sant'Agostino

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

Vita
Nasce in Algeria, la sua famiglia nel 212 aveva ottenuto la cittadinanza romana. Studia a Cartagine, dove vive con dissolutezza e si avvicina al manicheismo (lettura razionalistica della Bibbia, materialismo spirituale, netta separazione tra bene e male); apre una scuola di grammatica. Nel 383 apre una scuola di retorica a Roma e nel 384 ottiene la cattedra di eloquenza a Milano. Qui conosce Ambrogio che gli svela i significati nascosti della Bibbia. Nel 386, nella sua casa di Milano, avverte la folgorazione della grazia mentre sta meditando con l’amico Alipio. Alla vigilia di Pasqua del 387 riceve il battesimo da Ambrogio (assieme al figlio Adeodato e all’amico Alipio). Nel 391 torna in Algeria dove diventa vescovo di Ippona nel 396.

PENSIERO FILOSOFICO E TEOLOGICO
Agostino ha uno spirito profondamente romano. Le lacune della sua cultura si rivelarono dei vantaggi, in quanto gli permisero di battere strade intellettuali nuove e originalissime.

Verità e carità, scienza e saggezza
Più che per curiosità filosofica, egli è mosso dalla sete di Dio. Il suo punto di arrivo è mistico perché non si limita a descrivere la Trinità, ma la prega: è nell’amore che si può trovare una traccia (vestigium) della Trinità. La scienza è sottomessa alla saggezza, la ricerca speculativa è integrata da un’esperienza vitale.

Il dramma della lontananza da Dio e il limite umano
Ogni cosa dipende da Dio perché è stato lui a creare tutto.
La modernità di Agostino consiste nell’aver colto e analizzato a fondo la drammatica tensione che anima il rapporto tra uomo e Dio (l’anima umana cerca Dio e spesso non se ne rende nemmeno conto). E’ consapevole della vastità dei limiti umani (lui li ha sperimentato in prima persona, ha vissuto una giovinezza dissoluta).

Teologia della colpa: al di fuori della fede vi è solo disperazione; l’uomo in sé stesso è misero e solo e solo con le virtù teologali può giungere alla compitezza.
Teologia della grazia: Dio, con la sua infinita misericordia, aiuta ogni volta l’uomo risollevarsi dal peccato, ma la grazia si fa largo nella coscienza umana solo per improvvise illuminazioni che sta a noi cogliere e sviluppare. Forte dualismo luce-tenebre.

Gli scritti antipelagiani
La miseria della natura umana è una conseguenza del peccato originale che fu commesso solo da Adamo (come di cono i Plagiani), ma la sua disobbedienza fu tanto grave da corrompere tutta la natura umana per sempre. Il battesimo può sanare questa colpa ma non cancellarla; un’infirmitas morale persiste anche nei battezzati, rendendoli inclini al male. Per vincere questa inclinazione abbiamo bisogno della grazia perché il libero arbitrio non basta.

La predestinazione
Contaminato dalla concupiscentia carnalis, l’uomo è condannato a far parte di una massa damnata (massa perditionis), a meno che non intervenga la grazia divina. Dio ha predestinato chi deve essere salvato e chi deve essere condannato. La grazia è un dono gratuito e perde il proprio significato se viene fatta a tutti.

Contro i manichei
Il male non può venire da Dio ma solo dalla libera scelta umana e non è un principio sostanziale ma una mancanza. Ogni creatura è intrinsecamente buona; il male e la morte sono entrati nel mondo perché il peccato di Adamo ha corrotto la coscienza umana. Dal vitium della concupiscenza ci si libera non separandosi dalla carne (come volevano i manichei) ma guarendola mediante la grazia di Dio.

Fede e ragione
La ragione ci introduce alle soglie della fede. E’ poi necessario l’atto di fede vero e proprio, da compiersi con la volontà. Solo in un terzo momento, grazie il ricorso alla ragione, potremo approfondire il contenuto della fede che abbiamo abbracciato. La ragione conserva anche un valore autonomo, perché permette di accostarsi a quella verità a cui la fede mira.

La conciliazione di antico e nuovo
Agostino fa una polemica contro gli ecclesiastici che ritenevano di non avere bisogno di alcun metodo per trasmettere agli altri la fede.
Malgrado l’apparente semplicità dei testi, Dio ha racchiuso nella Bibbia pagine anche molto dense, capaci di nascondere come in uno scrigno i loro misteri e di stimolare il desiderio e la ricerca della verità.

