Le conquiste di Roma

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Testo

L'ETÀ DELLE CONQUISTE

L’età imperiale romana, è uno dei periodi più importanti della storia antica, perché segna le maggiori conquiste ed il declino della civiltà capitolina.
In questo periodo, inoltre sono presenti diverse fasi di disordini sociali, di anarchia e di cambiamenti politici, nonché economici.
Io credo che l’imperatore che abbia portato più miglioramenti in tutti gli ambiti, nell’impero, sia stato Ottaviano, in seguito chiamato “Augusto” (degno di venerazione), tanto che il secolo in cui visse fu nominato il secolo di Augusto; perché dopo aver eliminato il triumvirato in cui governava (secondo), quindi dopo aver riaccentrato il potere nelle proprie mani, e ad aver portato un periodo di pace, richiamò i cittadini alla pratica degli antichi riti e virtù per risollevarli dallo stato di disordine morale in cui erano precipitati soprattutto dopo i contatti col mondo orientale che aveva creato un rilassamento, e nel corso delle guerre civili. Augusto inoltre, anche se veniva venerato, non volle che si instaurasse il culto dell’imperatore vivente. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la convinzione che l’arte fosse fondamentale all’educazione politica e all’elevazione morale, perciò creò l’organizzazione del consenso, perciò vide di buon occhio la presenza degli intellettuali più importanti del tempo nella capitale.
Altri imperatori importanti furono Marco Aurelio, Comodo e Settimio Severo. Soffermandoci su quest’ultimo, unico imperatore di origine africana,inizia la dinastia dei severi; egli liquida i pretoriani, istituisce l’annona militare (tassa in cui i contadini dovevano versare una parte del raccolto all’esercito), e con lui inizia la barbarizzazione dell’esercito e l’urbanesimo. A Severo succede suo figlio (riadozione della successione familiare) Marco Aurelio Antonino detto Caracolla, per una tunica che prediligeva, famoso per l’editto che estendeva la cittadinanza romana a quasi tutto l’impero; e per le terme, luogo di ritrovo a quel tempo mondano, in cui lavoravano moltissimi schiavi, elemento fondamentale nella vita di Roma, infatti quest’ultimi potevano considerarsi come il carburante della società perché grazie a loro, che svolgevano i lavori domestici e non solo, i loro padroni potevano permettersi una vita sociale.
In questo periodo, inoltre si sviluppa il Cristianesimo, una religione rivoluzionaria dato che esaltava gli umili, predicava l’elemosina e la carità e l’amore per il prossimo. Così si poteva considerare uno Stato nello Stato e questo uno dei motivi per cui venne perseguitata, prima con Decio, poi con Valeriano, con Gallieno si fermò, ma ricominciò con Diocleziano. Ma il cristianesimo non è l’unica sorpresa, infatti da lì a breve, iniziano le invasioni barbariche.
Diocleziano, istituisce una tetrarchia con Gallieno, Costanzo Cloro I e Massimiano; e riforma lo stato in tutti i suoi aspetti: esercito, burocrazia, economico, sociale e finanziario (editto dei prezzi e immissione di aurei ed argentei), purtroppo, però Diocleziano, ordinò l’ultima nonché la più tremenda persecuzione contro i Cristiani. Dopo vent’anni di governo, si ritirò a vita privata nel suo palazzo a Spàlato (Split).
Costantino I, figlio di Costanzo Cloro I divenne augusto, e in seguito si sbarazzò gradualmente di tutti i suoi rivali (Massimiano, Massenzio, Licinio, Galerio e Massimino), fino al punto di imporsi come unico imperatore e porre fine, di fatto, al sistema tetrarchico.
Costantino sconfisse Massenzio nella battaglia di Saxa Rubra presso il Ponte Milvio, a Roma. Nel 313 firmò un provvedimento, il cosiddetto editto di Milano, che, concedendo ampia libertà di culto sul territorio dell’impero, pose fine alle persecuzioni contro i cristiani.
Fondò Costantinopoli, che rimase capitale dell'impero bizantino fino al 1453.

DE MARTINO FRANCESCO A. S. IIE

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