Pallavolo

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Testo

La pallavolo:
Storia, regolamento e la sua utilità nella scuola


Storia
La storia moderna di questo sport iniziò nel 1896 nel Massachusetts (Stati Uniti) grazie al professore di educazione fisica William Morgan, che inizialmente aveva pensato ad un esercizio di riscaldamento per i praticanti di altri sport. Questa nuova pratica, però, non destò tanto interesse negli sportivi americani. Probabilmente venne considerato un gioco poco aggressivo, che usciva fuori dagli schemi della mentalità dell’epoca, in un’America dove lo sport maggiormente praticato era il rugby, sicuramente più aggressivo della pallavolo. Ci volle molto tempo prima che questa disciplina si affermasse in tutti gli States. Solo durante il secondo conflitto mondiale, dopo lo sbarco in Normandia da parte delle truppe alleate, venne esportata la pallavolo nell’Europa, dove invece ebbe molto successo soprattutto nell’Europa dell’Est. Nel 1947 fu fondata la FIVB (Federazione Internazionale VolleyBall) con l’intento di uniformare le regole dei 19 paesi aderenti, tra cui anche l’Italia. Sempre in quell’anno nacque la FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), per diffondere questo sport all’interno del territorio nazionale. Nonostante tutto, la pallavolo non era ancora disciplina olimpica nel 1960, quando si disputarono le olimpiadi di Roma. Dovremo aspettare Tokio 1964 per vedere la sua affermazione a livello mondiale come sport di forte richiamo per il pubblico e i media. Da quel momento fino agli anni ’80 vedremo come campioni del mondo i giocatori della Russia, che basavano il proprio metodo di gioco sulla compattezza della squadra, dove tutti i giocatori erano in grado di svolgere qualsiasi ruolo. Si pensò poi di specializzare gli atleti nel ruolo al quale erano più portati e, questa innovazione permise alla squadra americana di imporsi come campione del mondo incontrastata per ben dieci anni. Dal 1988 fino ai giorni nostri sarà l’Italia ad imporsi a livello mondiale grazie all’allenamento e alle tattiche di gioco dell’allenatore argentino Julio Velasco, scappato dalla sua patria essendo perseguitato politico.
La formazione italiana ha conquistato quindi diversi titoli mondiali e 8 o 9 World League, e ha visto la progressiva affermazione della squadra femminile, che a Sidney 2000 ha conquistato per la prima volta il traguardo delle olimpiadi classificandosi al quinto posto.


Caratteristiche del gioco

Si può dire che la pallavolo è uno sport giocato da due squadre su un terreno di gioco diviso da una rete.
Lo scopo è quello di inviare la palla sopra una rete affinché cada a terra nel campo opposto, e di evitare che ciò venga fatto dagli avversari.
La squadra ha a disposizione tre tocchi per rinviare la palla (in aggiunta al tocco di muro).
La palla è messa in gioco con un servizio: inviata con un colpo dal battitore sopra la rete verso gli avversari. L'azione continua fino a che la palla tocca il suolo, è inviata "fuori" o una squadra non la rinvia correttamente.
Nella pallavolo soltanto la squadra al servizio può conquistare un punto (salvo nel 5° set).Quando una squadra in ricezione vince un'azione di gioco conquista il diritto a servire (conquista anche un punto al 5° set) ed i suoi giocatori ruotano di una posizione in senso orario.
Tra il 1999 ed il 2000, però, sono stati reimpostati i canoni di gioco. Non vince più chi arriva per primo a 15 con almeno due punti di scarto, ma chi arriva a 25 con due punti di scarto (tranne il 5° set che è rimasto invariato) e ogni palla vale un punto, senza quindi effettuare il cambio palla. Questo è avvenuto perché gli incontri erano diventati troppo lunghi e il pubblico cominciava a perdere interesse; di conseguenza gli sponsor che reclamizzavano le diverse squadre cominciavano a rivolgersi meno frequentemente alle associazioni sportive della pallavolo.

Il campo

Il campo è costituito da un terreno piano di 18 x 9 metri. Esso viene inizialmente diviso in due settori quadrati separati da una rete alta dai 2.10 ai 2.43 metri a seconda delle categorie, stabilite per età. In ogni metà campo viene tracciata una linea a distanza di 3 metri dalla rete, tale che lo divida in zona di attacco e di difesa. Tale linea viene prolungata di 1,75 metri all’esterno, e ciò delimita il raggio d’azione dell’allenatore. La zona di battuta (o di servizio) si trova oltre la linea di fondo, è larga 9 metri e delimitata lateralmente da due linee di 15 centimetri distanti 20 dalla linea di fondo.
Se si dovesse giocare all’interno di una palestra, il campo deve anche essere sgombro per 7 metri in altezza.

