Riassunto su Cristalli e Oceani

Materie:Riassunto
Categoria:Scienze

Voto:

2 (2)
Download:147
Data:02.02.2006
Numero di pagine:6
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
riassunto-cristalli-oceani_1.zip (Dimensione: 8.79 Kb)
trucheck.it_riassunto-su-cristalli-e-oceani.doc     35.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Gli Oceani
Piattaforma e scarpata continentali
La piattaforma continentale ha un’inclinazione del 2% e la sua estensione dipende dall’età della crosta, in quanto il materiale di cui è composta deriva proprio dall’erosione costiera. In passato gli studiosi delimitavano la piattaforma con l’isobata dei 200 metri, vale a dire con la linea immaginaria che congiunge tutti i punti situati a tale profondità. Ora per convenzione è limitata all’isobata dei 120 metri. Dal punto di vista strutturale, nonostante tale denominazione faccia pensare a una pianura uniforme, la piattaforma presenta rilievi e depressioni, originati da fenomeni di erosione sottomarina. Fra questi hanno particolare rilievo i terrazzi eustatici, formazioni a gradino originate dai cicli di sollevamento e abbassamento del livello del mare durante le glaciazioni del Quaternario. I profili tracciati per mezzo degli ecoscandagli hanno inoltre evidenziato la presenza di canyon sottomarini, profonde inclinazioni situate al bordo della piattaforma, dove inizia la scarpata continentale. Qui la profondità aumenta di 70 metri per ogni chilometro. La scarpata è spesso interessata da fenomeni franosi: infatti i sedimenti accumulati restano in sospensione formando una vera e propria corrente, detta corrente torbida, che procede verso il basso. Giunti sul fondale oceanico , si depositano in funzione del loro peso.
Rialzo continentale e piana abissale
Alla scarpata continentale segue il rialzo continentale, che ah una pendenza di circa mezzo grado, si estende per centinaia di chilometri e soltanto raramente presenta rilievi e canyon. La piana abissale, infine, è formata dal pvimento oceanico coperto da sedimenti pelagici. Tutti gli elementi del profilo verticale degli oceani sono connessi tra loro da fenomeni geologici su vasta scala, come i processi erosivi e l’espansione dei fondali
I cratoni
La parola cratone indica le strutture rigide della crosta terrestre, cioè le regioni geologicamente stabili perché molto antiche. Si sono formati tra 4 miliardi e 600 milioni di anni fa, perciò oggi risultano profondamente modificati.
Gli scudi sono zone di antichissimo corrugamento, cioè montagne ormai spianate dall’erosione, così denominate perché conservano una convessità che conferisce loro la tipica forma di uno scudo. Essi risultano costituiti da rocce magmatiche e metamorfiche coperte da sedimenti continentali o marini.
Le piattaforme sono invece estese pianure lievemente inclinate, formate principalmente da rocce sedimentarie e situate intorno agli scudi.
Gli orogeni
Il termine orogeni viene utilizzato per indicare le catene montuose. Possiamo affermare che quelle più elevate sono quelle relativamente più recenti. Nel corso della storia della Terra si possono individuare alcuni cicli di orogenesi o cicli orogenetici:
- nell’ Archeozoico, si sono probabilmente susseguiti cinque cicli orogenetici
- nel Paleozoico si verificarono due cicli:
- il primo detto calendoniano, perché ha originato i monti della Caledonia
- il secondo è detto ercinico,
- nel Cenozoico, si è verificato l’ultimo ciclo, quello alpino-himalayano
le aree insulari
le isole sono aree di terra ferma completamente circondate dall’acqua. Particolare importanza assumono in geologia i archi insulari, localizzati per lo più nell’oceano pacifico, dove formano la cosiddetta Cintura del Fuoco. Si tratta di arcipelaghi di forma arcuata, associati a fosse oceaniche e caratterizzati da frequenti fenomeni vulcanici e sismici.
Le isole possono esser classificate il:
- continentali o costiere, poste in prossimità di un continente.
- Oceaniche, sperdute in mezzo all’oceano
- Vulcaniche, caratterizzate da intensa attività eruttiva
- Coralline, costruite dai polpi coralligeni
Isole coralline
Le isole coralline si sono formate per il deposito di carbonato di calcio da parte dei coralli. Questi animali utilizzano Sali minerali in soluzione nell’acqua di mare per costruire il proprio esoscheletro. Alla loro morte, nuovi polpi si installano su tale impalcatura scheletrica, deponendo nuovo carbonato calcio e incrementando così la struttura corallina. Le costruzioni coralline possono essere suddivise in scogliere marginali, barriere, atolli, isole anulari con una laguna centrale,
Struttura sfere
Per comodità di studio, il nostro pianeta è solitamente suddiviso in tre sfere concentriche:
- la litosfera, comprende le rocce che compongono l’involucro più esterno del globo
- l’idrosfera, formata dall’insieme delle acque, sia allo stato liquido, che allo stato solido
