Materie: | Altro |
Categoria: | Filosofia |
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Testo
Socrate
La Sofistica
Platone
Socrate parlando di giustizia e di bene avevo affermato che un’azione giusta è frutto di giusta conoscenza, mentre un’azione immorale scaturisce da errore e ignoranza.
Socrate parlando di conoscenza, alludeva a una visione diretta e pratica del bene (Intellettualismo etico).
Tuttavia, secondo Platone, Socrate aveva lasciato insoluto un problema, pur avendo insegnato che l’uomo doveva ispirarsi nella vita al rispetto del bene morale e delle leggi dello Stato, non aveva dato in modo preciso una definizione di Bene.
Il relativismo sofistico, affermava che parole come per esempio buono o giusto non avevano sempre lo stesso significato, ma ne acquistavano uno diverso di volta in volta, infatti qualcosa poteva sembrare giusta a qualcuno e sbagliata ad altri (Relativismo conoscitivo e morale, p.38).
Secondo Platone questo relativismo minacciava sia l’esistenza della filosofia sia le basi della convivenza umana e non faceva altro che trascinare gli uomini e quindi lo Stato nella decadenza perché non attribuiva alcun criterio assoluto di giudizio.
Secondo Platone bisogna porre come fondamento dell’agire morale una conoscenza stabile e certa, infatti solo ammettendo l’esistenza di giudizi oggettivi e universali, noi tutti possiamo pronunciare delle affermazioni che abbiano valore per tutti i nostri interlocutori, senza ciò infatti non esisterebbe neppure la Filosofia.
Per fare un esempio, la parola “Buono” secondo Platone esprime un giudizio sempre uguale pur variando i soggetti.