Il nuoto

Materie:Tesina
Categoria:Educazione Fisica
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Testo

TESINA DI ed. FISICA

In questa tesina vi spiegherò un po’ la storia del nuoto, gli stili, le partenze e le virate, perché è uno degli sport che amo di più praticare… Ho iniziato a fare questo sport da quando avevo 6 anni (cioè da quando mio padre mi ha buttato in piscina, per scherzare, e stavo affogando) e da allora non ho più smesso. Mi auguro che questa tesina vi piaccia e buona lettura…
UN PO’ DI STORIA
Il nuoto è uno sport di velocità nell’acqua che usa le braccia e le gambe come sola spinta di locomozione; inoltre è considerato in assoluto uno degli sport più salutari, perché mette in moto tutta la muscolatura corporea tonificandola.
Spinto dalla necessità di sopravvivere, l’uomo ha imparato a nuotare in epoche remote, infatti
il nuoto è conosciuto sin dai tempi preistorici, questo si sa grazie ai disegni trovati nella “caverna dei nuotatori” nell’Egitto sud-occidentale; inoltre ci sono notizie, in libri molto importanti tipo la Bibbia, l’Odissea o l’Illiade, nei quali si racconta che gli uomini a quel tempo sapevano già nuotare.
Nel 1538 N. Wynman, un prof. tedesco, fu il primo a scrivere un libro sul nuoto.
Nel 1875 25 agosto Webb fu il primo ad attraversare la Manica a nuoto, impiegandoci 22 ore.
Nel 1908 fu fondata la Federation Internazionale de Natation de Amateur (FINA).
Nel 1912 nacque il dorso e le donne fecero il loro ingresso nelle gare olimpiche a Stoccolma
Nel 1936 venne presentato alle Olimpiadi di Berlino dall’americano Higgins lo stile a farfalla
ALIMENTAZIONE
Prima di incominciare a parlare della tecnica del nuoto bisogna parlare dell’ alimentazione che è una cosa molto importante dato che il costo energetico che si spende è molto alto.
Il costo minore di energia si ha nello stile libero, seguito dal dorso e aumenta considerevolmente la rana e il delfino; il valore medio di costo energetico speso per un soggetto di 70Kg è di 10Kcal/minuto tenendo un ritmo di 4km/h, quindi mezz’ora di nuoto corrisponde a 300Kcal perse…
Se fa nuoto agonistico e quindi si fanno molte vasche si necessita una grande scorta di carboidrati che garantiscono sufficiente energia durante gli sforzi e quindi via libera a pasta, riso, patate, pane, verdura e frutta fresca; se invece si pratica nuoto leggero allora si dovranno assumere sempre i carboidrati ma in meno quantità, in più vitamine e Sali minerali e quindi frutta e verdura fresca a volontà, carne magra, pesce…
LA PARTENZA
In tutte le gare, ad eccezione del “dorso”, il nuotatore è fermo e dritto sul blocco di partenza, aspettando di assumere la posizione di partenza. La differenza nelle partenze è dato dall’angolo che si forma tra nuotatore e superficie dell’acqua, questo si fa per raggiungere una maggiore profondità e quindi per poter esercitare una buona battuta di gambe, prima di risalire in superficie.
(tuffo di partenza) (partenza a dorso)
LA VIRATA
Questa, in poche parole, sarebbe una inversione di rotta ed in genere ce ne sono due: la capriola e la mezza capriola (che sarebbe di più una torsione del corpo); la prima serve per il dorso, mentre la seconda per tutti gli altri stili.
Per la virata si deve calcolare la distanza dalla parete della vasca, perché non deve essere né troppo vicini né troppo lontani da essa sennò non ci si potrebbe dare una spinta adeguata all’andatura, infine dopo la virata si deve avere una buona idrodinamicità del corpo (vedi figura).
IL CRAWL O STILE LIBERO
