Seconda rivoluzione industriale

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

La seconda rivoluzione industriale : il capitalismo a una svolta !
Per fronteggiare la crisi, molti Stati abbandonarono il principio della libera concorrenza e intrapresero politiche proteziopniste. Un ruolo decisivo nelle trasformazioni economiche fu svolto dalle istituzioni finanziarie : lo stretto rapporto tra banche e imprese consentì la formazione di un capitalismo finanziario.
Trasformazione dell’economia : la trasformazione venne negli ultimi trent’anni del secolo XIX. La nuova fase ebbe inzio con una improvvisa di sovrapproduzione, determinata da una offerta eccessiva di beni e prodotti rispetto alle richieste del mercato. Nel 1873 scoppia la crisi che continuò a far sentire i suoi effetti nei due decenni successivi, caratterizzati da una prolungata caduta dei prezzi dovuta alle trasformazioni organizzative e alle innovazioni tecnologiche.
La crisi libera la concorrenza: nacquero così le grandi consociazioni per il controllo finanziario di diverse imprese; i consorzi fra aziende dello stesso settore che si accordavano sui livelli della produzione e sui prezzi.
Il ruolo delle banche: un decisivo fu lo svolto dalle istituzioni finanziarie. Fra banche e imprese si venne così a creare uno stretto rapporto di compenetrazione, definito dagli economisti marxisti, col nome di capitalismo finanziario, le banche controllavano quote rilevanti dei pacchetti azionari dalle industrie.
Il protezionismo: i governi delle grandi e piccole azienda erano a favore dell’economia nazionale per aumentare le tariffe doganali, così scoraggiavano le importazioni e proteggere la produzione interna, questo venne chiamato protezionismo. Questa politica fu adottata dalla Germania, Russia, Italia e dalla Francia. L’unico Stato a non adottarla fu la Gran Bretagna perché era liberoscambismo e fu il primo paese esportatore nel mondo.
La crisi agraria e le sue conseguenze!
Ad aggravare la crisi agraria europea furono le importazioni di prodotti agricoli dagli Stati Uniti, dove si era sviluppato un efficiente sistema di coltivazioni. Per difendere le economie nazionali, i governi europei introdussero tariffe protezioniste.
La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia!
La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata da uno stretto legame tra scienza e tecnologia, i settori più importanti furono l’industria chimica , elettrica e siderurgica. Dal 1896 al 1913 i prezzi incominciarono a salire, e aumentarono i salari. La necessità di razionalizzare la produzione nelle fabbriche favorì la nascita e la diffusione della catena di montaggio.
L’industria chimica: nel 1875 un chimico svedese Alfred Nobel, depositò il brevetto della dinamite.
Usi dell’elettricità: sempre legate all’elettricità furono altre novità non meno rivoluzionari:
• il telefono inventato nel 1871 dall’italiano Antonio Meucci;
• il grammofono inventato da Edison nel 1876;
• il cinematografo sperimentato in Francia nel 1895 dai fratelli Louis e Auguste Lumière.
Il mercato di massa: nacque così la catena di montaggio, un’innovazione rivoluzionaria che consentiva di ridurre notevolmente i tempi di lavoro ma frammentando il processo produttivo in una serie di piccole operazioni, ciascuna affidata a un singolo operaio, così rendeva il lavoro ripetitivo e spersonalizzato.
Nuova medicina e boom demografico!
La diffusione dalle pratiche igienistiche e la lotta contro le epidemie consentirono di allungare la durata media della vita. Nei paesi sviluppati la crescita demografica fu tuttavia accompagnata da una riduzione della natalità determinata dall’adozione di metodi contraccettivi.
