Divina Commedia ( Inferno, canto VI )

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Testo

MICRO-SAGGIO di LETTERATURA

1.0 Quale funzione svolge il mitologico Cerbero?

Cerbero è il guardiano del terzo cerchio. Esso punisce; graffiandoli, scuoiandoli e squartandoli i golosi che risiedono appunto nel terzo cerchio.

2.0 Individuate & citate (nel loro incipit & nel loro explicit) i Momenti espressivi in cui Dante Alighieri
è Auctor .

1) inf VI. vv 1-42:“Al tornare de la mente…ch’io disfatto, fatto”.
2) inf VI. vv 49-57:“Ed elli a me…non fe’ parola”.
3) inf VI. vv 64-76:“Ed elli a me…al lacrimabil suono”.
4) inf VI. vv 85-99:“E quelli…in etterno rimbomba”.
5) inf VI. vv 106-111:“Ed elli a me…qua esser aspetta”.

2.1 Individuate & citate (nel loro incipit & nel loro explicit) i Momenti espressivi in cui Dante Alighieri
è Agens .

1) inf VI. vv 43-48:“E io a lei…è sì spiacente”.
2) inf VI. vv 58-63:“Io li rispuosi…tanta discordia assalita”.
3) inf VI. vv 77-84:“E io a lui…lo ‘nferno li attorca”.
4) inf VI. vv 100-105:“Sì trapassammo…saran sì cocenti?”.
5) inf VI. vv 112-115:“Noi aggirammo…il gran nemico.”.

2.2 Individuate, citate (nel loro incipit & nel loro explicit) & commentate brevemente i Momenti
Narrativi nel Canto VI dell’ Inferno.

1) inf VI. vv 7-11:“Io sono al terzo cerchio…tenebroso si riversa”.
Dante si trova al terzo cerchio, dove la pioggia, la grandine e la neve cadono incessantemente per punire i golosi. Quest’ ultimi, durante la loro vita erano prevalsi dal senso materiale dell’ ingordigia del cibo riducendosi ad una condizione bestiale; quindi ora sono condannati a stare, come degli animali, nel fango, reso putrido appunto dall’ incessante cadere di pioggia, grandine nera e neve.

2) inf VI. vv 12-18:“Cerbero, fiera crudele…iscoia e squarta”.
I golosi oltre che dalla pioggia, dalla neve e dalla grandine vengono puniti da Cerbero. Questi graffia , scuoia e squarta i corpi, stesi nel fango, dei dannati. Esso viene rappresentato come un cane a tre teste ma con alcuni attributi umani.Difatti ha una barba unta e nera, il ventre largo e le unghie.

2.3 Individuate, citate (nel loro incipit & nel loro explicit) & commentate brevemente i Momenti
Dialogici nel Canto VI dell’ Inferno.

1) inf VI. vv 37-93:“Elle giacean…li altri ciechi”.
Dante incontra un suo concittadino,Ciacco e gli pone alcuni quesiti su Firenze e su alcuni cittadini anch’ essi morti. Ciacco gli profetizza quindi la dura lotta tra i bianchi ed i neri e la vittoria di quest’ ultimi.Gli spiega inoltre che per incontrare quei cittadini dovrà proseguire il suo viaggio.

2) inf VI. vv 94-111:“E ‘l duca…qua esser aspetta”.
Virgilio spiga a Dante la condizione dei dannati dopo il Giudizio Universale.Dante quindi gli chiede se una volta ricongiunto il corpo con l’ anima, i dannati soffriranno di più o di meno. La guida, facendo riferimento alla scienza aristotelica gli risponde che soffriranno maggiormente.
3.0 Individuate, citate & commentate i Campi Semantici che concernono il Tema Politico.

1) inf VI. vv 49-50:“La tua città, ch’è piena/d’invidia sì che già trabocca il sacco”.
Con questa frase Ciacco prepara il tema politico del suo colloquio con Dante. L’ invidia di cui parla, simboleggia il clima di ostilità che vige a Firenze.

2) inf VI. vv 58-75:“ Io li rispuosi…i cuori accesi”
In tutta la prima parte del dialogo fra Dante e Ciacco possiamo riscontrare il tema politico. Difatti Ciacco nella sua profezia parla delle future vicende politiche di Firenze: dalla lotta fra le due fazioni politiche alle cause delle discordie fra i cittadini.