La spiritualizzazione della retorica
La retorica si pone al servizio della verità, deve difenderla contro l’errore e alla fine si scioglie nella preghiera: meglio parlare sapienter che non eloquenter.

CONFESSIONES
Scritte quasi di getto in Africa, tra il 397 e il 398.
Sono la storia di un’anima, quella di Agostino, ma ogni pagina contiene il richiamo a Dio e la storia di Dio nell’anima. Dio appare presente in ogni istante, soprattutto nei momenti di confusione e di errore. L’autobiografia spirituale diviene una progressiva, incessante rivelazione dell’opera della grazia divina, che attraverso vie segrete conduce eventi, situazioni ed esperienze alla meta ultima della salvezza: è un inno alle misteriose vie della provvidenza divina, attraverso le quali il peccatore pentito viene condotto a salvezza. E’ un colloquio, Agostino si rivolge incessantemente a Dio perché solo da Dio può venire una soluzione definitiva ai suoi problemi.
La struttura dell’opera evidenzia tre momenti nella vita di Agostino: passato (faticoso itinerario che l’ha portato fino al battesimo), presente (esame attuale della propria anima) e futuro (che lo attende nella Chiesa e per la Chiesa in qualità di annunciatore della parola divina).
L’autore si confessa a Dio e ai lettori raccontando gli episodi della propria vita (dalla nascita al battesimo, avvenuto a 33 anni) che lo hanno condotto a Dio; parlòa inoltre dei problemi generali dell’anima, del mondo, del tempo e di Dio.
Temi principali:
- azione misteriosa della grazia: atmosfera di dramma pervaso dal senso incombente del miracolo, stupore e silenzio nei confronti delle potenzialità dell’animo umano
- mistero della memoria
- meditazione sul tempo: il tempo è una realtà soggettiva, viene misurato nello spirito dell’individuo, va radicato in Dio, colui che è senza mutare mai
Stile: lo stile è intimo perché ha per argomento i fatti dell’anima e non eventi del mondo; sintassi franta e paratattica, frequenza di interrogazioni e invocazioni, talvolta ricorda la sublime semplicità del linguaggio dei Vangeli. Domande retoriche, ripetizioni, epifore (frasi che finiscono con la stessa formula), parallelismi antitetici, epanalessi (ripetizioni della stessa frase anche con altre parole in mezzo).

Confessare il peccato
Confessio lode a Dio
Testimonianza di fede

AGOSTINO E PETRARCA
Agostino è il filosofo dell’interiorità, ha richiamato alla necessità della meditazione solitaria e dell’interrogazione interiore sul significato della vita.

Nel Secretum di Petrarca vi sono molte influenze di Agostino. Il poeta e Agostino dialogano al cospetto della verità (impersonata da una bellissima e silenziosa donna), essi hanno un dibattito sugli aspetti della vanità umana. Durante il dialogo, Agostino interroga e Francesco (Tetrarca) risponde con la fragilità del peccatore che non riesce a staccarsi dalle cose che ama. Questo è il tema principale del Secretum: il conflitto tra volontà e ragione e la debolezza di una ragione che, pur conoscendo al virtù, non riesce a perseguirla con il giusto impegno. Ma, a differenza delle Confessiones, al Secretum manca una conclusione certa.

Agostino riscoperto sulla cima del Monte Ventoso.
La lettera è strutturata in due parti: la salita al monte, vista come allegoria della vita dell’uomo, e la meditazione sul libro di Sant’Agostino. Quest’ultima segna il momento della conquista del sapere, benché solo come consapevolezza interiore e non come traguardo spirituale o metafisico.
Vi è un forte richiamo al “nosce te ipsum”: la verità non è fuori di noi, ma abita dentro la nostra anima e spetta dunque a noi scoprirla, nel silenzio interiore.

DE CIVITATE DEI
E’ un trattato in 22 libri. Vuole difendere i cristianesimo e tranquillizzare i cristiani davanti alle minacce pagane (attacca il paganesimo). Su questa terra non ci possono essere vera giustizia e pace, il risarcimento dei torti subiti avverrà nella ”città di Dio”.I cristiani, in quanto pellegrini su questa terra, hanno l’obbligo di obbedire alle leggi e alle autorità civili. Agostino non insegna la fuga dal mondo o il disimpegno: esorta a vivere nel mondo ma staccati da esso.
Stile: periodare ampio e monumentale, adatto a un pubblico colto

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