcanica, già appartenente alla Federazione delle repubbliche socialiste di Iugoslavia. La Macedonia (in macedone Makedonija) confina a nord con la Serbia, a est con la Bulgaria, a sud con la Grecia e a ovest con l'Albania. Dopo essersi staccata dalla Iugoslavia e aver dichiarato la propria indipendenza nel settembre 1991, la Macedonia è stata coinvolta in una disputa con la Grecia per la denominazione ufficiale della repubblica. Nell'aprile 1993 è stata ammessa alle Nazioni Unite con un arbitrato internazionale che ha stabilito il nome ufficiale provvisorio di Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia. Il paese ha una superficie di 25.713 km2 e la sua capitale è Skopje.
Skopje (Macedonia)
La crisi nella Serbia del sud rischia pericolosamente di valicare il confine ed estendersi alla Macedonia. Qui, nel villaggio frontaliero di Tanushec, per la prima volta le forze armate macedoni hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con i guerriglieri albanesi, uccidendo un giovane di 22 anni. Non è ancora chiaro se lo scontro sia avvenuto ieri oppure venerdì. Da sabato le forze armate sono in stato di allerta lungo la zona di confine e questa sera si riunirà a Skopje l’Alto consiglio della sicurezza. Tanushec è un piccolo villaggio a maggioranza albanese che da alcune settimane è finito sotto il controllo dell’Esercito di liberazione nazionale, formazione paramilitare che usa la stessa sigla “Uck” adottata dai combattenti albanesi del Kosovo. L'estremista ucciso, Muzafer Xhaferri, diviene così il primo caduto di una guerriglia che rischia di diventare l’inizio di un’altra tragedia balcanica. L'operazione dei militari macedoni è del tutto simile a quello che le forze di sicurezza serbe stanno tentando da mesi nella valle di Presevo, dove un altro movimento armato albanese, l'Ucpmb, ha assunto il controllo di decine di villaggi. Anche a Presevo domenica notte e ieri mattina si è combattuto: un comandante dell’Ucpmb è morto nel villaggio di Lucane nel corso di un’azione di rappresaglia che le forze serbe hanno lanciato dopo la morte di tre poliziotti saltati su una mina.
Per quanto riguarda le cause dell'azione militare in Macedonia, esse non sono piu' vecchie di questo nuovo stato. Per metterla semplice, i macedoni e gli albanesi hanno costruito il loro stato comune per dieci anni piu' come fossero due squadre opposte di tiro alla fune, ciascuna con la speranza di vedere l'avversario cadere o abbandonare. Nel frattempo, solo le e'lite politiche hanno tratto beneficio dallo stato, diventando rapidamente sorelle al fine di acquisire ricchezza e dimenticando che le fondamenta della piramide - il popolo - si stava dividendo in due mondi paralleli. Le relazioni interetniche sono diventate da lungo tempo ostaggio dei partner nelle coalizioni di governo della Macedonia e il loro livello e' dipeso dagli accordi tra i partiti al governo per spartirsi gli affari. Infine, e' stato creato uno spazio sufficientemente ampio per la crescita dell'intolleranza tra coloro i quali affermavano che le richieste degli albanesi servivano solo gli interessi dei nuovi ricchi, mentre la posizione senza compromessi nel campo politico dei macedoni (messa a punto come un bastione a protezione degli interessi nazionali di un popolo che non ha altro se non la Macedonia) ha portato profitto unicamente alla e'lite che occupava posti tali da consentirle di addebitare commissioni per ogni accordo d'affari portato a termine.
…trattati
Human Rights Watch chiede che sia la Nato che la Serbia rispettino i trattati internazionali di guerra. HRW ha inoltre duramente condannato il comportamento delle autorità Macedoni
Uno dei principi fondamentali è costituito dal divieto di causare danni superflui o sofferenze non necessarie. E' vietato far soffrire la popolazione nemica ed il ricorso a metodi che possono causare gravi danni all'ambiente e la distruzione di obiettivi civili necessari alla sopravvivenza. Secondo il Medical Foundation for the Care of Victims of Torture trasferire i profughi in paesi lontani può avere gravi conseguenze sul loro equilibrio psichico ed emotivo. >

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