3.1 Qual è la situazione politica in atto a Firenze? Qual è l’ evoluzione che ne viene prevista – sugli
anni 1300-1302?

A Firenze vi è un clima di ostilità fra i cittadini, i quali tentavano di ottenere in qualsiasi modo le cariche riguardanti gli uffici pubblici. Questa ostilità è appunto la causa delle lotte e delle contese civili che sfoceranno in una sanguinoso scontro tra le opposte fazioni dei bianchi e dei neri. In un primo momento, profetizzerà Ciacco, la vittoria sembrerà a favore dei bianchi, ma i neri prima che passino tre anni vinceranno la guerra e sottometteranno gli sconfitti.

4.0 Individuate & citate (al massimo tre Occorrenze) i passi in cui è possibile individuare giudizi di
Ciacco sui Fiorentini – in particolare identificandone i più significativi “vizi” etico-politici.

1) inf VI. v 73:“ Giusti son due, e non vi sono intesi;”.
2) inf VI. v 85:“Ei son tra l’anime più nere”.

4.1 Individuate & citate (al massimo tre Occorrenze) i passi in cui è possibile individuare giudizi di
Ciacco su Firenze – nel paragone tra la Firenza “antica” e l’ attuale.

1) inf VI. vv 49-50:“ La tua città, ch’è piena/d’invidia sì che già trabocca il sacco”.

4.2 Mettete quindi in evidenza le passioni di uomo, di intellettuale e, soprattutto, di cittadino (Amore
& Odio per la sua città) che Dante Alighieri immette in questo Canto eminentemente politico.

In questo canto si può notare come Dante esprima un giudizio (per bocca di Ciacco) chiaramente severo e negativo nei confronti della propria città, in particolare nei confronti dei cittadini che hanno provocato questo clima di ostilità. Egli citando alcuni personaggi della passata generazione vuole ricordare chi ha compiuto del bene verso Firenze. Da qui si può capire come Danti ami la propria città e da come egli provi disappunto avendo saputo la terribile sorte di questa.

5.0 Individuate & citate (al massimo due Occorrenze) le Figure Retoriche più significativamente
presenti nel Canto VI dell’ Inferno.

* Metafora: 1) inf VI. vv 28-33:“Qual è quel cane ch’abbaiando agogna/e si racqueta poi che ‘l pasto
morde,/chè solo a divorarlo intende e pugna,/cotai si fecer quelle facce
lorde/de lo demonio Cerbero, che ‘noltra/l’ anime sì, ch’ esser
vorrebber sorde.”.

* Anafora: 1) inf VI. v 90:“più non ti dico”.
2) inf VI. v 90:“più non ti rispondo”.

6.0 Individuate & approfondite, nelle sue evidenze espressive & nelle sue valenze politiche
(attraverso la citazione dei versi & dei momenti più significativi) il Tema del Viaggio di Dante
Alighieri, in rapporto alla Duplice Profezia di Ciacco (in quali versi?). Quale tipo di profezia ci
offre il Testo dell’ Alighieri?

Durante il suo viaggio Dante incontra nel terzo cerchio dell’ inferno un fiorentino, Ciacco. Dante gli domanda le sorti della città di Firenze e questi gli profetizza la guerra tra bianchi e neri che alla fine vedrà vincitore la fazione nera, mentre quella bianca verrà sottomessa.(vd. vv 64-75).In qualche modo quindi, Ciacco profetizza a Dante il futuro esilio a cui egli sarà sottoposto. La profezia che ci viene offerta da Dante Alighieri è una profezia tragica, dato che si dovrà combattere una guerra civile.

7.0 Individuate i due essenziali Significati – quello Letterale & quello Allegorico (-Simbolico) – delle
seguenti Immagini (con particolare attenzione all’ Aggettivazione):

* Cerbero: Letteralmente Cerbero rappresenta una bestia a tre teste ma allegoricamente rappresenta
l’ ingordigia e la voracità, nonché l’ odio e la discordia.

* la Grandine, la Pioggia & la Neve: Letteralmente rappresentano le semplici e comuni grandine,
pioggia e neve ma allegoricamente rappresentano la punizione
dei condannati, costretti a rotolarsi nel fango, continuamente
sottoposti ad un incessante, eterna, maledetta pioggia, ad una
grandine grossa e nera ed alla neve.

* la Superbia, l’ Invidia & l’ Avarizia: Letteralmente rappresentano solo tre vizi. Allegoricamente
rappresentano l’ ostilità, l’ odio e la sete di potere che cause_
ranno la disfatta di Firenze.

