LA GUERRA FRANCO PRUSSIANA

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo

Storia
V anno
La guerra franco-prussiana e
la fondazione del Reich tedesco
L’atteggiamento di Napoleone III durante la guerra austro-prussiana era stato incerto e soprattutto inerte.
In seguito, preoccupato dall’ascesa della Germania e spinto da un’opinione pubblica delusa ed allarmata, l’imperatore francese perseguì vani progetti di annessione della riva sinistra del Reno, del Belgio e del Lussemburgo, che gli valsero inimicizie internazionali.
Bismark, convinto dell’impossibilità di rinviare una guerra contro la Francia, accelerava i tempi del rafforzamento militare. Egli sapeva peraltro che l’Europa non avrebbe ammesso un aperto attacco alla Francia e fece di tutto per apparire l’aggredito.
L’occasione gli fu offerta dal problema della successione spagnola. Le tendenze divenute autoritarie della regina Isabella (1833-1868) avevano provocato nel 1868 in Spagna una rivoluzione a sfondo borghese e liberale, che aveva cacciato la regina e indetto le elezioni. Tali elezioni si erano concluse a favore del regime monarchico, ma con la richiesta di una nuova dinastia. Il trono fu offerto a Leopoldo di Hohenzollern, cugino del re di Prussia.
La minaccia di trovarsi stretta tra i due regni appartenenti alla stessa famiglia indusse la Francia a chiedere duramente a Leopoldo a rinunciare alla sua candidatura. Egli acconsentì, cedendo il passo a un membro della casa regnante d’Italia, Amedeo, duca d’Aosta, re di Spagna dal 1871 al 1873.
Il notevole successo di Napoleone III imbaldanzì le correnti politiche francesi, che da tempo pretendevano l’umiliazione di Guglielmo I e di Bismark. Alla richiesta ultimativa, fatta dall’ambasciatore francese al re di Prussia, di impegnarsi anche per il futuro a non turbare l’equilibrio europeo, Guglielmo rispose con un rifiuto. Bismark intervenne sul testo del dispaccio, un telegramma spedito da Ems, dandone una versione molto abbreviata, che suonava aperta offesa e minaccia per la Francia.
Il 19 luglio 1870 la Francia dichiarò guerra alla Prussia. La guerra di movimento vide una serie di sconfitte francesi, culminate il 2 settembre 1870 con la battaglia di Sedàn.
La cattura dello stesso imperatore Napoleone III e il crollo del suo regime sembravano restituire al nuovo governo repubblicano una rinnovata volontà di lotta, ma, nonostante l’eroica resistenza di Parigi, assediata e ormai ridotta alla fame, e alcuni successi militari, la nuova assemblea nazionale decise di trattare la pace.
La pace di Francoforte, stipulata nel maggio 1871, sanciva l’annessione alla Germania dell’Alsazia e della Lorena del nord, il pagamento da parte francese di una fortissima d’indennità di guerra in tre anni e la presenza di truppe germaniche sul suolo francese per lo stesso periodo.
La guerra franco-prussiana ebbe vaste conseguenze:
1) la nascita dell’impero tedesco - Reich – proclamato il 18 gennaio 1871, nella reggia di Versailles, e comprendente: i territori della confederazione della Germania del Nord, gli stati tedeschi del sud, l’Alsazia e la Lorena
2) l’acquisizione di Roma da parte dell’Italia (20 settembre 1870) e la sua proclamazione a capitale del regno;
3) l’esplosione a Parigi di un movimento rivoluzionario, animato dalla volontà di resistenza patriottica contro gli eserciti tedeschi, ma contraddistinto da un programma socialista e da una nuova avversione al nuovo regime francese, repubblicano e conservatore: fu la Comune di Parigi.

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