- l’atmosfera, costituita dall’involucro gassoso che circonda la Terra.
I cristalli
I solidi cristallini sono formati da una forma geometrica, da anisotropia, e da un punto di fusione ben definito per ciascuna sostanza; i solidi amorfi sono invece isotropi e con struttura interna disordinata. La formazione dei minerali avviene solitamente a partire da masse fuse contenenti composti al di sopra del proprio punto di fusione. Se una massa fusa si raffredda lentamente, le particelle componenti hanno la possibilità di disporsi in modo tale da costruire una struttura geometrica ordinata, il reticolo cristallino; viceversa, se il raffreddamento è rapido, le varie particelle non hanno il tempo di disporsi ordinatamente. Le particelle componenti un solido cristallino possono essere ioni, atomi o molecole. La struttura dei cristalli è studiata dalla cristallografia. Per descrivere un cristallo occorre specificare in che modo le facce sono disposte nello spazio, e par fare ciò si ricorre ai seguenti elementi geometrici:
- gli assi cristallografici, tre rette che si incontrano in uno dei vertici del cristallo
- gli angoli cristallografici, delimitati dagli assi
- i piani di simmetria, piani ideali che tagliano il cristallo in parti uguali a due a due
- gli assi di simmetria, rette ideali intorno alle quali, con una rotazione di 360°, il solido mostra almeno due volte lo stesso aspetto
- il centro di simmetria, punto ideale all’interno del cristallo che è equidistante da due facce opposte e parallele.
Le caratteristiche chimiche
Cristalli ionici e covalenti
I cristalli ionici sono formati da cationi o anioni tenuti insieme da forze di attrazione elettrostatica regolate dalla legge di Coulomb. Gli ioni tendono ad impacchettarsi strettamente dando luogo a una struttura molto compatta.
I istalli covalenti sono costituiti da atomi uniti da legami covalenti, a formare un’unica molecola gigante piuttosto stabile in conseguenza della forza di detti legami: degli esempi sono il quarzo (indicato con la formula minima SiO2, contiene silicio e ossigeno legati con legami aventi un 50% di carattere ionico e l’altro 50% di carattere covalente), il diamante (carbonio con ibridazione sp3) e la grafite (carbonio sp2).
Cristalli molecolari e metallici
I cristalli molecolari hanno come componenti molecole legate fra loro da legami di Van der Waals o ponti di idrogeno. Un classico esempio è il ghiaccio dell’acqua, formato da molecole di H2O nelle quali l’idrogeno e l’ossigeno sono legati con legame covalente polarizzato.
I cristalli metallici sono caratterizzati dalla presenza di atomi identici fra loro, impacchettati in modo compatto per dare tre tipi di strutture: esagonale, cubica a facce centrate e cubica a corpo centrato. Le prime due strutture presentano una maggiore compattezza
Confronto
I cristalli ionici e covalenti sono entrambi ad alto punto di fusione, a causa dei legami forti che li caratterizzano; i cristalli ionici risultano più densi di quelli covalenti, perché questi ultimi contengono legami direzionali che si instaurano in particolari direzioni; i cristalli metallici conducono la corrente elettrica mentre quelli ionici la conducono soltanto se in soluzione acquosa.
Temperatura di fusione
Ogni minerale ha una propria temperatura di fusione, che ne può permettere il riconoscimento. La scala di Kobell riporta una serie di minerali in ordine crescenti punto di fusione al cannello, partendo dalla stibina per arrivare fino al quarzo, che praticamente non fonde. La temperatura di fusione direttamente proporzionale alla forza dei legami che tengono insieme il cristallo, perciò i minerali con punti di fusione più elevati risultano quelli contenenti legami covalenti e ionici.
Il ciclo delle rocce
Le rocce sono miscugli di minerali e non possono essere designate con un’unica formula chimica. Dei minerali si occupa la mineralogia, delle rocce la petrografia. Il petrografo può esaminare:
- la composizione mineralogica, identificando i cari minerali che compongono una determinata roccia
- la granolumetria, cioè la dimensione e la disposizione dei granuli che costituiscono la roccia, se sono visibili a occhio nudo
- la tessitura, consiste nella disposizione spaziale dei cristalli o dei granuli, e spesso visibile soltanto al microscopio su sezione sottile
- la struttura in grande scala dei cosiddetti affioramenti, in cui la riccia è nuda
- la presenza di fossili oppure di minerali radioattivi
Tutte queste osservazioni permettono di determinare come si è formata la roccia, la sua età, e quali modificazioni ha subito. Le rocce vengono classificate in tre gruppi base, a seconda dell’origine: le rocce ignee o magmatiche derivano da magma solidificato, le rocce sedimentarie da sedimenti di varia natura, le rocce metamorfiche da trasformazioni delle precedenti. I processi che le creano e le trasformano sono connessi tra loro nel ciclo litogeneteco.

Esempio