La volpe astuta e il corvo vanitoso

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Testo

es. 4 pag 171.

1. Marco Vergilio, il tribuno della plebe, cita in giudizio Lucio Sulla.
2. Marco Vergilio grazie alla sua temerarietà è fatto tribuno dalla plebe.
3. Giudico le vostre parole ingiuriose.
4. Le vostre parole ingiuriose mi offendono.
5. Dionisio è ritenuto un tiranno malvagio dai siracusani.
6. Il malvagio tiranno Dionisio è temuto dai siracusani.
7. Augusto grazie alla sua prudenza fece grande l’ impero.
8. Alessandro, il re di Macedonia, con le sue truppe conquistò il grande impero dei Persiani.
9. Spesso i grandi uomini hanno grandi vizi.
10. I difetti altrui ci sembrano grandi, i nostri piccoli.
11. I romani reputano traditori i Peni.
12. Queste parole sembrano la sentenza dell’ oracolo.

La volpe astuta e il corvo vanitoso.

Riguardo Esopo e Fedro, i noti poeti antichi, possiamo leggere questa favola. Una volta un corvo mentre vola libero in aria, vede un pezzo di formaggio sulla finestra di una casa. Vola subito verso la finestra e afferra nel becco ricurvo il formaggio; poi si rifugia sul ramo di un alto faggio, poiché vuole gustare il suo bottino sicuro e tranquillo. Intanto una volpe affamata mentre si aggira per i campi e cerca cibo, arriva sotto l’ alto faggio, vede il corvo col formaggio e, astuta, gli tende un tranello. Subito provoca la superbia del corvo con blande e ingannevoli parole:” O corvo stimo il tuo aspetto, bello oltremisura:e le tue ali sono splendide, il becco forte e robusto, ma non conosco la tua voce; sicuramente e molto canterina!!” Lo stolto e glorioso corvo, mentre vuole mostrare con eleganza la sua bella voce, fa cadere dalla bocca il formaggio, che prontamente la furba volpe afferra. Solo allora il corvo comprende la sua stoltezza e si lamenta triste.

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