Guerra: Attacco terroristico dell'11 settembre 2001

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Categoria:Storia
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L’ATTACCO ALL’AMERICA DELL’11 SETTEMBRE

A) IL FATTO
E’ stato un attacco terroristico di inaudita gravità che ha colpito l’America al cuore.
Sono state centrate e distrutte le due Torri Gemelle di NY simbolo della potenza commerciale e finanziaria (world trade center) della più importante nazione al mondo, utilizzando due aerei di linea. Un terzo aereo è stato dirottato e fatto schiantare sul Pentagono, il simbolo della potenza militare USA, considerato inviolabile, con effetti devastanti. Un quarto aereo aveva l’obiettivo più critico, quello cioè di colpire la Casa Bianca ed il Presidente degli Stati Uniti; l’obiettivo non è stato raggiunto per l’intervento della contraerea americana.
Risultato finale: migliaia di morti ed una nazione umiliata e devastata da un nucleo di terroristi perfettamente addestrati a missioni suicide. L’America, e con Lei tutto il mondo occidentale colpiti al cuore, utilizzando al massimo l’effetto sorpresa.
B) IL RUOLO DEI MEDIA
Tutto il mondo ha potuto vedere alla TV immagini crudeli e spaventose: la morte in diretta di migliaia di uomini, donne e bambini, e poi quei volti dei sopravvissuti stravolti e disperati.
Anche per questo evento storico, il ruolo della televisione è stato eccezionale. Essendo nella “società dell’immagine”, i sentimenti, le speranze, le paure, le gioie ed i dolori vengono colte prima di tutto dai teleobiettivi e dalle telecamere. La stessa trasmissione della conoscenza passa sempre più attraverso le immagini.
Nel vile attacco a New York si sono viste le crude immagini dell’attentato, l’eroismo dei soccorritori, le lacrime sul volto dei “Potenti” e la grande volontà di riscatto si leggevano sui volti dei cittadini americani facendo partecipare tutto il mondo a questa immane tragedia. Il filmato dei “dieci giorni che sconvolsero il mondo”, con le sue immagini sconvolgenti fa ormai parte del nostro patrimonio collettivo e costituisce un monito ad operare per ristabilire e restituire al più presto a tutti il bene prezioso della libertà e la vivibilità sul nostro pianeta.
Il ruolo di Internet come mezzo di informazione è diventato più importante a seguito degli attentati negli Stati Uniti. Tutto quello che si vuole sapere è online. Dallo scorso 11 settembre Internet ha dimostrato di essere una fonte informativa importantissima, immediata e molto completa. Gli attentati negli Stati Uniti e la crisi internazionale hanno modificato l’aspetto di molti siti web che, al fine di offrire una copertura globale agli eventi, hanno creato nuove sezioni ad hoc.
Se da una parte la Rete può essere tacciata di ‘eccesso di informazione’ che rischia di sconfinare nella disinformazione, dall’altra bisogna ammettere che il web non conosce quei filtri attraverso cui passa l’informazione orchestrata dai mezzi di comunicazione più tradizionali. In Internet possiamo trovare testimonianze dei veri protagonisti degli avvenimenti di attualità. La varietà di dettagli e di testimonianze che possiamo trovare online non è la stessa che ci offrono le pagine dei quotidiani. I forum online, per esempio, in occasione degli attentati a New York e Washington, hanno raccolto in tempo reale le testimonianze di persone che vivevano vicino ai luoghi delle tragedie.
Un’altra utile caratteristica di Internet è quella di permettere il confronto – in maniera immediata e pratica – tra i mezzi di comunicazione di diversi paesi, mettendo in parallelo i vari tipi di approccio alle notizie e ai fatti del giorno. Una cosa più difficile da fare servendosi dei tradizionali mass media.