La posizione che si deve assumere in questo stile è quella di mantenere il corpo in posizione orizzontale, le gambe devono essere tese il più possibile, devono far lavorare le cosce (articolazione coxo femorale) e non solo le ginocchia. Le braccia devono compiere alternandosi un movimento circolare immergendole tese in avanti e spingendo l’acqua all’indietro piuttosto che verso il basso ed infine si deve piegare il gomito; per quanto riguarda la respirazione si deve ruotare la testa sul suo asse e non alzarla e abbassarla.
LA RANA
Il nuotatore dovrà mantenere una posizione orizzontale; il colpo di gambe è molto diverso dagli altri stili perché i piedi si devono mettere a mo di martello (con la pinta rivolta verso l’esterno) e “spingere” l’acqua formando un cerchio visto dall’alto, appena il nuotatore avverte l’esaurirsi della spinta con le gambe inizia ad allargare le braccia in modo che si formi lo stesso cerchio della battuta di gambe o più che altro una specie di “cuore”, inoltre l’acqua deve essere spinta all’indietro e non in basso, dopodiché le mani si congiungeranno e ripartiranno, sempre insieme, quando a l’atleta, come ho detto prima, finirà la spinta delle gambe.
IL DORSO
L’atleta dovrà mantenere una posizione orizzontale e supina, le gambe avranno la stessa battuta dello stile libero e quindi non si dovrà avere una posizione “seduta”, inoltre i piedi e quindi le gambe non dovranno mai affiorare dall’acqua. La bracciata è la stessa dello stile libero con alcune particolarità, vale a dire:
- Il braccio deve essere il più vicino possibile al corpo e quindi nella circonduzione deve riuscire a sfiorare l’orecchio.
- Il mignolo della mano, sempre nella circonduzione del braccio, deve immergersi nell’acqua, dopodiché si deve ruotare e spingere l’acqua come se fosse la pala di un mulino.
- Si deve essere immersi nell’acqua fino alle orecchie.
Il nuotatore ha sempre il volto fuori dall’acqua, quindi ha la possibilità di gestirsi la respirazione a suo piacimento.
LA FARFALLA O DELFINO
La farfalla è molto simile allo stile libero, in quanto i movimenti della bracciata e della battuta gambe sono uguali se si eccettua che nella farfalla vengono eseguiti contemporaneamente; i movimenti ondulatori in questo stile sono più accentuati che negli altri perché:
- la battuta di gambe verso il basso spinge i fianchi verso l’alto
- nella prima parte della bracciata le braccia tendono a portare la testa e le spalle verso l’alto
- nella seconda parte della bracciata le braccia e la testa tendono a tirare verso il basso
Il colpo di gambe è il più veloce tra quelli utilizzati nei vari stili, infatti oggi bracciata si compone di due colpi di gambe (ma non è obbligatorio farli, dato che alcuni nuotatori non lo fanno o lo riducono per la stanchezza)
I nuotatori principianti avvertono un dolore alla nuca causato da una elevata sollecitazione dei muscoli del collo, dato che la farfalla è l’unico stile che li sollecita per consentire la respirazione senza sollevare le spalle dall’acqua; l’ideale sarebbe staccare pochissimo il mento dalla superficie dell’ acqua o, addirittura, lasciarlo immerso come se tracciasse un solco, inoltre l’inspirazione deve avvenire quando il nuotatore ha le spalle nel punto più elevato.
Un altro tipo di respirazione è quella laterale, però sono in pochi a farlo. Il ritmo della respirazione deve essere tenuto più basso nelle gare, in altre parole ogni due o tre bracciate, e più frequente sulle lunghe e medie distanze; ma comunque questo si regola con l’esperienza.
In questo modo concludo la mia tesina, che mi è piaciuta molto fare perché ho imparato ed ho scoperto, dalle ricerche effettuate, delle cose che non sapevo. Ovviamente seguirò praticando questo sport ancora per molto tempo per affinare la tecnica e anche per tenermi in forma…

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