Gli occhi dell' imperatore di di Laura Mancinelli

Materie:Altro
Categoria:Italiano

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Data:18.01.2006
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Testo

Recensione del racconto di Laura Mancinelli “Gli occhi dell’imperatore”

“Gli occhi dell’Imperatore”, scritto da Laura Mancinelli ed edito dalla Casa Editrice Einaudi, si puo’ definire un racconto a fondo storico perche’ tratta degli avvenimenti, non realmente accaduti, ma inseriti in un contesto medievale e piu’ precisamente, nel 1200, presso la corte di Federico II di Svevia, il castello dei conti Lancia nel Monferrato e lungo l’itinerario intrapreso dalla futura imperatrice dal Piemonte alla Puglia.
Laura Mancinelli e’ nata nel 1933 a Udine. Ha vissuto a Torino, dove ha insegnato letteratura tedesca, in seguito alle prime esperienze di docente a Sassari e a Venezia. Nel 1994, purtroppo, colpita da sclerosi multipla, e’ stata costretta ad abbandonare l’insegnamento. Quindi, si e’ dedicata alla scrittura soprattutto di racconti di ambientazione storica, romanzi, gialli.
Il racconto presenta la vicenda e l’amore tra Bianca d’Agliano, della famiglia dei conti Lancia e Federico II di Svevia, imperatore d’Italia. I due protagonisti si sono incontrati nel Monferrato, nei pressi del castello d’Agliano, e sbocciato l’amore, hanno avuto un figlio, Manfredi. Dopo questo breve incontro e con la promessa di incontrarsi nuovamente per sposarsi e rimanere insieme per la vita, i due amanti sono stati costretti a lasciarsi e restare lontani l’uno dall’altra per lungo tempo.
L’Imperatore Federico II, 16 anni dopo, invecchiato e malato, chiede al suo piu’ fedele cavaliere, Tannhauser, di andare dalla sua amata e portarla a corte, in Puglia. Il viaggio che il cavaliere di Tannhaus, Bianca, Manfredi, la nutrice e il seguito intraprendono dura all’incirca un anno e si svolge anche via mare, all’insegna di inevitabili avventure. Ma soprattutto vede nascere un nuovo amore, attraverso i primi sguardi e le emozioni, tra Tannhauser e Bianca. Grazie a questo slancio di sentimenti e gioia il cavaliere riesce a liberarsi dalla maledizione provocatagli da una vecchia strega che non gli consentiva di suonare l’arpa che portava sempre con se’.
Arrivati ad Amalfi la compagnia inizia il viaggio verso la Puglia e viene assalita da alcuni baroni normanni. Fortunosamente la compagnia riesce a mettersi in salvo dall’assalto. Finalmente giunge una delegazione inviata da Federico II ad informare Bianca che l’Imperatore la attende nella cattedrale di Trani per l’incoronazione. Bianca tentenna, non si sente sicura dei suoi sentimenti, ma con la consapevolezza del ruolo che dovra’ ricoprire diviene imperatrice. Il cavaliere Tannhauser suona canzoni al letto di morte di Federico II. L’imperatore chiama al suo capezzale Bianca e il fidato cavaliere e saggiamente fa loro capire che essendosi reso conto di dover morire, la loro vita deve continuare.
Questo e’ certamente un racconto ricco di avventure, di eventi, di forti passioni, di un grande amore di Bianca sia nei confronti dell’imperatore che verso Tannhauser. L’autrice ha mirabilmente centrato e unito l’elemento dell’amore e quello dell’avventura, creando emozioni forti nel corso della narrazione. Inoltre e’ senza dubbio molto appropriata la scelta del titolo che rappresenta, come evidenziato nelle prime pagine del racconto, il profondo legame tra Bianca e Federico II. Il linguaggio usato rappresenta una sorta di riferimento al mondo medievale, anche se completamente comprensibile e con variazioni lessicali in relazione ai diversi personaggi per rendere piu’ veritiero il racconto. Le ultime parole dell’imperatore evidenziano, sottolineano una forte volonta’ di vivere, amare, apprezzare tutta la vita sia nei momenti migliori che in quelli difficili.

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