Per ora è certo che Internet non potrà soppiantare mezzi stra-popolari come la televisione ma non si può negare che la Rete sia il mezzo più diretto per apprendere novità precise e in tempo reale. Come giustamente osserva il direttore di politica di intelligenza della Federazione di Scienziati Americani, Steve Astorgood, grazie a Internet “esiste maggiore informazione disponibile rispetto a qualsiasi altro periodo di guerra”. Non bisogna dimenticare che l’informazione dà potere e libertà.
C) LA DISFATTA DEI SERVIZI SEGRETI
Per questo gravissimo attacco all’America sono state messe sotto accusa le Agenzie Federali (FBI,CIA) coinvolte nella ricerca di informazioni e nelle attività di prevenzione finalizzate cioè a neutralizzare ogni potenziale minaccia alla sicurezza interna. I risultati sono sotto gli occhi di tutto il mondo: è in pratica fallito il lavoro di coordinamento delle reti di informazione internazionali contro i terroristi, “nemici invisibili” dei Paesi liberi.
L’America si è trovata di colpo una nazione molto vulnerabile. Sarà quindi di vitale importanza una cruda e radicale revisione del modo di operare dei Servizi ed un consistente rafforzamento delle strutture per evitare in futuro altre gravi umiliazioni e distruzioni.
Nessuno aveva infatti immaginato che sarebbero stati alcuni gruppi di commandos suicidi, determinatissimi e superaddestrati a mettere in ginocchio la grande potenza americana in meno di mezz’ora. E’ ormai chiaro che questa azione distruttiva e dirompente ha avuto l’appoggio di alcuni governi nell’area mediorientale ed asiatica.
D) UNA NUOVA PEARL HARBOR
L’attacco criminale è stato di dimensioni apocalittiche. La prima Pearl Harbor (6/12/41) fu un attacco a sorpresa giapponese alla flotta americana che portò dritti gli Stati Uniti nella 2° Guerra Mondiale. Il bilancio dei morti in questa occasione fu di 2300 vittime. Questo attacco ha provocato la morte di oltre 6000 persone di 80 Paesi diversi: come ha detto il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, “Dal male può tuttavia venire il bene. Paradossalmente questi attacchi vigliacchi contro l’Umanità hanno avuto l’effetto di riaffermare il valore dell’Umanità. “Lo shock di questo crimine ha riunito il mondo”. In questa lotta, non c’è altra soluzione che la cooperazione internazionale.
E) GLI EFFETTI SULL’ECONOMIA MONDIALE
In pochi minuti ci siamo trovati tutti spaventosamente più poveri economicamente, socialmente e militarmente. Tutte le Borse mondiali sono cadute pesantemente; nella Sola Europa, in un solo giorno sono stati bruciati in Borsa ben 810.000 miliardi. La Banca Centrale Americana e la Banca centrale Europea hanno immediatamente concertato una manovra di sostegno volta a limitare i danni al massimo.Il tanto temuto crollo della Borsa di NY è stato ridotto il 1°giorno di riapertura ad una lieve perdita%. Grande preoccupazione esiste per alcuni settori economici quali i trasporti aerei ed il turismo colpiti in modo durissimo dagli eventi;sono stati infatti annunciati massicci di licenziamenti dalle Compagnie aeree di tutto il mondo. Un noto economista ha affermato che siamo in un nuovo tipo di economia: l’economia della paura, caratterizzata da crescita molto lenta ed alta volatilità nei mercati.
F) LE “NUOVE PRIORITA’’: LA SICUREZZA AL 1°POSTO
Dopo la tragedia USA, le nuove priorità hanno cambiato la nostra vita in modo significativo. Oggi nulla pare più importante della sicurezza. Sarà infatti inutile avere la ricchezza se non avremo sicurezza. Questa rivoluzione delle priorità avrà conseguenze nelle piccole come nelle grandi cose: non dovremo meravigliarci nel trovare i “metaldetector” all’ingresso di tutti gli uffici pubblici, tribunali, stadi, cinema e perché non anche in chiesa ed al supermercato! Si vivrà sempre più nel terrore proprio come oggi accade in Israele dove si respira e si avverte tensione in ogni luogo per paura di attacchi terroristici.
