Rivoluzione russa e socialismo

Materie:Appunti
Categoria:Storia
Download:197
Data:16.12.2005
Numero di pagine:6
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
rivoluzione-russa-socialismo_1.zip (Dimensione: 7.73 Kb)
trucheck.it_rivoluzione-russa-e-socialismo.doc     34.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

RIVOLUZIONE RUSSA
Dalla rivoluzione russa era nata una delle grandi potenze mondiali e anche un sistema politico, sociale ed economico, il socialismo, su cui rifarsi in attesa di una società più giusta.
La russia era formata dalla maggior parte da contadini, era uno stato arretrato, ma la società era in rapida trasformazione infatti aumentavano l’esportazioni e l’europa investiva nei grandi agglomerati urbani russi.
Nasce un movimento politico chiamato populista che mette in evidenza le condizioni difficili di vita in cui si trova il popolo, questo movimento vuole un rovesciamento totale dello zarismo e dell’aristocrazia.
I populisti prospettavano a una rivoluzione contadina, loro favoriscono la comunità di villaggio (mir) come esempio di società, per evitare i mali del capitalismo, il partito socialrivoluzionario va proprio in questa via.
Alcuni populisti si avvicinano al marxismo dando vita all’organizzazione “emancipazione del lavoro”.
Nacquero vari circoli marxisti e nacque anche il partito socialdemocratico del lavoro che auspica una rivoluzione mondiale causata dalla contrapposizione tra borghesia e classe operaia; questo partito era favorevole allo sviluppo industriale in modo da allargare il proletariato.
Nel 1905 le condizioni di vita nelle campagne erano peggiorate così migliaia di operai e contadini andarono a manifestare sotto il palazzo d’inverno per chiedere riduzione di ore lavorative, salario minimo, e attuazione di riforme economiche, la risposta dello zar furono gli spari da parte delle truppe che uccisero e ferirono molte persone, così il popolo russo perse fiducia nello zar.
Le contestazioni aumentarono e i socialdemocratici divisi in bolscevichi e menscevichi, cercarono di porsi a capo della protesta.
Si formarono i soviet che erano consigli di operai, si formarono anche nuovi partiti come quello detto “dei cadetti” cioè partito costituzionale-democratico che voleva un sistema di ispirazione occidentale formato da borghesi e liberi professionisti di ispirazione liberale.
Questi partiti erano considerati illegali e repressi quindi dalla polizia, a seguito di uno sciopero generale lo zar dovette formare la Duma, cioè una camera con poteri legislativi e di controllo per garantire libertà civili.
I partiti in opposizione al regime si divisero in liberali moderati che ritenevano sufficiente la riforma parlamentare e i democratici-socialisti che volevano radicali riforme sociali.
Il governo riprese attraverso la polizia segreta la repressione; quindi lo zar prima della prima guerra mondiale riprese il controllo ma rimase il parlamento russo cioè la Duma.
La russia non poteva sostenere un conflitto mondiale perché non disponeva di un apparato industriale moderno, e l’esercito era abituato alle battaglie campali.
Ma le ambizioni imperialistiche nei balcani portarono la russia in guerra e dopo gli scontri con i tedeschi la russia contò milioni di morti.
Così aumentò la pressione fiscale, ci fu un ulteriore impoverimento, la polizia non reprimeva più le proteste contro la guerra e quindi la russia era ormai ingovernabile.
I negozi venivano svuotati, lo sciopero era generale e i soldati fraternizzavano con i dimostranti; ancora una volta lo zar non comprese la gravità della situazione e i soldati con i dimostranti occuparono la fortezza di Pietro e Paolo liberando prigionieri politici e prendendo armi e munizioni (insurrezione di San Pietroburgo chiamata Pietrogrado) la città era in mano agli insorti.
I membri della Duma e i rappresentanti del soviet si incontrarono e formarono un governo provvisorio in attesa di una assemblea costituente, diedero ordine di arrestare lo zar e la russia diventa una repubblica.
Lenin faceva parte dei bolscevichi, fazione più radicale del partito socialdemocratico, lui si oppone a questo dualismo di governo fra duma e soviet cioè fra borghesi e operai e vuole tutto il potere al soviet.
Dopo un tentativo insurrezionale i bolscevichi furono messi fuori legge e Lenin dovette scappare in Finlandia.
Successivamente i bolscevichi occuparono i luoghi chiave di Pietrogrado costringendo il primo ministro alla fuga, poi ottennero approvazione del congresso dei soviet (rivoluzione d’ottobre).
Conquistato il potere, il primo governo bolscevico guidato da Lenin fece il decreto sulla pace col quale si interruppe la partecipazione alla guerra e si fece appello ai governi di fare pace senza richiesta di indennità e ai popoli europei di contribuire alla pace e nel processo di liberazione dei lavoratori russi.
