Le leggi razziali in Italia contro gli ebrei

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Archivio storico del Liceo scientifico "G. Alessi" di Perugia - a.s. 2003-04

N. generale:

Serie: Sito web (Leggi antisemite: Razionamento del cibo agli ebrei, eliminazione degli ebrei dalla vita economica, protezione del sangue e dell'onore tedesco, regolamento della legge di cittadinanza tedesca, leggi di Norimberga sulla cittadinanza tedesca, provvedimenti razzisti nella scuola fascista)

Contenuto:
Un' aspetto meno conosciuto del nazismo sono le leggi che vennero applicate contro gli ebrei, prima che questi ultimi fossero rinchiusi nei lager; meno conosciuto ma non di secondaria importanza. Negli anni intorno al 1940 furono emanate molte leggi antisemite e nel documento allegato sono riportate solo una piccola ma significativa parte di queste riguradanti alcuni aspetti fondamentali come: l'alimentazione, il lavoro, le relazioni tra le persone appartenenti a razze differenti, la cittadinanza e la scuola. Per quanto riguarda l'alimentazione i provvedimenti che furono presi dai tedeschi sulle distribuzioni agli ebrei furono molti severi, infatti, proibirono la distribuzione di molti alimenti fondamentali nella dieta alimentare come: carne, uova, derivati dal grano, latte e altri cibi speciali; queste proibizioni denotano quindi che ci fu una grande carenza di proteica nella dieta ebrea soprattutto per l'infanzia, che aveva diritto alle stesse razioni dei cibi dati ai tedeschi adulti e solo mezzo litro di latte al giorno. Inoltre questi divieti naturalmente cambiavano a seconda degli approviggionamenti nel caso di un'annata sfavorevole le razioni ebrei venivano notevolmente ridotte, per garantire ai tedeschi sempre cibo a sufficienza anche gli orari erano differenti, agli ebrei era permesso difatti di entrare nei negozi solo verso l'orario di chiusura e inoltre non potevano comprare tutti i cibi ma solo alcuni generi alimentari facilmente reperibili. Per la distribuzione dei cibi bisognava essere in possesso di uno speciale tesserino che nel caso degli ebrei era timbrato da ogni lato con la scritta "ebreo" e se uno di loro non prendeva il suo pacco in tempo questo veniva donato agli ospedali a carico loro, non potevano ricevere pacchi alimentari dall'estero e ogni ufficio doganale e alimentare era tenuto a redigere un rapporto sugli alimenti consumati dagli ebrei. Altre leggi severe furono emanate nell'ambito del lavoro: agli ebrei furono proibiti molti mestieri soprattutto quelli piщ reddittizi come: la vendita al dettaglio, la vendita per corrispondenza, l'artigianato, vendere a fiere o mercati, amministrare un impresa, avere una carica direttiva, essere membri di una cooperativa. Potevano essere licenziati con un preavviso di sole sei settimane a cui non seguivano nй compensazioni nй pensioni. Esistevano leggi anche sui rapporti tra le due differenti razze che proibivano non solo i matrimoni misti, ma ogni tipo di relazione sia sessuale sia di lavoro, una tedesca non poteva lavorare al servizio di una persona ebrea come domestica, e le condanne erano molto dure si andava dai lavori forzati al carcere. Lo stesso discorso valeva per la cittadinanza tedesca data solo ai sudditi del Reich o di quelli in possesso del diritto di voto per le elezioni del Parlamento. Anche nell'Italia perт stava accadendo qualcosa di analogo, infatti, nel 1938 il Re Vittorio Emanuele III emanт alcune leggi razziste sulla scuola e l'ammissione degli ebrei ad essa, sia per quanto riguarda l'insegnamento sia per l'apprendimento, in base a queste furono vietate difatti sia la professione di docente in qualsiasi scuola sia l'entrata di alunni ebrei nelle scuole e sia l'ammissione di ebrei nel personale di vigilanza delle scuole elementari.

Schedatori: Erica Pellegrini

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