Scopo del gioco e regole base

Lo scopo del gioco, come è stato detto, è quello di inviare la palla nella metà campo avversaria in modo che vi cada, o che l’altra squadra la rimandi male facendola finire fuori. Appena toccata, la palla deve staccarsi dal corpo di chi la respinge senza essere accompagnata. Ogni giocatore può toccare la palla una volta sola (due se è a muro) e la squadra nel complesso tre volte in ogni azione; se la palla nei tre tocchi urta contro la rete si considera ancora in gioco.
Ogni squadra si compone di 12 elementi di cui 6 in campo. Ogni giocatore deve difendere la parte di campo assegnatagli. Tale parte può essere individuata dividendo la metà campo in sei settori immaginari. Al momento della battuta ogni giocatore deve essere nella sua posizione preordinata, per cui ne risulteranno 3 in attacco e 3 in difesa. E' previsto anche il ruolo di libero, presente in difesa, il quale entra quando vuole al posto del centrale e, distinto dagli altri giocatori grazie alla sua maglia differente, può svolgere qualsiasi funzione tranne schiacciare e battere. Durante il gioco comunque le posizioni possono cambiare in base alle esigenze del momento.
Il gioco ha inizio con la battuta da parte di una delle squadre con l'intento di cui all'inizio di questo paragrafo. La battuta va eseguita dopo il fischio dell'arbitro, dall'apposita zona del campo, con una sola mano. Se la palla cade nel campo avversario o gli avversari mandano la palla fuori, la squadra ha diritto di battere con lo stesso giocatore e acquista un punto; in caso contrario è la squadra avversaria che acquista il punto e il diritto di battere il prossimo scambio.
Ogni volta che vi è un cambio palla i giocatori ruotano in senso orario e vanno a occupare la posizione e il ruolo del compagno.
9 m 3 m

9 m

18 m

A = alzatore
C = centrale
Sr = schiacciatore/ricevitore
O = opposto
Inizialmente erano presenti due alzatori: uno a destra e uno a sinistra. Uno di loro è stato poi sostituito dall’opposto, che dà alla squadra un’altra possibilità di schiacciata rendendo imprevedibile la direzione della palla alla squadra avversaria.
I fondamentali della pallavolo

Il palleggio

Il palleggio ha lo scopo di passare la palla a un compagno o di alzarla in modo che un compagno possa schiacciarla. Viene effettuato flettendo lievemente le ginocchia e le braccia che sono leggermente in tensione, le mani poste in modo tale che con i polpastrelli riproducano in negativo la forma inferiore del pallone. Al momento del contatto le gambe e le braccia si distendono e lo sguardo è rivolto verso la traiettoria del pallone. Il contatto deve avvenire in alto rispetto alla fronte del giocatore. Errori frequenti si ritrovano nella rigidità delle posizioni e nelle posizioni delle mani e dei polsi.
Il peso del corpo deve essere prima sulla gamba posteriore e poi essere spostato via via su quella anteriore. Il palleggio viene a essere, a seconda delle esigenze, adatattato con opportune flessioni, spostamenti e rotazioni ma è importante che la tecnica di spinta sia sempre la stessa.

Il bagher

Il bagher permette di ricevere palloni con traiettorie basse e veloci in cui il palleggio ha una possibilità di errore molto alta. Va comunque usato soltanto quando è indispensabile in quanto anche questa tecnica ha una spinta poco precisa e la traiettoria risultante è imprevedibile e rischiosa. Il bagher consiste nel respingere il pallone con la parte finale degli avambracci, tenendo le braccia vicine tra loro e supinate in modo che costituiscano un piano il più possibile regolare. Le mani non hanno importanza purchè siano vicine e distese. Le gambe devono essere divaricate con l'una avanzata rispetto all'altra e flesse in modo da abbassare il bacino e ammortizzare il colpo per poi, stendendosi, esercitare un’ azione di spinta proporzionale alla parabola che il giocatore desidera dare. Anche e soprattutto la posizione delle braccia (più o meno parallele rispetto al terreno) influenza l'altezza della parabola.
Errori comuni stanno nelle braccia troppo vicine al corpo o piegate, o gambe troppo rigide, oppure il busto troppo inclinato.

