Le crociate

Materie:Appunti
Categoria:Storia

Voto:

1.5 (2)
Download:197
Data:10.10.2001
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
crociate_8.zip (Dimensione: 5.46 Kb)
trucheck.it_le-crociate.doc     24.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

LE CROCIATE

Le crociate sono spedizioni militari compiute contro i musulmani dal XI secolo in poi, con il fine principale di liberare il Santo Sepolcro dall’occupazione turca. Esse trovarono origine nel rinnovato fervore cristiano per la lotta contro gli infedeli che si attuò tanto in Oriente, quanto in Occidente (per esempio in Spagna); ma parimenti furono espressione di un potente stimolo economica verso posizioni di interessi commerciali, e di una larga emigrazione feudale verso terre capaci di accogliere gli elementi diseredati che la società di quel tempo abbandonava alla milizia e all’avventura.

La prima crociata fu predicata sotto l’impressione dell’occupazione della Palestina e dell’affiancarsi dei turchi verso Costantinopoli. Il Papa Urbano II nei due concili di Piacenza e di Clermont (1095) bandì l’impresa come un santo pellegrinaggio da effettuare al grido di: “Dio lo vuole!”. Prima ancora che le forze si organizzassero, l’entusiasmo conquistò le masse in Francia ed in Germania e sospinse una turba disordinata per la penisola balcanica, finché i Turchi non annientarono tutti presso Nicea.

Invece, la spedizione che doveva conquistare Gerusalemme, formata di contingenti franchi, renani e normanni (circa 300.000 uomini), rafforzata altresì con il contribuito efficacissimo dai mezzi forniti dalle repubbliche marinare italiane, si radunò per più strade a Costantinopoli tra il dicembre 1096 e l’aprile 1097. Tutti i partecipanti riconobbero la direzione del legato papale Ademaro, vescovo di Puy; portavano una croce di stoffa rossa cucita sulla sopravveste: da quest’uniforme, pare sia venuto il nome della spedizione.

Occupata Nicea (giugno 1097), i crociati vinsero a Dorileo e conquistarono Antiochia, passando poi all’assedio di Gerusalemme, che capitolò dopo una cruenta battaglia il 15 luglio 1099. I territori conquistati furono organizzati feudalmente ed assegnati ai vari capi: la Contea di Edessa a Baldovino di Fiandra, la Contea di Tripoli a Raimondo di Tolosa, il Principato di Antiochia a Boemondo di Taranto. Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, fu acclamato Re di Gerusalemme, ma declinò quel titolo per assumere quello più umile di difensore del Santo Sepolcro.

Oltre questi vantaggi toccati ai principi, si ricordano quelli ottenuti da Genovesi, Pisani e Veneziani, che in tal modo iniziarono le loro fortune coloniali nel Levante. Tuttavia, essendo la costruzione di questo mondo feudale in Oriente molto debole, esso ebbe vita precaria.

Nel 1144 cadde Edessa, e l’allarme diffuso in Europa fu monito per la ripresa della guerra santa. Fu preparata così la seconda crociata. Il Re di Francia Luigi VII e l’imperatore Corrado III si impegnarono con le loro forze in un assedio a Damasco, che, però, per la mancata collaborazione dell’imperatore bizantino Manuele I, fu poi abbandonato. Si ebbe in compenso la liberazione di Lisbona dai musulmani, per opera di una flotta crociata.

Intanto, il grande sultano d’Egitto Salàh addin (famosissimo in Occidente con il nome di Saladino) riconquistava tutte le terre che circondavano gli Stati crociati: nel 1187 cadde la stessa Gerusalemme. Allora fu preparata una terza crociata e vi concorsero con un grande slancio cavalleresco Federico Barbarossa, Filippo Augusto, re di Francia, e Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra; ma l’impresa purtroppo fallì per il mancato coordinamento delle operazioni dei tre sovrani e soprattutto per l’improvvisa morte di Federico (1190): unico risultato fu la conquista di San Giovanni d’Acri (1191).

Il progetto della riconquista del Santo Sepolcro si rinnovò sotto il pontificato di Innocenzo III; ma questa quarta crociata (1202-1204) fu, per gli interessi preponderanti di Venezia, deviata contro l’Impero bizantino e si concluse con la presa di Costantinopoli (12 aprile 1214) e con la creazione dell’Impero latino d’Oriente.
Papa Onorio III promosse una quinta crociata, la quale, sotto la guida del re d’Ungheria e di altri principi, riuscì nella conquista di Damietta (5 novembre 1219), ma si infranse di fronte all’offensiva turca (battaglia di Al-Mansura, 24 luglio 1221). Solo l’abilità diplomatica di Federico II riuscì a ridare per 10 anni il Santo Sepolcro ai cristiani, con un trattato concluso l’11 febbraio 1229 con il sovrano d’Egitto.

Nel 1246 Gerusalemme era nuovamente in potere dei musulmani, e una sesta crociata, guidata del re di Francia Luigi IX mosse nel 1248 verso Damietta; ma poco dopo il re stesso fu sconfitto, fatto prigioniero e liberato solo a prezzo di un altro riscatto.

Con una settima crociata, il re tentò di colpire la potenza musulmana in Egitto; ma ormai gli interessi politici prevalevano su quelli religiosi, tant’è vero che il fratello del re, Carlo I d’Angiò, riuscì a deviare la spedizione verso Tunisi, dove la peste fece strage dell’esercito e spense anche il re di Francia (1270). Con questo evento pietoso si può dire che si concluse la grande aspirazione medioevale della crociata come guerra santa contro gli infedeli.

Nel 1291 anche San Giovanni d’Acri cadde nelle mani dei Turchi, i quali ormai avanzavano senza soste, e, in effetti, oltre a mantenere le posizioni conquistate essi si spinsero sempre più a Occidente, travolgendo a poco a poco l’Impero bizantino. Rimase tuttavia l’idea di un’indifferibile (e pure sempre differita) azione cristiana contro i Turchi, invasori ed infedeli; ma in realtà la mutata situazione politica dell’Occidente e gli ulteriori contrasti ed interessi, specialmente tra Francia ed Inghilterra, frustrarono queste idee. Mentre anime generose ancora si cimentano nello sforzo di respingere l’avanzata ottomana, i Papi non desistettero dal predicare e bandire la crociata, da Callisto III a Pio II, da Alessandro VI a Leone X.

Ma nuove e più realistiche relazioni si imponevano fra l’Occidente cristiano e l’Oriente musulmano, e ciò si vide già nell’accordo intercorso tra Francesco I di Francia e Solimano il Magnifico. L’ultimo successo cristiano che resuscitò l’eco dell’antico ideale fu la vittoria di Lepanto nel 1571: l’espressione più commossa della cultura del tempo si realizzò nella rievocazione poetica che della prima crociata diede il Tasso, con la “Gerusalemme Liberata”.

Esempio