Il terrorismo rappresenta infatti una realtà amara in quanto impone uno stile di vita militarizzato e crea una tensione costante che a poco a poco si insinua in tutti gli ambiti dell’esistenza, sovvertendola. Dopo aver insinuato la paura nei cuori dei cittadini, i terroristi non devono compiere uno sforzo troppo grande per raggiungere il loro scopo, in quanto la paura si propaga da se, come un germe virulento.
Con questo fenomeno dovremoa mio avviso convivere per molto tempo con una sensibile “perdita di libertà personale”: un numero crescente di agenti in borghese stazioneranno davanti ai cinema, stadi, centri commerciali, scuole ed asili. Imbarcarsi su un aereo sarà indubbiamente sempre più complicato con minuziosi controlli personali ed interrogatori estenuanti.
Essere diventati ostaggi di poche persone senza scrupoli è una vera e propria umiliazione.
I mezzi a disposizione dei terroristi sono potenti e con effetti micidiali; per avvelenare un acquedotto basta una manciata di aggressivi chimici; questi ultimi sono già stati utilizzati in Giappone, dov’è stato utilizzato gas nervino nella metropoli di Tokyo con effetti devastanti.
È passato un mese dalle stragi di Manhattan e Washington e siamo tutti cambiati: sono cambiati gli interessi, i discorsi, le telefonate, le lezioni a scuola. Ogni sera ci sediamo davanti ai TG col bisogno di sentire sempre cos’è successo. Abbiamo sempre più paura di qualche nuova catastrofe.
Noi giovani siamo ora più attenti, più responsabili, più solidiali, ma certamente meno sereni ed allegri di soli trenta giorni fa, e siamo solo agli inizi e la lotta al terrorismo sarà purtroppo lunga e molto dura per tutti.
G) QUALI RITORSIONI? LA REAZIONE MILITARE PREVISTA DALLA NATO
La reazione Americana e del Mondo Occidentale è stata dura ed esemplare per cercare di sradicare la minaccia del terrorismo. A differenza del passato, la risposta militare ai terroristi è contro un nemico anomalo, sfuggente, fatto da piccoli gruppi molto preparati, pronti a tutto e che non hanno nulla da perdere su questa terra. Come ha affermato uu esperto di strategie militari invece della “guerra dell’elefante”, sarà la “guerra della volpe” con utilizzo di forze speciali e di commandos.
Al mondo c’è purtroppo più di un miliardo di persone che vive in condizioni di estrema povertà; è probabile che questi bacini continueranno ad allevare candidati “kamikaze” disposti ad immolarsi; per questa ragione la guerra appena iniziata sarà lunga e, a mio avviso, bisognerà convivere con il terrorismo per molti anni a venire.
H) LE PRINCIPALI CONCLUSIONI
Dopo questo vile attacco, nulla sarà come prima: siamo di fronte ad una svolta storica: l’America, pur duramente colpita, ne uscirà certamente rafforzata. La forza degli Stati Uniti non è soltanto nel suo arsenale nucleare; la vera forza è nella straordinaria forza morale del suo popolo e nella dignità e patriottismo dei suoi cittadini. Passerà qualche tempo, ma si può essere certi della tenacia inesorabile del carattere americano davanti alle sfide maggiori: gli americani sono infatti tutti uniti sotto la stessa bandiera a stelle e strisce.
Le nazioni in genere rispettano la propria bandiera. Molte la amano, gli americani la adorano: amano vederla, toccarla, salutarla.
Ed ora a tutto l’occidente serve al più presto un’iniezione di fiducia: servono fiducia e determinazione nei governi dei Paesi industriali e soprattutto capacità di dare una risposta forte al terrorismo senza far piombare il Mondo in una nuova grande guerra. L’Italia, ponte fra Occidente e Medioriente può fare molto per promuovere il dialogo e rafforzare la democrazia.
Personalmente sono certo che gli STATI UNITI emergeranno più forti di prima da questa terribile tragedia e sconfiggeranno i nemici della democrazia.

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