Pierre-Auguste Renoir

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

PIERRE-AUGUSTE RENOIR (1841-1919)

Nasce a Lione, da un modesto sarto, che si trasferisce a Parigi in cerca di fortuna quando il figlio ha appena tre anni. Quando ne ha tredici Pierre va a fare l’apprendista presso la bottega di un decoratore di porcellane; in questo modo si manifesta la sua attitudine artistica e il padre gli permette di frequentare dei corsi di disegno.
Nel 1862 entra nella scuola di Belle Arti, avendo come maestro Charles Gleyre, presso cui conobbe Monet, con cui avrebbe condiviso le prime esperienze en plein air. Il giovane pittore però accetta di buon grado lo studio del disegno, con cui consegue presto risultati di grande freschezza.

Studio di nudo per
Il corpo della modella ha una rifinitura superiore a quanto sarebbe uno schizzo preparatorio.
Il gusto per la linearità dei contorni è reso evidente da un uso morbidissimo delle matite nera e rossa.
L’importanza del disegno si avvertirà solo nella seconda parte della sua produzione, successiva al viaggio in Italia, mentre prima di quella vive la fase più impressionista della propria produzione.

Egli, insieme a Monet è il rappresentante più convinto del movimento. Per lui la pittura è capacità di stupirsi di fronte alle meraviglie del creato, è sempre fanciullescamente affascinato dalla luce e dai giochi di colore che essa sa creare.
La maggior parte delle sue opere continuava a essere respinta dalle esposizioni ufficiali: i colori venivano considerati troppo luminosi e volgari, mentre l’uso delle pennellate veloci facevano ritenere che si trattasse di lavori sommari e non rifiniti.
La sua pittura è inizialmente più incline al paesaggio, ma ben presto si orienta verso la rappresentazione di soggetti umani nel loro ambiente. Grande rilievo assumono i soggetti femminili, come nel caso delle bagnanti, tema a cui dedicherà oltre quaranta dipinti.
Nel 1881 si reca in Italia, viaggiando tra Palermo, Napoli, Roma e Venezia; ivi rimane colpito dalla dolce violenza dei colori mediterranei. Lo entusiasma il ciclo degli affreschi vaticani di Raffaello. Ed è proprio la riflessione sulla “saggezza” pittorica di Raffaello che mette in crisi la sua visione impressionistica della realtà (tutto si limita alla sensazione di un attimo). Ecco allora che le forme dei suoi personaggi non hanno più la leggiadria luminosa di un tempo, e, il colore si fa più denso. I nudi degli ultimi tempi, assomigliano più a dee pagane piuttosto che a giovani parigine.
Nei primi anni del Novecento è ormai stimatissimo a livello europeo. Purtroppo però iniziano i sintomi di una malattia che lo porterà alla paralisi degli arti inferiori e alla semiparalisi di quelli superiori.
Si dedica anche alla scultura, guidando con una bacchetta un giovane.

La Grenouillère
Renoir e Monet , pur avendo gusti e formazione diversi, sono accomunati da una fraterna amicizia. Nell’estate del 1869, si recano a Bougival; la maggior attrattiva naturalistica era l’isolotto di Croissy, che divideva il corso della Senna in due rami, con un ristorante all’aperto. L’intero complesso era detto Grenoullère. Renoir e Monet collocano qui i loro cavalletti, e ciascuno realizza la propria opera.
Renoir
Monet
Il punto di vista è il medesimo
È più sensibile alle presenze umane
Privilegia l’immagine d’insieme, allontanando l’isolotto centrale
Anche se realizzate con piccole e veloci pennellate, le figure appaiono più definite
Sono tratteggiate come le piante, sintomo di una attenzione sintetica.
Acqua: pennellate più minute, frammentando la luce in piccole chiazzette di colore
Acqua: pochi colori con pennellate orizzontali, individuando zone di luce e di ombre con bruschi cambiamenti cromatici
Più festosa e squillante
Meno appariscente ma più rigorosa
Moulin de la Gallette
I colori di Renoir sono mobili e brillanti, “le ombre non sono nere”, al contrario, l’ombra ha sempre un colore.
È un dipinto abbozzato en plein air e ultimato in atelier.
La scena è quella di un ballo popolare all’aperto, ambientato in un vecchio mulino abbandonato; per eseguire l’opera Renoir frequenta per sei mesi il mulino.
Tramite un uso nuovo del colore ci suggerisce il senso del movimento e lo stato d’animo collettivo: forma e colore diventano un tutt’uno. Si osservino le coppie danzanti: i vestiti delle ragazze spiccano contro gli abiti maschili per la diversa luminosità, che li fa vibrare di colore definendo la forma e la sensazione di moto.
Pur non essendoci dei piani stabiliti (non esiste un soggetto principale), nessun personaggio risulta isolato, è inserito in un determinato gruppo. L’insieme di questi gruppi, determina la profondità prospettica dell’intera scena.

Colazioni dei canottieri
Ultima opera prima del viaggio in Italia.
Rappresenta una colazione al ristorante a Chatou, i frequentatori sono soprattutto sportivi che, dopo aver vogato, si concedono al riposo. La scena è ambientata nella veranda.
Quello dei canottieri è un pretesto per la rappresentazione en plein air, che abbozzò dinanzi gli stessi tavolini.
La luce, filtrata dal tendone a righe, inonda la scena di riflessi rosati, ai quali fa da contrasto lo sfondo della vegetazione. L’attenzione si concentra soprattutto sui colori, da cui prendono corpo i volumi.
I volti sono tratteggiati per zone di colore: le labbra, gli occhi, il naso, i capelli, i cappellini. Non vi è traccia di disegno, ma le forme emergono egualmente.
L’atmosfera è di naturalezza, resa più viva dal gioco di sguardi che lega i vari personaggi.
Per concludere, è rilevante l’apparecchiatura: Renoir ripropone una natura morta. In questa alla leggerezza dei cristalli fa riscontro la massa compatta della frutta. Ad alcune notazioni di naturalismo (briciole di pane o tovagliolo lasciato sulla tovaglia) si contrappongono una composizione studiata (ringhiera = diagonale, figure dentro essa come in un triangolo) e qualche libertà che nessun realista si sarebbe permesso (frutta autunnale mentre scena estiva).

Bagnante seduta
Del 1883, quindi dopo il viaggio in Italia.
Si torna alla separazione tra personaggi e sfondo che le altre opere avevano unificato.
Egli esegue dei bozzetti en plein air degli scogli e del mare. Una volta tornato a Parigi sovrappone al paesaggio, impressionisticamente, una figura di bagnante dalle forme tornite, ricordo di una ritrattistica cinquecentesca ammirata nei musei italiani.
La definizione del corpo femminile avviene per campiture di colore larghe e uniformi. Il gioco di luci rimane limitato allo sfondo, mentre la bagnante si stacca vivendo di colori propri.

Esempio