La visione cosmica
Dante distingue nell’Universo il mondo della materia dal mondo dello spirito. L’Universo è formato da cinque elementi fondamentali: terra, acqua, aria, fuoco, etere (in ordine di pesantezza); i cieli che formano il Paradiso sono costituiti di etere, e sono sfere concentriche e concolori al cui interno stanno i pianeti (Luna,
Dante
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La gloria di colui che tutto move
per l’universo penetra e risplende
in una parte più e meno altrove. (vv.1-3)
La gloria (lumen divinum) è quella di colui che tutto move (Primo Mobile) nel senso che Dio è grazia e amore che si riflette e si rifrange nei cieli determinando il movimento come bisogno delle creature per ricongiungersi
Il Poeta allude a un gioco di dadi diffusissimo. benché vietato dagli statuti comunali, nel secolo XIV in tutta Italia (e in molte parti d'Europa), consistente nell'indovinare in anticipo i numeri che risultavano dalla combinazione di tre dadì gettati su un tavoliere, mentre intorno ai giocatori si affollavano i curiosi: una scena alla quale Dante avrà
Si accinge, quindi, a risolvere il primo dubbio, affermando che la Provvidenza divina, per aiutare la Chiesa nel suo arduo e sacro cammino, decise di porle a sostegno due grandi santi, S.Francesco e S.Domenico.
Dopo aver fatto un alto elogio di S.Francesco, del quale narra rapidamente la vita, S.Tommaso passa a biasimare la decadenza dei domenicani,
• alcuni ritengono che esse abbiano un valore puramente allegorico e rappresentino le quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza)
• altri ritengono che tali stelle abbiano un valore reale. Quest'ipotesi è confermata dal fatto che Dante afferma con un certo rimpianto che tali stelle non furono mai viste da alcuno, fuorché dal