L'antisemitismo

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

L’antisemitismo:
dall’ostilità religiosa all’odio razzista

Lo shoah, lo sterminio degli ebrei
La soluzione finale
Il termine antisemitismo indica un fenomeno sociale di origine antichissime, a cui fanno capo pregiudizi, gli atteggiamenti e i comportamenti ostili verso gli ebrei
La manifestazione più tragica di questa ostilità si è verificata con il regime nazista (seconda guerra mondiale), quando la Germania ha perseguitato gli ebrei, e programmare il loro sterminio.
Le vittime dello shoah (sterminio), furono più di 5 milioni. Ciò causa di una potenza di uno Stato moderno e di una determinazione che nasceva da una ideologia fondata sul razzismo.
Lo storico Raul Hilberg definisce questo processo di distruzione come il punto di arrivo di una evoluzione ciclica.
L’antisemitismo moderno
L’antisemitismo moderno è una ideologia che si è sviluppata parallelamente al razzismo, credenza che gli esseri umani siano classificabili in razze in base al colore, e che la razza bianca sia superiore alle altre.
L’ostilità verso gli ebrei esisteva già da tempo, seguaci di una diversa religione e fedeli alle loro tradizioni, e quindi gli si attribuivano oscure attività.
Una brutale esplosione di antiebraismo
Wilhelm Marr è il primo a usare la parola antisemitismo, che evoca una brutale esplosione di antiebraismo, anticipando di qualche secolo le persecuzioni. Ancora più esplicitamente il giornalista Otto Glagau, accusò gli ebrei di essere la vera causa della questione sociale, ossia della miseria e dello sfruttamento dei lavoratori in Germania.
Le radici antiche dell’antisemitismo
L’accusa di deicidio e l’antigiudaismo
L’antisemitismo è il prodotto dell’ostilità religiosa alimentata dai cristiani contro gli ebrei, veri responsabili dell’uccisione di Gesù (deicidio), ma questo razzismo si è appunto sviluppato nei paesi cristiani.
Le origini dell’ostilità verso gli ebrei
Dopo l’occupazione romana della Palestina, gli ebrei avevano dato vita a frequenti ribellioni, le autorità imperiali, costrette a intervenire, nutrivano nei loro confronti sentimenti ostili e diffidenza, che si indirizzavano sulle comunità ebraiche della diaspora, cioè sparse in tutto il Mediterraneo.
I cristiani vogliono distinguersi dagli ebrei
Per i cristiani era essenziale separare la propria religione da quella ebraica, nacquero così le principali accuse contro gli ebrei, considerati colpevoli di non aver riconosciuto la divinità di Cristo, ma anche di averlo ucciso. Un esempio è dato da un passo tratto dal Vangelo di Matteo
Gli ebrei puniti per il deicidio
A causa dell’accusa di deicidio, gli ebrei vennero emarginati dalla società, privati di molti diritti, anche la violenta repressione a cui furono sottoposti venne interpretata come una giusta punizione per la il loro peccato.
La discriminazione influenza il comportamento degli ebrei
Esclusi da molte occupazioni come il possesso delle terre, gli ebrei, si dedicarono al commercio e dovettero adattarsi a praticare attività che venivano disprezzate e rifiutate dai cristiani. Tra questi vi era l’usura, che il cristianesimo medioevale condannò a lungo come peccato (Lavoro), ma nello stesso tempo la società non ne poteva fare a meno.
Trattando il denaro, gli ebrei venivano facilmente accusati di essere ricchi e avidi, divennero il bersaglio di ondate di odio e violenza. Esempio le crociate della fine del XI secolo, cominciarono i primi massacri, e poco importanza ebbero i vescovi che presero le difese degli ebrei. Da quel momento i massacri contro quest’ultimi divennero periodici.

Dall’ostilità religiosa all’odio razziale
La funzione di “capro espiatorio”
A scatenare le violenze erano quasi sempre le crisi, dove la responsabilità ricadeva su un “capro espiatorio”. Il filosofo francese Paul Sartre, ha scritto che gli antisemiti attribuiscono all’ebreo un principio metafisico che lo spinge a fare il male in ogni circostanza, anche a costo di distruggere se stesso.
Uno de casi più tragici in cui gli ebrei divennero il “capro espiatorio”, si verificò al tempo della grande epidemia di peste, XIV secolo, per la quale si accusarono gli ebrei di avvelenare i pozzi e diffondere il morbo, spinti dal loro odio per i cristiani e senza curarsi del fatto che essi stessi ne sarebbero morti.
I marrani
Gli ebrei venivano ormai individuati come un gruppo etnico, con precisi connotati biologici, dal quale nessuna conversione religiosa consentiva di uscire. La conversione al cristianesimo di molti ebrei evitò a qualcuno l’espulsione, ma non lo mise al sicuro dalle persecuzioni. I convertiti vennero chiamati marrani, e vennero identificati come ebrei e quindi perseguitati, se possibile ancora più duramente perché erano accusati di voler dissimulare la propria identità.

Esempio



  


  1. sara

    relazione breve dell'antisemitismo