I progressi della medicina: si diffusero pratiche igieniste che portarono il contenimento di epidemie gravi, come per esempio la peste, il colera e la tubercolosi. Nel 1857 inventarono una specie di calmante. Nel 1860 fu la volta dell’acido acetilsalicilio, e nel 1875 inventarono9 un potente insetticida con il cui si poteva lottare la malaria. E queste scoperte andarono avanti rapidamente con l’industria farmaceutica.
Il boom demografico: il boom demografico dell’Europa e del Nord America era cominciato in coincidenza con la rivoluzione industriale e con l’introduzione di nuove tecniche agricole. A partire dalla seconda metà dell’800 i progressi della medicina e dell’igiene, assieme agli sviluppi dell’industria alimentare , determinarono un ulteriore aumento della popolazione.
La svolta del 1870!
Un Nuovo clima internazionale: si affermava sempre più ideologia della forza, della pura politica di potenza, fondata sullo sviluppo degli eserciti permanenti e degli armamenti di terra e di mare.
Un lungo periodo di pace: nonostante queste inquietanti premesse, quello che seguì il 1870 fu per l’Europa occidentale un periodo di pace, anzi il più lungo periodo di pace di cui il vecchio continente avessi mai goduto dagli inizi dell’età moderna.
La Germania imperiale!
Bismarck e i cattolici: Proprio in Germania nel 1871 fu fondato il Partito del Centro, di dichiarata inspirazione cattolica, che esprimeva le esigenze autonomistiche degli Stati del Sub. La battaglia scatenata da Bismarck ebbe però l’effetto di stimolare l’orgoglio dei cattolici tedeschi che nel giro di pochi anni raddoppiarono la loro rappresentanza parlamentare.
La Francia repubblicana!
La terza repubblica: nel 1875 fu varata una nuova costituzione, così nacque la terza repubblica. Al governo si alternarono i repubblicani - moderati e i radicali, che tentarono di consolidare le istituzioni democratiche.
Bismarck e l’equilibrio europeo!
L’obiettivo della politica estera di Bismarck era evitare che la Francia uscisse dall’isolamento diplomatico. Per questo scopo, la Germania si alleò con l’Austria, la Russia e l’Italia. Gli equilibri europei furono trasformati: da una parte la Triplice alleanza con la Germania, Austria e Italia. E dall’altra Triplice intesa con L’Inghilterra, Francia e Russa. A scatenare il conflitto fu la rivalità tra Austria e Russia per l’egemonia nel Balcani. Accade invece che la necessità per Francia e Russia di uscire dall’isolamento che portò nel 1894 a una alleanza militare fra i due paesi.
L’Europa nella “belle époche”!
Nell’Europa della “belle époche”, il progresso economico e civile fu accompagnato dalla corsa il riarmo delle potenze.
La Germania di Guglielmo II : in Germania l’imperatore Guglielmo II, dopo le dimissioni di Bismarck nel 1890, aveva annunciato di voler inaugurare un nuovo corso nella vita del paese e aveva apertamente criticato le leggi eccezionali contro i socialisti. Il nuovo corso di Guglielmo II non segnò, però, un effettivo mutamento di indirizzi e lasciò il posto alla tendenza del nuovo Kaiser a esercitare il potere in modo personale e autoritario.
La Welpolitik: in Germania la nuova aggressiva politica estera rinsaldò l’alleanza tra Junker e industriali. La coscienza di questa superiorità economica accentuò le tendenze nazionaliste e imperialiste e portò la Germania , priva di un grande impero coloniale, a rivaleggiare con le altre potenze.
L’impero austro – ungarico e il problema slavo: nell’impero austro – ungarico i grandi centri urbani registrarono un significativo sviluppo economico e civile, mentre il sistema politico rimase immobile e le strutture sociali erano dominate dalla chiesa. Il più grave problema per la monarchia era rappresentato dalle agitazioni autonomistiche dei popoli.
La Russia e la rivoluzione del 1905!
In Russia le richieste di riforme politiche scatenarono, nel 1905 una rivoluzione che fu però sedata dallo zar. Il tentativo di accelerare l’industrializzazione e realizzare una riforma agraria ottenne risultati limitati.

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  1. lara

    la luna