* Pluto: Letteralmente rappresenta solo una figura mitologica. Allegoricamente rappresenta
la cupidigia delle ricchezze ovvero il peggior nemico dell’ umanità.

8.0 Traduzione Letterale.

Dopo che ripresi i sensi che si erano ottenebrati per la compassione dei due cognati che mi aveva confuso e turbato, nuovi tormenti e nuovi tormentati mi si presentarono intorno, ovunque mi muovessi o guardassi.
Sono al terzo cerchio dove una eterna, maledetta, fredda e sempre uguale pioggia cade ininterrottamente.Grossa grandine, acqua nera e neve si riversano nell’ aria e la terra puzza, poiché riceve tutto questo. Cerbero, bestia crudele e strana ringhia come un cane sopra la gente sommersa nel fango.Ha occhi iniettati di sangue, la barba unta e nera, lo stomaco largo e le mani con unghie forti con cui graffia, scuoia e squarta le anime dei golosi.
La pioggia li fa urlare come cani e girandosi si riparano prima un lato e poi l’ altro del corpo.Quando Cerbero, il gran verme, ci vide, aprì la bocca e ci mostrò le zanne. La mia guida prese con le mani della terra e la gliela getto dentro la bocca.Come quel cane che desidera del cibo abbaiando e si calma quando morde il suo pasto così fece Cerbero, e per un po’ si acquietarono anche le anime dei dannati.
Noi passavamo per le ombre sfiancate dalla pioggia e mettevamo i piedi sopra la loro inconsistenza che conservava l’ apparenza dei corpi.
Tutte queste anima giacevano per terra, tranne una che si alzò quando ci vide passare.Mi disse: “Tu che sei condotto per questo inferno, mi riconosci? Tu nascesti prima che io morissi”. Io gli risposi “La tua angoscia non mi permette di riconoscerti. Dimmi chi sei tu, che in questo luogo hai meritato una così grave pena. Egli mi rispose: “ La tua città, che è piena d’ invidia, mi ebbe con se durante la mia vita serena. Voi cittadini mi chiamaste Ciacco per colpa della mia golosità e perciò ora sono vittima di questa pioggia. Ma io non sono solo, tutte queste persone sono qui per la mia stessa colpa (e più non parlò). Io gli dissi: “Ciacco, il tuo tormento mi spinge a piangere, ma dimmi se tu sai a che punto arriveranno le discordie interne alla città, se vi sono ancora cittadini non colpevoli ed il motivo delle lotte civili”. Egli mi disse: “Dopo una lunga tensione si verrà alla lotta, e la parte selvaggia caccerà l’ altra . Entro tre anni però l’ altra sormonterà, anche con l’ appoggio di colui che si barcamena. Manterrà a lungo l’ egemonia tenendo gli sconfitti sotto gravi violenze.
Solo due persone sono giuste, ma non vengono ascoltate e le cause delle lotte civili sono la superbia l’ invidia e l’ avarizia.” E io gli dissi: “ Dove si trovano le anime di Farinata, ‘l Tegghiaio, di Iacopo Rusticucci, di Arrigo e di ‘l Mosca? In inferno o in paradiso? ”.
E quelli mi rispose “ Loro sono tra le anime più colpevoli, diverse colpe pesano su di loro e se scenderai li potrai vedere. Ma quando tu sarai ritornato nel mondo preoccupati che io sia ricordato: ora più non ti dico e non ti rispondo”. Girò gli occhi, chinò la testa e si rimise a terra come gli altri.
La mia guida allora mi disse: “Costui ormai non si sveglierà più fino al giorno del Giudizio finale, quando i dannati riprenderanno il loro corpo e sentiranno la sentenza definitiva”.
Passammo attraverso il fango a passi lenti, parlano un po’ della vita futura ed io gli chiesi: “Maestro, al momento del Giudizio finale, i dannati, soffriranno di più o di meno o ugualmente?”.
Egli mi rispose: “Ritorna alla scienza, che vuole che quando una cosa è perfetta, sente maggiormente sia il bene ma anche il male. Sebbene questa gente maledetta non potrà mai raggiungere la perfezione, dopo il Giudizio, più che non prima aspetta quella “perfezione” ”.
Girammo in tondo quella strada parlando più assai che io no ricordi, vendo così al punto dove si scende verso gli altri cerchi; e qui trovammo Pluto, il grande nemico.

Esempio



  


  1. Zita

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