Battuta

E' l'azione che consente di mettere la palla in gioco ed è la mossa fondamentale dell'attacco. Deve risultare precisa e potente. Si divide in due tipi; l'atleta decide quale usare a seconda delle proprie caratteristiche e della situazione del gioco.
Battuta di sicurezza: Le gambe sono disposte l'una di fronte all'altra, in modo tale che la gamba avanzata sia quella contraria al braccio che colpisce la palla che è tenuta dal braccio "debole" (la sinistra per i destri, la destra per i mancini) parallelo al suolo. L'altro braccio descrive un'ampia oscillazione al di sotto, colpendo poi con il palmo della mano posta a cucchiaio, una volta che l'altro abbia lasciato “l'attrezzo”.
L'impatto con il pallone dovrebbe avvenire con l’arte più regolare della mano e all'altezza dell'anca.
Questo tipo di battuta descrive una parabola piuttosto elevata, ma peraltro molto prevedibile.
Battuta a tennis: Il giocatore si dispone frontalmente al campo di gioco secondo il principio espresso in precedenza. Il pallone viene tenuto dalla mano corrispondente all'arto avanzato e lo lancia verticalmente in modo da essere colpito dall'altro braccio che nel frattempo si sarà esteso con il gomito all'infuori. La mano a cucchiaio colpisce il pallone quando ricade, coadiuvata dallo scaricarsi progressivo del peso sull'avanpiede e da un opportuna flessione del busto e da una frustata del polso. La battuta correttamente eseguita risulta una parabola tesa, veloce e di difficile intercettazione.

Schiacciata

L'attacco per eccellenza. Si effettua mediante un movimento coordinato dell'atleta al termine di un'azione che sotto rete cerca di colpire il pallone con forza e velocità. Il pallone, che deve essere stato appositamente alzato, si deve trovare al di sopra della rete e va diretto, evidentemente, direttamente nel campo avversario. La schiacciata viene di solito preceduta da un'apposita rincorsa che consente all'atleta di esercitare il massimo della spinta sul pallone, una volta elevatosi con entrambi gli arti inferiori. L'arto che colpisce il pallone, deve tentare di farlo nel punto più alto possibile.
La forza che ne deriva è dovuta alla veloce estensione del braccio attraverso il palmo della mano e grazie a una potente frustata del busto. Per effettuarla si deve effettuare una precisa scelta dei tempi e una notevole coordinazione dei gesti, tale che consenta anche che il pallone vada dentro la metà campo avversaria.

Muro
Contrapposto alla schiacciata. Si effettua elevandosi e opponendo al pallone la forza di entrambe le mani. L'impatto può avvenire sotto o sopra la rete e anche sul campo avversario. Il muro può essere effettuato da uno, due o tre giocatori e deve essere effettuata senza toccare la rete o invadere il campo avversario con il corpo. Bisogna effettuare anche in questo caso una precisa scelta dei tempi.

Arbitri e falli

Sono presenti sul campo due arbitri, due giudici di linea, e un segnapunti. Le decisioni del 1° arbitro sono inappellabili e deve controllare qualsiasi tipo di fallo, ma il 2° arbitro può esprimere il suo parere su alcuni tipi di falli (invasioni di rete o di campo) direttamente all’altro arbitro. Il controllo delle linee è affidato ai giudici di linea disposti ai lati del campo (due per parte), e il conteggio dei punti è assegnato al segnapunti, che inoltre controlla i cambi e i falli di posizione.
Ecco i più frequenti tipi di fallo:
• Infrazioni di doppia: in generale l'atleta colpisce il pallone due volte, anche con due parti del corpo diverse;
• Infrazioni di trattenuta: il giocatore "accompagna" il pallone.
• Invasione del campo avversario o tocco della rete;
• Comportamento antisportivo;
• Infrazioni di posizione: al momento della battuta i giocatori non sono nelle posizioni previste.


La pallavolo nelle scuole
Io credo che la pallavolo sia di fondamentale importanza, in quanto è una disciplina basata sul gioco di squadra e sull’agonismo ben lontana dal contatto fisico che spesso rende violenti altri sport quali il calcio. Quindi per i ragazzi è una forma divertimento come tante, ma allo stesso tempo è una forma di grande apprendimento: sia dal punto di vista motorio, che è di notevole importanza per la corretta formazione fisica dei giovani; sia dal punto di vista psichico, che fa scoprire ai praticanti una forma di divertimento ben più nobile di altre dove si sviluppa il senso agonistico e il gioco di squadra, ma inevitabilmente si basa anche sul contatto fisico che non credo sia formativo più di tanto per i giovani.
Inoltre la pallavolo è uno sport diffusissimo data la sua semplicità nelle attrezzature. Lo spazio richiesto per poterlo praticare è consistentemente ridotto. Ciò permette la sua pratica anche in ambienti limitati in grandezza.

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