Nello stesso anno (1917) ci fu anche il decreto sulla terra col quale venivano aboliti i privilegi dei grandi proprietari e le loro terre erano date ai soviet dei contadini, così si abolì la grande proprietà privata.
I soviet favorirono così i contadini, dandogli le terre, anche per ottenere l’appoggio dell’esercito che era formato in gran parte dai contadini.
Adesso il nuovo governo deve affrontare due problemi:consolidare il potere e ristabilire l’economia.
Fu stabilito il controllo operaio sulle imprese, giornata lavorativa di 8 ore, trattamento uguale per soldati e ufficiali, nazionalizzazione delle banche.
Fu introdotto un nuovo corpo di polizia politica (ceka) per impedire tutte le attività contrarie al governo.
Tuttavia gli operai non furono contenti del governo e fecero degli scioperi; Lenin così chiuse gli impianti metallurgici di Pietrogrado.
La pace di Brest-Litovsk (3 maggio 1918) sancì l’uscita della Russia dalla prima guerra mondiale ma fu una grave umiliazione perché dovette cedere grandi territori alla germania oltre a una parte della produzione agricola e carbonifera.
Ciò provocò rinascita all’interno dei popoli dell’ex russia zarista di sentimenti indipendentisti, c’erano gli slavi, ucraini e bielorussi.
I bolscevichi per ristabilire la situazione decisero di sostenere le richieste di indipendenza e proclamare l’autodeterminazione dei popoli.
1918 Russia diventa repubblica socialista federativa sovietica russa.
In Russia il partito comunista di Lenin prese tutto il potere, potere centrale, crendo guerra civile fra chi era per la rivoluzione e chi era fedele allo zar.
Le potenze dell’intesa prima volevano la presenza in russia nella guerra mondiale ma dopo la pace di Brest-Litovsk decisero di appoggiare l’armata bianca cioè quelli favorevoli alla restaurazione del regime zarista e inviarono contingenti in favore del cordone sanitario che era una coalizione di ed esercito che cercavano di impedire l’espansione della rivoluzione; contro l’armata bianca ci fu paesi l’armata rossa formata anche dagli ex generali del regime zarista.
Le potenze occidentali si resero conto che era impossibile fermare i bolscevichi e si ritirarono; quindi i bolscevichi ripresero il controllo.
La militarizzazione della produzione consisteva a formare un sistema economico socialista, portò alla nazionalizzazione delle industrie, lavoro obbligatorio.
La situazione alimentare era critica, si arrivò dunque al comunismo alimentare col quale ci fu la razionalizzazione generi alimentari, la requisizione del grano eccedente, conduzione da parte dello stato di aziende agricole.
Però il divieto del libero commercio portò allo sviluppo del mercato nero, molti contadini per non dare il grano allo stato ridussero la semina.
Dopo il comunismo di guerra i bolscevichi persero molti consensi fra gli operai e ci fu una rivolta scoppiata all’interno della base militare Kronstadt che venne repressa col sangue e fu segno di distaccamento tra bolscevichi e la loro base più solida.
Dalla terza internazionale detta anche Comintern, incontro tra oltre 60 rappresentanti di partiti di sinistra , ci fu spaccatura con i socialisti perché si pose come obiettivo quello di instaurare una dittatura del proletariato.
Si capì presto l’inadeguatezza del comunismo di guerra e durante il decimo congresso del partito fu lanciata la nuova politica economica (nep) che prevedeva sostegno allo sviluppo industriale, i contadini potevano vendere direttamente le eccedenze produttive; fu favorita la nascita di un nuovo strato sociale formato da piccoli industriali e commercianti; con la nep si ristabilì equilibrio economico.
Lenin decise che era il momento di equiparare la repubblica russa con le restanti repubbliche, così nacque l’ URSS (unione repubbliche sociali sovietiche), fu istituito un consiglio dei soviet e uno delle nazionalità che insieme eleggevano il consiglio dei commissari del popolo e il Presidium, i ceri detentori del potere.
L’urss era diventata una potenza economica e militare riconosciuta tale col trattato di Rapallo dalla Germania e successivamente dalle altre potenze europee.
Però nell’urss venivano a mancare le vere intenzioni dei bolscevichi perché il potere era sempre più centralizzato in mano al partito comunista.
Con l’ epurazione vennero espulsi dal partito comunista il 24% degli iscritti perché contrari alla nep.
Fu abolita la gestione a tre del partito mentre lenin stava per morire di malattia, così tutta la gestione fu affidata a Stalin (dal russo sthal=acciaio).

1

Esempio